Dalle prime lotte tra Romani e Sanniti, e dalle guerre puniche, colà culminanti nella battaglia di Canne, alle invasioni barbariche, alle aspre contese tra Longobardi e Bizantini e tra Bizantini e Normanni, fino ai tempi avventurosi degli Svevi, degli Angioini, degli Aragonesi, dalle dominazioni straniere aggravate dagli assalti dal mare dei Corsari turcheschi, la Capitanata vide passare sulle sulle sue belle campagne e sulle sue marine “concentrati e riflessi – come dice il Gregorovius – tutti gli eventi storici dcll’ Italia Meridionale.” Di conseguenza, per questa sua posizione così naturalmente esposta ai fatti d’armi e nel succedersi degli avvenimenti storici, furono in
essa edificati, in ogni tempo, vedette, fortilizi e castelli di prim’ordine, i cui avanzi sono ancora adesso di capitale importanza per gli storici e di suggestivo interesse per gli artisti.
Questo l’incipit, veramente memorabile per la sua capacità di raccontare millenni di storia in poche righe e per svelare alcuni tratti dell’identità della nostra terra, de La Capitanata di Michele Vocino che i Fratelli Alinari, editori in Firenze, dettero alle stampe nel 1925, nell’ambito della collezione di monografie L’Italia Monumentale.
Un libro importante, da rileggere e da riscoprire, per molte ragioni.
Il testo, pubblicato in edizione trilingue, con traduzioni in inglese e francese, è una guida storico culturale della Capitanata, ed è accompagnata da un ricchissimo corredo fotografico: 64 immagini, tratte dallo sterminato archivio dei Fratelli Alinari, che offrono immagini di angoli della Capitanata che ormai non ci sono più, come quello che illustra questo post, e che si riferisce all’originaria ubicazione dell’arco della reggia di Federico II.
Un libro da non perdere, dicevamo. Perciò Lettere Meridiane lo regalerà nei prossimi giorni a lettori e amici, in edizione digitale, come sempre in versione epub e pdf.
State in campana, e nell’attesa fate una visita alla pagina del blog dedicata agli ebook di Lettere Meridiane, tutti scaricabili gratuitamente.
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