Ecco la Foggia che vuole vivere, e non solo sopravvivere

Da un paio di giorni, Lettere Meridiane e le pagine di cronaca locale dei quotidiani sembrano bollettini di guerra, più che spazi di informazione. Raccontano fatti brutti, perfino tragici: le bombe che lacerano il centro cittadino, il crollo di via Ingino con l’ennesima vittima del lavoro.
Verrebbe voglia di andarsene, anzi di scappare. A Foggia sembra fuggita la speranza, concludevo ieri, commentando quanto accaduto in via Ingino.
Ma ecco la Foggia che non t’aspetti, che emerge prepotente e nitida dalle pieghe di eventi facebook che si affastellano e si concentrano. Mai la cronaca è stata così ricca di eventi civili e culturali quanto quella di oggi.
Leggete, e guardate che roba.
1. Un altro teatro che riapre i battenti: è il glorioso Cinema Cicolella (che nell’occasione si trasforma in Cineteatro) di viale XIV maggio. La sala sorge proprio di fronte a quella chiesa della Madonna della Croce le cui campane hanno ripreso a squillare, da poche settimane. Un ulteriore segnale di risveglio e di rinascita per il quartiere Ferrovia, che più di ogni altro, in città, sperimenta i problemi della difficile integrazione con gli immigrati.

Il Cicolella ospita una rassegna di cabaret che viene inaugurata – e mai coincidenza fu tanto significativa – da Santino Caravella, il comico foggiano che ha letteralmente spopolato a Made in Sud, attirandosi le simpatie del pubblico per il suo tenerissimo modo di raccontare i problemi che assillano i giovani meridionali (ne ho parlato in una precedente lettera meridiana). Santino impersona un precario foggiano che “sta male male male”, proprio come la nostra città. Però, nonostante tutto, è uno che non si arrende, e continua a cercare lavoro e a sperare nel futuro.
2. Alla Sala Farina si svolge invece la prima edizione di Sic! Scivolosi incontri in corto, una nuova proposta culturale promossa da Eva Rutica, che intende rappresentare – attraverso la proiezione di cortometraggi seguiti da conversazioni con gli autori e i protagonisti – un’occasione di confronto sui temi dell’immaginario e le diverse esperienze di autoproduzione degli autori.
3. E non è ancora tutto, per la venticinquesima edizione della Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza, la Camera Minorile della Capitanata e l’Unicef, con la collaborazione di diverse associazioni cittadine, hanno organizzato al Teatro del Fuoco Oggi vi facciamo vedere noi, un fantaprocesso delle bambine e dei bambini di Foggia al mondo degli adulti, che vede la partecipazione di artisti, comici, e rappresentanti delle istituzioni.
4. Ultimus, sed non infimus, l’evento che più di tutti dà il senso di questa Foggia che non ti aspetti (ringrazio di cuore Cristiano Moscaritolo per la segnalazione) è Reactivicity Reloaded Cittadinanza creativa. La lusinghiera esperienza pugliese dei laboratori dal basso approda a Foggia con un laboratorio lungo per nove giorni, che esplorerà le possibilità di rigenerazione urbana, a partire dalla valorizzazione del patrimonio culturale, sociale e identitario del centro storico, a cura di Fork in Progress e Hericool Digitool. Ve ne parlerò più diffusamente in una prossima lettera meridiana, ma per il momento vale la pena di sottolineare che l’idea di mettere assieme progetti di rigenerazione urbana con la riscoperta degli aspetti identitari (cercando ciò che produce identità nel patrimonio culturale e sociale cittadino) è veramente geniale, e può aprire la strada ad una nuova dimensione culturale.
E scandisce che meglio non si potrebbe i tratti di una Foggia che non s’arrende alla disperazione che la cinge in una stretta mortale, che vuole tornare a respirare.
Che vuole vivere, e non solo sopravvivere.

[La foto che illustra il post, di Maria Palmieri, è stata pubblicata nella bacheca dell’evento da Reactivicity con il commento: … Foggia sotto una nuova luce … per Foggia e per i foggiani. ]

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Author: Geppe Inserra

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