Savino Russo è stato assai di più di quanto possano dire le sue biografie ufficiali. Anche perché è stato tante cose insieme: l’espressione più vera dell’essere intellettuale a tutto tondo, ma anche dell’essere credente, in una città che ha scritto le sue pagine migliori partendo dai suoi fermenti culturali e dalla sua capacità di osare una solidarietà che va oggi sempre più rarefacendosi.
La mostra antologica che viene inaugurata stasera alle 18.00 alla Fondazione Banca del Monte consente di cogliere uno dei tratti pubblici più noti dell’indimenticabile Savino: la sua attività di grafico e di disegnatore che ha scandito la sua luminosa vita professionale, passando da libri a giornali, vignette e loghi. Ma anche il suo rapporto con la città: che ha amato, sognato e disegnato sicché è più che azzeccato il neologismo che cesella il tema della retrospettiva, Confesso che ho disognato.
Savino Foggia l’ha disognata. Ha cercato per tutta una vita di farne un posto migliore, e tra tra le più felici espressioni del suo impegno civile e culturale va senz’altro ricordato quanto ha fatto alla guida del Cenacolo Culturale Contardo Ferrini (che ha avuto il merito storico di riproporre alla memoria collettiva cittadina Borgo Croci) e successivamente la passione con cui ha animato il Gruppo Amici della Domenica. Ma va ricordata anche la sua attività di agiografo di padre Antonio Silvestri, il sacerdote foggiano vissuto a cavallo tra il ‘700 e l’800, morto in odore di santità, autentico campione di carità e solidarietà.
Credeva in una Foggia migliore. Non è riuscito a cambiarla così come avrebbe voluto. E in mancanza, l’ha sognata e disegnata così come la vedeva e la sperava.
La mostra è costituita da una serie di pannelli che sintetizzano la sua attività di grafico, in una sorta di rassegna per temi, che si conclude con quindici “tavole anatomiche” dove ogni organo umano è riprodotto perfettamente, con l’aggiunta di elementi che ne esplicitano in maniera ironica la funzione o gli acciacchi più ricorrenti. Una sorta di ritorno alle origini, dal momento che mentre cercava la sua strada, dopo gli studi liceali, aveva iniziato proprio a coltivare la grafica disegnando tavole anatomiche per i suoi professori alla Facoltà di Medicina di Padova. Le tavole anatomiche sono gli ultimi lavori di Savino, ed esprimono la sua concezione dell’arte, il modo con cui Savino scherzava sulla malattia contro cui quotidianamente lottava, da cui traluce anche il suo modo di concepire la vita come viaggio e come passaggio.
La mostra, in cui saranno esposti anche alcuni disegni originali di Savino Russo oltre a materiale documentario, rimarrà aperta fino al 4 febbraio 2015 con i seguenti orari: dal lunedì al sabato, 9,30-12,30; 17,30-20,00.
LA BIOGRAFIA – Savino Russo (San Paolo di Civitate, 1953 – S. Giovanni Rotondo, 2014), ha conseguito il diploma di Maturità Classica presso il Liceo Classico “V.Lanza” di Foggia nell’anno scolastico 1971-’72. Iscrittosi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova, ben presto ha ripreso la mai sopita passione per la grafica, lavorando nell’ambito medico per alcuni pubblicazioni con illustrazioni anatomiche e per studi pubblicitari. Dopo il servizio militare come ufficiale di complemento, è ritornato negli anni Ottanta a Foggia, dove ha lavorato per una casa editrice locale, per la quale è stato direttore artistico e per la quale ha curato tutte le pubblicazioni dal 1981. È autore dei progetti grafici di oltre mille copertine e di numerosissimi altri progetti per pubblicazioni e manifesti; ha progettato loghi per importanti istituzioni. Esperto di araldica ha curato il restyling e la “messa a norma” degli stemmi civici dei comuni di Troia e di Apricena e di quello della Provincia di Foggia.
È anche autore del logo del Foggia Calcio e della Galleria Provinciale di Arte Moderna.
Ha maturato in oltre trentacinque anni di professione una grande esperienza in campo editoriale ed ha seguito “dal di dentro” la straordinaria evoluzione delle tecniche e delle tecnologie di stampa, conseguendo conoscenze e competenze che vanno dalla stampa litografica artigianale alle nuove tecnologie digitali, alle nuove opportunità multimediali. È stato per alcuni anni docente a contratto dell’Accademia di Belle Arti di Foggia per la disciplina di Computer Graphic ed ha insegnato, ai corsi SIS della stessa Accademia, Comunicazione visiva e Stampa digitale. All’attività di grafico è da aggiungere la sua produzione di appassionato cultore e popolare divulgatore di storia locale: presidente per molti anni dello storico Cenacolo Culturale “Contardo Ferrini”, per questo sodalizio ha progettato e scritto numerose pubblicazioni di microeditoria a larga diffusione soprattutto sulla città di Foggia: Breve Guida alla Chiesa delle Croci; Padre Pio a Sant’Anna di Foggia; La chiesa di Sant’Eligio; Immagini del/dal Borgo; Da Santa Maria di Costantinopoli al Parco Iconavetere; La Guerra dal Convento; Palazzo Dogana; I Cappuccini a Foggia – La chiesa e il convento di Sant’Anna (con Gaetano Cristino); La Pia Unione di Sant’Anna.
Ha curato e contribuito al collettaneo Saluti da Foggia, una guida storica e artistica della città, coordinando una formidabile squadra di esperti (Gaetano Cristino, Gennaro Arbore, Daniela Mammana, Gloria Fazia, Maria Teresa Masullo, Marina Mazzei, Michele F. Paglia, Maria Nardella, Saverio Russo, Gaetano Matrella, Salvatore Ciccone). È autore dei volumi: Italian Grafite; Federico II di Svevia – Viaggio intorno all’imperatore (quattro edizioni); Atlante delle Confraternite della Città di Foggia (due edizioni), un lavoro di ricerca e di descrizione iconografica sugli abiti e i simboli delle sedici confraternite foggiane.
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