Amo Bovino per molte ragioni. Perché è la summa dell’irripetibilità dei Monti Dauni. Perché non smetti mai di scoprirla. Ma soprattutto perché me l’ha fatta amare e conoscere Gabriele Consiglio, mio amico e mio maestro.
Per tutto ciò condivido – e vorrei che altrettanto facciano gli amici e i lettori di Lettere Meridiane – la gioia di Billa Consiglio che mi mette a parte di una notizia bella ed entusiasmante: Bovino è finalista nel concorso Il Borgo dei Borghi, promosso dalla trasmissione televisiva Kilimangiaro. A decretare il vincitore sarà il popolo del web che, fino a domenica 22 Marzo, avrà la possibilità di contribuire con il proprio voto all’elezione del “Borgo dei Borghi”.
Ogni utente potrà votare non più di una volta ogni 24 ore, fino al termine della sfida. Per votare occorre essere iscritti a myRaiTv il portale web della televisione di Stato.
La procedura è semplice: bisogna andare a questa pagina web, quindi cliccare su Bovino (è semplice trovarla, perché è collocata in alto, caratterizzata da una bella immagine del Castello). Nel caso in cui si sia già iscritti al portale, il sistema chiederà di effettuare il log in. In caso contrario, sarà necessario effettuare (una volta sola) la procedura di registrazione, inserendo un nome utente a scelta e l’indirizzo della propria posta elettronica, e quindi seguendo le semplici istruzioni. Come già detto, si puà votare una volta al giorno: quindi, fino al 22 marzo, bisogna votare quotidianamente, e convincere a fare altrettanto i propri amici.
Il Borgo che totalizzerà più preferenze, verrà premiato ufficialmente domenica 20 Aprile, nel corso di una prima serata speciale in onda su Raitre.
Sarebbe molto bello se Bovino vincesse il concorso promosso da Kilimangiaro, che non riguarda ovviamente soltanto i residenti. La vittoria avrebbe un sapore di riscatto per Bovino, per tutti i Monti Dauni, per la Puglia. Aprirebbe nuove prospettive di futuro per questo lembo di Puglia, spesso dimenticato dagli stessi pugliesi.
Più che le mie modeste parole, vorrei che a convincervi ad impegnarvi in questa sfida siano quelle – sublimi – di Gabriele Consiglio, che a Bovino ha dedicato quella che è forse la sua poesia più bella, Flash (“è la poesia più bovinese di tutte quelle che ho scritto sia in italiano che in dialetto. È lì, a Bovino, che ho inseguito l’attimo tra i vicoli del Borgo, le urge del Castello, i paesaggi e le luci dell’infanzia”, confessa l’autore nell’introduzione all’omonima raccolta di liriche).
Ecco, amo Bovino perché Bovino è poesia e perché forse, come mi ha insegnato Gabriele, è proprio e soltanto lì che si può fermare l’attimo, sospendendo nell’eternità del tempo. Di seguito Flash, appresso potete invece vedere la puntata di Kilimangiaro dedicata a Bovino.
Leggete, guardate, amate, condividete.
Luci
che scolorano
cieli
che s’ingrigiano
riflessi
che si spengono
chiaroscuri
traditi
che muoiono
questo tempo
che corre
cangia
travolge
le cose
e il respiro
dell’uomo
malinconia
alberi
che si spogliano
pietre
che rovinano
stagioni
che passano
cespugli
che gemono
piegati
dal vento
di notti
e di giorni
dannati
a finire
Attimo
vita
silenzio
infinito
magia
attimo
ghermito
gridato
stampato
a colori
io ti prendo
ti fermo
con me
prigioniero
per sempre
ti inseguo
ti rubo
dall’aria
dal tempo
prima
che muti
la forma
e la terra
ch’è figlia
del sole
all’ombre
non torni
Attimo
vita
segreto
destino
poesia
attimo
sei fuori
dal mondo
sei mio
Perciò
vo correndo
ansumante
su e giù
per stradine
strisciando
tra muri
sconnessi
su ciottoli
bianchi
di fiume
lavati
dall’uso
salendo
sui tetti
su volte
di archi
nascosti
in penombra
su rocce
sporgenti
da sotto
le case
siccome
radici
di vite
lontane
Perciò
vo cercando
le cose
le cose
com’erano
e sono
le pietre
che durano
uguali
ogni volta
che torno
al paese
Perciò
vo cercando
i battiti
primi
d’infanzia
la luce
incorrotta
dei primi
miei sogni
Perciò
coi ginocchi
col viso
come
un amante
mi curvo
sopra
la terra
natia
Non volti
né gruppi
Nè nudi
di donne
o marine
sconvolte
Solo te
vo fissando
o attimo
attimo
fatto pietre
attimo
fatto case
le pietre
le case
del mio poaese
i tetti
le grotte
i portali
i vicoli
stretti
gli angoli
di muri
che sanno
i segreti
le chiese
gli archi
i poggi
e i merli
del vecchio
castello
i fremiti
del vento
oltre
la torre
le rime
oltre
i monti
di antichi
orizzonti
Così
io ti prendo
attimo
attimo
attimo
vita
delirio
mistero
Il domani
è già stato
il venire
già sa
di queste cose
di queste pietre
di queste case
attimo
incrocio
di tempi
e di luci
respiro
non più
ripetibile
di cieli
di vene
di fibre
umane
di erbe
di frutti
e umori
di terra
attimo
vita
amore
amore
amore
follia
di esistere
oltre.
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