Nicola Rignanese, maschio adulto foggiano. E si muore dal ridere.

C’è modo e modo di scherzare sull’essere foggiani. Si può farlo, come purtroppo succede spesso, scadendo in abusati stereotipi, oppure con intelligenza condita da un tanto di irriverenza e di divertita tenerezza, così come fa magnificamente Nicola Rignanese in Pino e il maschio adulto foggiano.
Attore foggiano tra i più raffinati (si è diplomato alla scuola di arte drammatica Paolo Grassi di Milano e sul palcoscenico ha spaziato da Pasolini a Checov, da Shakespeare ad Ariosto) è diventato noto al grande pubblico dopo l’interpretazione di Salvatore Strano nella fiction televisiva Questo Nostro Amore. Ha lavorato tanto nel cinema: è tra gli attori preferiti di Giulio Manfredonia (Qualunquemente, Tutto tutto niente niente, La nostra terra), è stato il protagonista de Il paese delle spose infelici di Pippo Mezzapesa.
Qualche battuta in foggiano era già a volte scappata nei personaggi che ha interpretato sul grande schermo. Ma nulla lasciava presagire che Nicola si cimentasse con la foggianità tout court mettendo in scena il tipico abitatore del capoluogo dauno, il maschio adulto foggiano, appunto, con la sua gestualità eclatante, per la quale Rignanese ipotizza addirittura una possibile ascendenza atzeca.
Un pezzo di bravura, che esalta l’intrinseca teatralità dei foggiani.
Esilarante, scatenato, il ritorno di Rignanese alle sue origini foggiane è una orgogliosa, divertita e in fondo tenera riappropriazione delle radici di cui Nicola è stato sempre fiero (salvo incazzarsi.e, legittimamente, quando i foggiani non lo hanno capito come avrebbe meritato).
Il ricchissimo canale youtube della Wildratfilm di Niki dell’Anno offre un ampio saggio dello spettacolo, andato in scena qualche settimana fa a Palazzo D’Auria Secondo di Lucera (che si sta rivelando uno spazio culturale sempre più importante nel panorama teatrale e musicale pugliese).
Ecco il video. Guardatelo, amatelo, condividetelo. E sbellicatevi dalle risate.

Views: 0

Author: Geppe Inserra

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *