A church in Foggia: il giallo del dipinto di Edward Seago

Qualcuno di voi riconosce la chiesa ritratta nel dipinto qui a fianco? Leggete tutto il post, per capire le ragioni di questa domanda, che può sembrare sulle prime bizzarra.
L’immagine riproduce un bel quadro dipinto da un celebre pittore inglese del secolo scorso, Edward Brian Seago. Raffigura una chiesa di stile vagamente barocco, sullo sfondo di una piazzetta attraversata da un canale, e solcata da un ponte. Un insieme abbastanza plastico, reso ancora più suggestivo dal sapiente gioco di ombre e di colori disegnato dalla mano di Seago, che durante la sua carriera artistica ha fatto molte cose, ma si è distinto soprattutto come paesaggista e ritrattista.
Le quotazioni delle opere di Seago, scomparso nel 1974, sono piuttosto sostenute: il valore del quadro di cui stiamo parlando è stimato tra i 18.000 e i 25.000 euro.
Fin qui nulla di strano, se non fosse che dietro questa opera si nasconde un autentico giallo, da cui la richiesta iniziale di lumi. Il quadro è intitolato infatti A church in Foggia. Una chiesa a Foggia, Ma a guardarlo bene, non ci sono nel capoluogo dauno paesaggi riconducibili a questa immagine. (A proposito, se volete guardarlo meglio andate a questo collegamento: passando con il mouse sull’immagine si possono ammirarne anche i particolari)
A prima vista la facciata sembrerebbe, seppure con qualche semplificazione, quella della Chiesa di San Giovanni Battista, che sorge sul Piano delle Fosse, che però non è attraversato da nessun canale né tanto meno delimitato dal palazzo che si vede, in prospettiva sulla sinistra.
E allora? Non lo so. Seago avrebbe potuto dipingere un paesaggio non propriamente realistico, aggiungendo particolari di fantasia alla piazza, oppure l’immagine non si riferisce ad una chiesa di Foggia ma a qualcuna di paesi vicini. 

Quel che è certo è che Seago, che ha dipinto paesaggi di tutto il mondo, venne effettivamente in Italia, come veniamo informati dalla sua avventurosa biografia.
Costretto a letto durante l‘infanzia da una misteriosa malattia cardiaca, si avvicinò all’arte come autodidatta e non fece studi particolari. Da giovane viaggiò con i circhi, e pubblicò un libro illustrato sull’arte circense, che ottenne un discreto successo, diventando successivamente celebre come i paesaggi e per i ritratti.
Durante la Seconda guerra mondiale, prestò servizio nell’esercito inglese come ufficiale specializzato nelle tecniche di camuffamento. Congedato per ragioni di salute, venne invitato nel 1944 in Italia, per dipingere le campagne del Bel Paese, da Harold Alexander, generale inglese noto per aver guidato lo sbarco di Anzio e per aver ordinato il bombardamento di Cassino, che era anche un appassionato artista dilettante.
I dipinti realizzati da Seago durante questo viaggio italiano vennero pubblicati l’anno dopo in un volume intitolato With the Allied Armies in Italy in 1945.
Sicuramente A church in Foggia non si riferisce a questo periodo, perché il dipinto è datato 1950, il che fa supporre che l’artista dovette tornare in Italia nell’immediato dopoguerra. Resta però il giallo dell’opera foggiana. Riusciranno a risolverlo gli amici e i lettori di Lettere Meridiane?

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Author: Geppe Inserra

3 thoughts on “A church in Foggia: il giallo del dipinto di Edward Seago

  1. Ciao Geppe, è la chiesa dei padri Filippini di Chioggia, la cui costruzione ebbe inizio nel 1768. L'ho trovata in breve tempo perché la presenza del ponticello richiamava il Veneto e ho pensato che forse l'autore avesse confuso "Chioggia" con "Foggia". Cercando su Google le parole: "ponte", "chiesa", "Chioggia" è venuta fuori la chiesetta del mistero.

  2. Fatte le debite considerazioni – circa tempi, guerre, restauri intervenuti in circa un secolo – mi sembra di poter dire che l'opera del grande pittore inglese si riferisca alla bellissima cittadina veneta di Chioggia.
    A tale proposito allego l'immagine (attuale) di questa nota chiesetta di Chioggia, posizionata su un canale come nel quadro di Seago, che mi sembra somigliare abbastanza al quadro misterioso.
    Si consideri che l'artista inglese eseguì numerose tele che ritraevano Venezia e la laguna, e Chioggia – come si sa – vi fa parte.
    Si trattò, probabilmente, di un errore di titolazione, non so dire se sua o di chi ha curato, nei decenni a seguire, cataloghi e libri.
    Cordialmente (Maurizio De Tullio)

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