L’amico Enzo Garofalo mi segnala – gliene sono profondamente grato – un fenomeno di malcostume inquietante, anche perché si consuma sotto i nostri occhi, senza che ce ne accorgiamo (ed è proprio questo l’aspetto più amaro e paradossale: come possano scomparire pezzi pregiati dell’arredo urbano e storico della città senza che nessuno si indigni o protesti).
Garofalo lamenta lo
stato di abbandono delle fontane pubbliche dell’Acquedotto pugliese che una volta dissetavano i foggiani. Da tempo sono state lasciate a se stesse, nonostante abbiano un indubbio valore storico e funzionale. E, come sempre accade quando il patrimonio pubblico viene abbandonato all’incuria e all’inclemenza del temo, c’è chi pensa bene di approfittarne.
Una alla volta, le fontane stanno scomparendo. Più precisamente, per dire pane al pane e vino al vino, vengono fatte scomparire dai soliti ignoti, presumibilmente allo scopo di rivenderle come oggetti d’arredo per ville e case private.
L’ultimo episodio si è verificato qualche giorno fa, in via san Severo. Nottetempo, la fontana è sparita.
“Le fontane sono un bene della nostra città oramai
prossime al centenario, quindi pregherei che se ne parli anche perché ce
ne sono altre tre prossime a sparire…“, argomenta Enzo Garofalo, e speriamo che il suo appello valga a far tenere gli occhi aperti a quanti abitano vicino a queste preziose testimonianze del passato, quando l’acqua scarseggiava, la rete idrica non raggiungeva le abitazioni, e per dissetarsi o approvvigionarsi bisognava fare la fila.
Le fontane sopravvissute al vandalismo censite da Garofalo si trovano in via Cappuccini, al mercato di Candelaro e su via della Repubblica, quest’ultima è forse la più popolare perché ubicata in un posto centralisssimo quale la porta arpana, nota come i tre archi.
Garofalo avanza una proposta quanto mai intelligente e stimolante: “cercare di recuperarle anche come arredo cittadino…” Perché no? Intanto, propongo agli amici e ai lettori di Lettere Meridiane un utile gioco: censiamo le fontane ancora esistenti, possibilmente fotografandole. Potete partecipare commentando il post, oppure postando sulla pagina facebook del blog.
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