Il lieto fine dell’incredibile storia di Giovanni, senzatetto foggiano di Como

Ricordate l’incredibile storia di Giovanni, foggiano senza tetto, amato da tutta Como, resa nota nel corso di una puntata de Le Iene, di qualche mese fa? Una bella storia di solidarietà, che avevo ripreso in una lettera meridiana che potete leggere qui. Una storia che adesso ha un lieto fine.
Giovanni è foggiano, e ha perso il lavoro da qualche anno. Ha sessant’anni e vive a Como. Non ha una fissa dimora, la notte dorme sotto i portici di piazza Duomo. Dovrà aspettare altri nove anni prima che gli venga erogata la pensione, e così tira avanti come può. Pensa che la colpa sia del Governo, ma non è arrabbiato: “In fondo sto bene così. La mia vita è beata; l’importante è che sto bene in salute.”
Privo di lavoro stabile e di mezzi di sostentamento, l’uomo si è impegnato una serie di piccoli lavori di pubblica utilità: dopo aver terminato la pulizia e la sostituzione dei sacchetti nei cestini portarifiuti del centro storico, eccolo che spazza per terra ai Mercati Generali, porta via cartoni o imballaggi dai negozi o esegue piccole commissioni.
Giovanni è si dedica a questi lavoretti con scrupolo e passione, mettendoci tanta cura e attenzione, che si è guadagnato l’affetto di tutto il quartiere, che lo ripaga come può: chi gli offre un piatto di pastasciutta, chi una camicia usata, chi qualche spicciolo.
Ma il bello è che il protegonista di questa storia d’altri tempi non ha mai preteso un euro: lavora prima di tutto per sentirsi utile e il quartiere gli riconosce questa sua utilità.
Si è guadagnato la stima di tutti, compresa quella di Matteo Viviani, il componente de Le Iene, che ha continuato a seguirlo, fino all’imprevisto e bell’epilogo, che si è verificata nei giorni dello scorso Natale.

Alla storia di Giovanni, la trasmissione di Mediaset ha ddicato un’altra puntata in cu isi racconta quel che Viviani giustamente definisce “un mondo di persone vere, umili e altruiste.”

“La paura che avevamo, che fosse sfruttato, era esagerata – dice Viviani – , perché Giovanni si sentiva bene. Nonostante la sua situazione drammatica – sunzalavoro, senza tetto – aveva deciso di reagire a modo suo, aiutando gli altri, e ottenendo in cambio una mancia, un po’ di cibo.”
Giovanni aveva confessato davanti alle sue telecamera il suo sogno semplice: avere un tetto, per poter mangiare dormire a caldo. Da allora si è scatenata un’autentica gara di solidarietà.
Poco prima di Natale, una famiglia di Roma si è proposta per ospitare Giovanni nei giorni delle feste. Al momento di partire, però Giovanni si è tirato indietro. Al momento di partire per Roma si tira indietro: “Mi trovo bene qui… e star fuori di paese non conosco nessuno, non so cosa fare.” E ha aggiunto: “Se volete aiutarmi, devo stare qui a Como. È una vita che sono qui a Como, mi conoscono tutti”
Ma il giorno dopo, proprio alla vigilia di Natale, il colpo di scena: il sogno di Giovanni si avvera. Visto il primo servizio messa in onda da Le Iene, Gianfranco Moretti, coordinatore di City Angels di Como, non si era più dato pace: doveva aiutare quell’uomo.
City Angels è un gruppo di volontari che passa le notti a dare una mano ai senza tetto.Ad allertare Gianfranco era stata la figlia. Venuto a conoscenza della storia di Giovanni, Moretti ce l’ha messa tutta per trovare a Giovanni la casa tanto attesa e tanto sognata.
Nel secondo servizio, le telecamere de Le Iene hanno seguito passo per passo i momenti della consegna delle chiavi. Quando Moretti glielo ha detto, il senza tetto è apparso sulle prime incredulo, addirittura ha preso tempo: “un attimo, mi hanno offerto un bianchino, lo prendo e poi sono da voi.”
In auto con Moretti, spiega quasi a scusarsi del disturbo arrecato a tutte le persone che si sono date da fare per lui: “Per me l’importante è la sera, poi durante il giorno sono in giro di qua e di la.”
Quando entra nell’appartamento procuratogli da City Angels, Giovanni non ce la fa più a trattenere l’emozione: “Vi ringrazio tutti, sono molto emozionato, e vi sono affezionato”.
L’abbtaccio tra Moretti e Giovanni (nella foto sopra) e le sue successive lacrime parlano da sole. E ci dicono che, certe volte, il mondo non è così brutto come si pensa.
Potete vedere qui il servizio di Matteo Viviani, messo in onda da Le Iene.

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Author: Geppe Inserra

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