Perché le Ferrovie dello Stato mettono in vendita un complesso immobiliare così prestigioso come l’ex Magazzino Approvvigionamenti di Cervaro (nella foto), quando in quella località potrebbe essere realizzata una nuova stazione? A porre questo interrogativo, tutt’altro che ozioso, è un lettore ed amico di Lettere Meridiane, Pietro Orsi, che di stazioni e ferrovie se ne intende, per essere stato per molti anni capostazione e dirigente dello Ferrovie dello Stato.
“Se qualcuno si ricordasse che con la cosiddetta linea veloce Bari-Roma i treni dovrebbero arrivare e partire dalla ex stazione di Cervaro, forse penserebbe ad un migliore utilizzo del vecchio Magazzino Approvvigionamenti di Cervaro….”, tanto scrive Orsi in un commento al post di Lettere Meridiane in cui davo notizia della messa in vendita dei gioielli di famiglia del patrimonio ferroviario foggiano: l’ex Cineteatro Ariston e, appunto, l’ex Magazzino Approvvigionamenti di Cervaro.
Orsi si riferisce al progetto del cosiddetto baffo, che per ridurre i tempi di percorrenza tra Foggia e Bari, prevederebbe la costruzione di una nuova stazione a Borgo Cervaro, con la quale i treni da e per Napoli e Roma non giungerebbero più nell’attuale stazione ferroviarie di Foggia.
Il progetto ha fatto molto discutere e ha suscitato vivaci polemiche. Sta di fatto che l’opera è stata realizzata, ma pare, come Lettere Meridiane ha pubblicato qualche settimana fa, che non sia destinata solo al traffico merci, come le Ferrovie dello Stato avevano detto inizialmente, ma anche al traffico passeggeri. Stando alle notizie trapelate, la soluzione sarebbe ancora più drastica: a partire dall’estate prossima, alcuni treni provenienti da Bari bypasserebbero comunque Foggia utilizzando il baffo di Cervaro, senza nemmeno fermarsi.
Intanto, della stazione di Cervaro non si parla più, e le Ferrovie mettono in vendita un immobile che potrebbe svolgere una funzione importante, in questo senso, come l’ex Magazzino Approvvigionamenti, che sorge proprio in prossimità della stazione di Cervaro. Si tratta di un immobile, anzi di un complesso immobiliare, di notevole pregio, che viene così descritto nel portale della Ferservizi, la società del gruppo Ferrovie dello Stato che si occupa della vendita del patrimonio immobiliare: “superficie coperta totale di 47.790 mq circa, oltre a 8.130 mq circa di depositi e/o vasche. È composto da dodici fabbricati, di cui undici ad un piano f. t. (capannoni industriali) e un fabbricato che si sviluppa su tre piani f. t., oltre a uno seminterrato, destinato a spogliatoio, mensa e uffici. L’area scoperta ha una superficie di 145.250 mq circa.”
Orsi non è il solo lettore di Lettere Meridiane a manifestare perplessità sul comportamento dell’ente ferroviario. Alfredo Signorile, anche lui ex dirigente delle Ferrovie dello Stato, riferendosi anche alla vicenda dell’Ariston commenta: “Le FS abbassino il prezzo, anche per il Magazzino di Cervaro presso cui era prevista l’IKEA. In disarmo, su suolo FS, abbiamo anche l’ex Scuola professionale , finita nel 1995 e chiusa nel 2000, dopo solo 5 anni di vita. Struttura nuovissima con annesso Ferrotel e reparto lavanderia e ristorante.”
Il procedimento di alienazione dei due immobili (Ariston e Magazzino di Cervaro) si trova attualmente nella fase della “vendita post gara”, nel senso che le gare a suo tempo bandite sono andate deserte, e che quanti vogliano rilevare gli immobili possono produrre un’offerta libera, tuttavia non inferiore alla base d’asta imposta dall’ente che ne è proprietario, e che ammonta a un milione e 600.000 euro per l’ex cineteatro e a 4 milioni e 77.000 euro per le strutture di Cervaro.
Salvatore Agostino Aiezza, che alla storia della Ferrovia a Foggia ha dedicato saggi e articoli, lamenta il silenzio della classe dirigente: “È qualcosa di inqualificabie il comportamento e le decisioni delle F.S. Nella totale assenza della politica locale.”
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