Da domani, e per l’intero periodo natalizio, Lucera ospiterà un eccezione evento artistico: verrà esposta la scultura L’uomo della pace di Franco Scepi, grandissimo artista e design, originario di Lucera, fondatore della corrente da lui stesso definita Over Ad’ Art, un intreccio tra immagini create per la pubblicità e l’espressione artistica in quanto tale. Una sorta di evoluzione della Pop Art di Andy Warhol, di cui Scepi è stato frequentatore ed amico.
L’uomo della pace è una delle opere d’arte più famose del mondo. Dipinto nel 1977 e successivamente adottato da tutti i premi Nobel la Pace, ha concettualmente anticipato il crollo del muro di Berlino, la fine della guerra fredda e i nuovi scenari internazionali aperti dalla fine del comunismo.
Quella intuizione ha ispirato buona parte del successivo percorso artistico di Scepi che sul tema ha realizzato una scultura, che sarà appunto esposta da domani in piazza Matteotti, a Lucera.
L’inaugurazione domani a mezzogiorno, con la benedizione di mons. Domenico Cornacchia.
L’eccezionale evento artistico si deve all’impegno profuso dal comitato dell’Uomo della Pace che insieme alla Diocesi di Lucera-Troia , l’associazione This is ART 2014, il Rotary club, il Lions club, l’ Associazione Misericordia, il club Unesco, Gruppo Protezione Civile, Corpo volontario intervento
pubblico di Lucera, la delegazione del F.A.I provinciale di Foggia e
1000 cittadini della città di Lucera e ha luogo in occasione della conclusione dell’anno della santificazione di Papa Giovanni Paolo II, cui è dedicata la scultura di Scepi.
La cerimonia inaugurale sarà preceduta da una celebrazione religiosa dedicata al papa polacco, alle 10, nella cattedrale della cittadina sveva, officiata da don Ciro Fanelli e da don Michele Di Gioia.
Dopo l’esposizione lucerina, L’uomo della pace approderà all’Expo di Milano e di qui alla sede Onu di New York.
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Caro Geppe,
mi preme precisare un paio di cose, a proposito dell'opera "L'uomo della Pace", di cui hai parlato su LM.
Intanto, per correttezza, la bellissima opera di Franco Scepi (lucerino 73enne, adottato dal mondo, e con una grande carica umana e dotato di una umiltà fuori dal comune) non resterà esposta a Lucera solo per il periodo natalizio ma lo sarà a vita (confidando nel buon senso dei lucerini meno affini alla cultura…).
L'altra doverosa precisazione riguarda il Comitato nato a supporto dell'iniziativa, che in realtà ha un solo nome, Giuseppe Toziano, benché coadiuvato da numerose e valide altre persone.
Toziano è un giovane che ho conosciuto per caso, in Biblioteca dove lavoro (dove lavoro? Non so ancora per quanto tempo…). L'ho contattato perché sapevo essere il tramite per arrivare a Franco Scepi, che volevo a tutti i costi con noi la sera dello scorso 18 dicembre in Biblioteca, in occasione dell'evento da me organizzato e denominato "Raimen. La Capitanata nei 60 anni di storia della RAI-TV" (di cui scriverò a parte un altro giorno). Per me avere Scepi al mio fianco era un sogno nato sei anni fa, quando stavo realizzando il "Dizionario Biografico di Capitanata", e al quale dedicai una lunga scheda biografica. Se avrete la bontà di leggere la biografia di Scepi o di sfogliare il voluminoso testo dedicatogli da Bocca, capirete cosa rende una persona un grande Uomo. Così, Giuseppe Toziano si è messo a mia completa disposizione e ha accompagnato il Maestro giovedì sera in Biblioteca e, pur sacrificato da una serata gestita male e confinato quasi alla fine dell'evento, sono riuscito a consegnargli una doverosa targa, a ricordo e a merito della sua straordinaria vita pofessionale e caratura morale ed etica.
Per dire di Toziano. Un ragazzo (forse nemmeno 30enne), che per sbarcare il lunario ha girato il mondo facendo i lavori più umili ma che non ha mai tranciato i rapporti con la sua città, la sua Lucera. Una città che definire scrigno di tesori, di arte, di storia, di cultura, di tradizioni e di uomini eccelsi è poco. E lui, testardamente, in pochi mesi ha deciso che qualcosa per la rinascita culturale della sua città dovesse essere fatto. E ha pensato a questo personaggio unico, il concittadino Franco Scepi, e alla sua opera del 1977, "L'uomo della Pace", divenuta opera-simbolo, nota in tutto il mondo (tranne che nelle nostre contrade). Bene ha fatto Micky De Finis, qualche sera fa, a dedicare una bella puntata del suo "Chiaro di luna" (a "Teleradioerre") a questo avvenimento, celebrato degnamente questa mattina a Lucera, al quale anch'io ho voluto partecipare, e non solo per stringermi con la città attorno ad un'opera che resterà patrimonio culturale e artistico di Lucera per sempre, ma anche per attestare a Giuseppe Toziano (giovane, disoccupato, lontano dai partiti) il senso della mia più sincera e profonda stima per il coraggio, la determinazione, la capacità organizzativa nel credere in questa importante iniziativa.
Sottolineo tutto questo e senza timore alcuno desidero letteralmente sbatterlo in faccia ai tanti che qui, a Foggia, amano ciarlare, commentare, polemizzare sino allo sfinimento sui Social Network, ma non hanno nemmeno il 10% del vero amor patrio e della limpida concretezza manifestate da Giuseppe Toziano.
Questo dovevo, per la cronaca e per il rispetto che si deve a delle persone per bene come Franco Scepi e Giuseppe Toziano.
Cordialmente. Maurizio De Tullio