La cosa più bella della manifestazione pro Gino Lisa che si è svolta questa mattina a Bari è che mai un impulso della società civile era riuscito a mettere assieme tante istituzioni e tante rappresentanze delle forze sociali.
Il Comitato Vola Gino Lisa ha di che essere soddisfatto: un’adesione così ampia e così unitaria ha fatto giustizia dei distinguo e delle perplessità della vigilia sulla natura della iniziativa e sui rischi di una strumentalizzazione elettoralistica.
Non era mai accaduto che su una manifestazione convocata dalla società civile (il Comitato Vola Gino Lisa, le associazioni e i gruppi del social network) convergessero tante amministrazioni locali, tante associazioni di categoria: a Bari c’erano sindaci di Foggia, Stornara, Peschici, Zapponeta, San Giovanni Rotondo,
Ordona, Rignano Garganico, Monte Sant’angelo e un assessore del comune
di Manfredonia in rappresentanza del Sindaco, il presidente della Camera di Commercio, presidenti e rappresentanti di Confindustria, Confcommercio e Sindacato Autonomo Trasporti.
La cosa più amara della manifestazione è che, con tutto il rispetto per il presidente della commissione trasporti, Filippo Caracciolo, era lecito aspettarsi un confronto a più alto livello. Che mezza Capitanata si muova e vada a Bari per sentirsi dire che il presidente della commissione consiliare trasporti si impegna formalmente a rappresentare i problemi dell’aeroporto foggiano all’assessore regionale al ramo (come se non li conoscesse già), non può far gridare al trionfo.
Il fatto è che la soluzione dei problemi dell’aeroporto non dipende soltanto dalla volontà politica della Regione e della sua società di gestione a risolverli: vi sono questioni oggettive, anzi strutturali, che vanno affrontate con il massimo consenso istituzionale e sociale possibile e, sotto questo profilo, quanto è accaduto stamattina rappresenta un buon inizio, sperando che tra Regione, istituzioni e territorio (intendo come territorio il coacervo di associazioni, categorie, sindacati) si apra finalmente un canale di confronto stabile e non occasionale.
L’idea attorno alla quale si è sviluppato il confronto è di costituire una task force partecipata da Regione, Aeroporti di Puglia e istituzioni della provincia di Foggia per monitorare costantemente la situazione ed affrontare i diversi problemi che ostacolano il pieno rilancio dello scalo foggiano: la mancata inclusione nel piano nazionale degli aeroporti, la mancata concessione della Via per il progetto di allungamento della pista, i rilievi formulati in sede comunitaria sulle possibili violazioni al regime degli aiuti di Stato che potrebbero essere determinati dalla realizzazione dei progetto.
Il presidente della Commissione si è impegnato a convocare una riunione ad hoc, dopo aver riferito all’assessore Giannini.
Proprio perché non si tratta di questioni di poco conto, è impensabile affrontarle e risolverle in ordine sparso o, peggio ancora, gli uni contro gli altri. In questo senso, la manifestazione barese rappresenta comunque un passo in avanti.
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Come si sa, i turisti sul Gargano ci arrivano e non so quanti preferirebbero arrivarci in aereo (con scalo a Foggia, ovvio) visto che il Gargano, e il resto della Capitanata, sono belli se girati in lungo e in largo con mezzi propri.
Piuttosto il vero gap infrastrutturale della Capitanata non è dato da un aeroporto monco (e pericoloso per i cittadini), ma dalla schifezza della nostra rete stradale interna, dai paesi delle aree interne che rischiano l'isolamento, dall'acqua che in estate lascia spesso a secco le strutture ricettive (e le case di chi abita) e dall'impossibilità di usare internet in molte zone del Gargano.
Sommessamente vorrei suggerire a quella folta schiera di nostri rappresentanti politici, sindaci e ai nuovi eroi della cosiddetta Società Civile in libera uscita a Bari, di scegliere di impegnarsi, di battersi e di strappare risultati veri magari per altre cause, come quelle che ho sopra ricordato. Il "Gino Lisa", se e quando tornerà a volare, sta solo nelle teste di pochi sognatori come la Moldaunia sta nei sogni di pochi velleitari. Quando smetteranno di sognare e si sveglieranno, sarà un beneficio per tutti. Ammesso che lorsignori siano in grado di affrontare con pari piglio questioni come quelle testè ricordate…
Cordialmente. Maurizio De Tullio