C’è poco da ridere, sul servizio che Striscia la Notizia ha mandato in onda sul Gino Lisa e sullo scivolone del governatore Vendola a proposito del volo Foggia-Milano. C’è poco da ridere e ancora meno da gioire: perché se il presidente della giunta regionale non fa una bella figura, non va meglio all’aeroporto Lisa.
Mingo fa il suo mestiere, e lo fa bene. E tra le pieghe del servizio si è appresa una notizia che non in molti hanno notato, presi com’erano dalla furia antivendoliana. La redazione di Striscia La Notizia ha contattato qualcuno di Airvallee, la compagnia che avrebbe dovuto operare il volo per Milano, in nome e per conto della Blue Wings Air. Chi risponde ai ganci della popolare trasmissione di Canale 5 si mostra ben informato sulla vicenda, tanto da mettere una pietra tombale sulla possibilità che prima o poi si concretizzi l’iniziativa sbandierata da Vendola nell’ormai celebre conferenza stampa del 12 settembre scorso.
Questa la risposta: “Al momento non c’è nulla. Non è programmato, non c’è il contratto per questa cosa. Era una ipotesi che si era fatta, poi non si è concretizzata.”
Probabilmente Vendola si è meritato il mezzo provolone di cui Striscia La Notizia intendeva omaggiarlo (la consegna non è stata effettuata, perché il presidente non ha risposto nulla, si è infilato in macchina e se n’è andato). Ma se una colpa può essergli attribuita è un eccesso di buona fede: l’ essersi fidato di una ipotesi rivelatasi poi inverosimile, e di aver ceduto a quella sottile malattia che affligge la classe politica, che è l’annuncite.
La verità è che i problemi dell’aeroporto foggiano restano tali e quali e che questa storia ha confermato anche le difficoltà, da parte del territorio, di mettere in piedi una domanda di voli aerei in grado di sostenere gli investimenti delle compagnie aeree.
Non è con i provoloni, con le polemiche e con gli annunci che si riuscirà a rilanciare l’aeroporto Gino Lisa.
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IL CONTRARIO DELLA BUONA FEDE, E' LA CATTIVA FEDE…
"… se una colpa può essergli attribuita è un eccesso di buona fede: l' essersi fidato di una ipotesi rivelatasi poi inverosimile, e di aver ceduto a quella sottile malattia che affligge la classe politica, che è l’annuncite".
Ma, è così?
La buona fede in senso soggettivo è la situazione psicologica di ignoranza di ledere l'altrui diritto e consiste in un criterio di valutazione di situazioni preesistenti al fine di volta in volta previsto dalle regole applicabili.
Da cui la domanda: "Vendola ignora di aver leso con il suo comportamento, nella sua veste di governatore della Regione Puglia, il diritto del territorio all'accessibilità che è un diritto universale garantito dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e che non riguarda soltanto i baresi?".
Poiché non possiamo entrare nella testa del soggetto, ne dobbiamo valutare il comportamento abbandonando il metro soggettivo ed utilizzando anche se ma tale oggettività non esclude comunque una considerazione sull’elemento soggettivo come dolo e colpa.
Da cui la domanda: "Che cosa ha prodotto la presidenza di Vendola durante un intero decennio per la Capitanata ed il suo capoluogo e, che cosa ha prodotto parallelamente per la Terra di Bari ed il suo capoluogo?".
Ha assicurato le infrastrutture soltanto sulla base agli interessi baricentrici oppure ha effettuato investimenti per riequilibrare lo squilibrio determinatosi negli anni?
Ha reso possibile la crescita di una classe dirigente locale oppure ha agito occupando politicamente tutte le posizioni strategiche disponibili, salvo poi accusare di foggianesimo le popolazioni locali, neologismo creato da Vendola per indicare a suo modo, un inutile rivendicazionismo, un avvilente vittimismo, un insipido localismo?
Ma, c'è di più… Per Vendola, il nostro foggianesimo starebbe ad indicare un vezzo e un’inclinazione tipica.
IL COLONIZZATORE SI SA, HA SEMPRE UNA MISSIONE CIVILIZZATRICE DA COMPIERE…
Ora, dimostrando che il suo governatorato durato un decennio, ha operato soltanto su due dei tre sottosistemi regionali e cioè la Terra di Bari ed il Salento, ignorando le istanze di sviluppo della Capitanata, mantenendola area coloniale del sistema regionale baricentrico, avremo dimostrato oggettivamente la sua mala fede (dal latino mala fides) è cioè la sua motivazione comportamentale per la quale egli apparentemente agisce in modo formalmente corretto, sebbene mascherando le proprie intenzioni in modo da non far trapelare gli obiettivi che realmente persegue.
Ma, c'è dell'altro e riguarda, l'alienazione nella nostra psiche di colonizzati, dovuta ad un progressivo processo di inferiorizzazione, per cui abbiamo la tendenza a giustificare sempre e comunque atteggiamenti, azioni, comportamenti o eventi, anche se negativi, del colonizzatore.
Quì, urge un cambiamento di rotta che ci porti ad avere consapevolezza dei nostri diritti e pretendere la loro piena attuazione, senza più giustificare i comportamenti dei più forti.
QUI', ORA, ADESSO!
Errata corrige…
"Poiché non possiamo entrare nella testa del soggetto, ne dobbiamo valutare il comportamento abbandonando il metro soggettivo ed utilizzando quello oggettivo anche se tale oggettività non esclude comunque una considerazione sull’elemento soggettivo come dolo e colpa".