Garanzia Giovani va. Nonostante i gufi.

Potete leggere, di seguito, l’editoriale che ho scritto per la newsletter della Provincia, Informazione e Lavoro. L’ultimo numero è ricchissimo, e offre, tra l’altro, guide complete e dettagliate su Garanzia Giovani (con il percorso aggiornato rispetto alle ultime misure) e sul Bando del Servizio Civile Nazionale nell’ambito della stessa Garanzia Giovani, le cui domande scadono il 15 dicembre prossimo. Per scaricare la newsletter completa, cliccate qui. Qui invece potete iscrivervi per riceverla gratuitamente in posta elettronica.

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Garanzia Giovani va. Nonostante un diffuso e per certi versi comprensibile scetticismo dei giovani. Nonostante i professionisti del gufaggio che dal due maggio (era possibile presentare le domande dal primo maggio…) hanno cominciato a parlare di flop e a seminare dubbi e perplessità sulla capacità dei servizi pubblici di reggere l’onda d’urto.
È bastata la prima concreta opportunità offerta ai giovani che hanno aderito al programma, ovvero la pubblicazione dei bandi per il Servizio Civile Nazionale a ridestare un interesse che sembrava sopito. Probabilmente, anzi sicuramente, se le misure attuative del programma fossero state messe in campo fin da subito, la musica sarebbe stata diversa. Ma tant’è. Mai come in questa circostanza è il caso di fare di necessità virtù, tenendo presente che con ogni probabilità il modello di Garanzia Giovani diventerà “di sistema”.

Se d’ora in avanti le politiche attive per il lavoro verso i giovani funzioneranno secondo questo schema, ben venga una fase di rodaggio, soprattutto se si riuscirà ad utilizzarla per migliorare i meccanismi, e quindi l’efficienza dell’intero modello, e a qualificare gli effetti di ricaduta.
La recentissima approvazione in Parlamento del JOBS ACT, al di là delle diverse opinioni in campo con riferimento ai suoi possibili effetti reali, conferma la volontà del legislatore e del Governo di voler rilanciare, innovare e rendere centrali e più funzionali nel Paese le politiche attive del lavoro, promuovendo modelli e interventi per favorire nuova occupazione.
Nei prossimi giorni, con l’approvazione da parte della Regione dell’elenco delle Associazioni Temporanee di Scopo (ATS) accreditate ai sensi dell’Avviso Multimisura, si aprirà in Puglia una fase nuova e importante in Garanzia Giovani e probabilmente anche nel modello delle politiche attive per il lavoro giovanile.
L’Avviso ha suscitato un interesse notevole da parte dei soggetti interessati: enti di formazione, agenzia per il lavoro, associazioni di categoria delle imprese, sindacati, terzo settore, imprese no profit, soggetti pubblici e privati che erogano servizi di orientamento. La riapertura dei termini di scadenza dell’Avviso testimonia un interesse che nei prossimi mesi farà della Puglia un laboratorio di sperimentazione di un nuovo modello di politiche attive del lavoro per i giovani.
Non era mai successo che una platea così vasta, così ramificata e radicata sul territorio, scendesse in campo per dare senso e operatività ad una misura pubblica per il lavoro, quale il Programma Garanzia Giovani.
I servizi pubblici per il lavoro lavoreranno assieme a questo nuovo e composito universo di soggetti in un rapporto che non è possibile definire a priori, ma che potrà essere costruito soltanto sul campo, giorno per giorno, nella comune trincea.
La Provincia di Foggia non giunge impreparata a questo percorso: il protocollo d’intesa sottoscritto nello scorso mese di luglio con la Camera di Commercio, l’Università, i Sindacali, le Organizzazioni Datoriali, l’Ufficio Scolastico Provinciale, i Comuni che ospitano i Centri per l’Impiego, le Acli ed altre associazioni del terzo settore dimostra che esiste un humus fertile per lavorare in rete, cooperando tutti a raggiungere l’obiettivo di utilizzare la massima quota possibile delle risorse messe a disposizione per Garanzia Giovani per produrre l’integrazione socio-lavorativa dei giovani, un “buon lavoro”, innescando un circolo virtuoso di sviluppo nel tessuto economico provinciale.
La dichiarazione di buona volontà sottoscritta nel protocollo d’intesa troverà un concreto banco di prova nel nuovo modello disegnato con le ATS. 
Perché l’iniziativa possa avere successo sarà necessario prima di tutto crederci, evitando di restare noi stessi impigliati nel lamento dei gufi di professione e in secondo luogo fare rete, evitando ridondanze, sovrapposizioni degli interventi e tenendo sempre fermo l’orizzonte comune.
Non sarà per niente facile, ma abbiamo il dovere di crederci e provarci, fino in fondo.
Geppe Inserra

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Author: Geppe Inserra

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