Il Senato discuterà oggi diverse mozioni sui dissesto idrogeologico e sulle alluvioni che hanno funestato il Paese, tra cui quella che ha stravolto il Gargano. Palazzo Madama è chiamato ad esaminare diversi testi che potrebbero anche essere unificati, stando almeno a quanto detto stamattina dal telegiornale di Rai Parlamento.
I documenti che riguardano l’alluvione del Gargano sono due: uno presentato così com’era stato annunciato dal M5S, l’altro dal foggiano Lucio Tarquinio ed altri senatori di Forza Italia.
La mozione del M5S è particolarmente articolata, nascendo da sopralluoghi che i parlamentari grillini hanno svolto sul territorio e da incontri diretti con i sindaci dei comuni danneggiati. Si tratta quasi di una controrelazione, comunque molto ricca di dati. A leggere la conta dei danni e a sovrapporla con la relazione della Protezione Civile Regionale Pugliese si rilevano alcune differenze, anche sostanziali.
Per i senatori del M5S il fronte dei comuni colpiti è più ampio di quello riportato nella relazione (potete leggere qui la stima dei danni effettuata dai tecnici della Protezione Civile regionale, ed è il caso di rilevare che su questa stima si fonderà lo stato d’emergenza su cui dovrebbe deliberare domani il Consiglio dei Ministri). Ecco quel che si legge nella mozione con riferimento ai danni direttamente constatati dagli esponenti del movimento grillino:
- l’agricoltura del Gargano, l’agrumeto di Puglia, è stata messa in ginocchio. La stima dei primi danni racconta già di aziende destinate a chiudere e di agricoltori che hanno perso tutto;
- a Peschici è scomparsa la spiaggia cittadina e i villaggi turistici sono stati sventrati; tutte le strade sono impraticabili; ad una prima stima si parla di 100 milioni di euro di danni;
- nel territorio di San Marco in Lamis (Foggia) vengono segnalate 28 frane, di cui 10 gravi, e 150 sfollati, con danni per oltre 70 milioni di euro;
- il sindaco di Vico del Gargano stima che i danni ammontino a non meno di 40 milioni di euro, senza considerare che ad oggi è impossibile quantificare i danni agli agrumeti e agli oliveti: 3 sono i canali ostruiti (Canneto, Calenella e Sant’Antonio), molti tratturi sono ormai spariti; vi sono 4 strade bloccate, la viabilità per via delle consistenti frane è compromessa; qualche attività commerciale a San Menaio è stata danneggiata, mentre i 2 campeggi di Calenella, uno dei quali è stato evacuato, hanno subito danni ingenti;
- secondo il sindaco di Rodi Garganico (Foggia) i danni sono incalcolabili: più di 50 milioni di euro le risorse che dovranno essere stanziate per la messa a norma di strade e costa. Sono state, inoltre, distrutte le attività turistiche dell’hotel Tramonto, di Villa Mare, e dell’hotel Riviera, nonché le spiagge, e la ferrovia è impraticabile;
- per quanto riguarda il Comune di Vieste (Foggia), l’ufficio tecnico e la Protezione civile stanno calcolando le cifre del disastro, ma si può già dire con certezza che i danni ammontano ad oltre 5 milioni di euro. Secondo quanto dichiarato dall’assessore per le attività produttive, ingenti sono i danni in termini di viabilità (in molte strade è saltato l’asfalto), le strade rurali sono scomparse. È crollato il ponte nella zona San Luca, mentre 2 strade provinciali hanno perso l’intero manto stradale: la 52 Santa Maria- Mandrione e quella che congiunge il lungomare Mattei con la fondazione Turati. Sarebbe impraticabile anche la via che porta alla zona Paradiso selvaggio;
- il territorio di Carpino (Foggia), che si estende sulla montagna, ha subito le conseguenze del riversarsi di centinaia di ettolitri d’acqua nella piana, acqua che, secondo quanto dichiarato dai testimoni, trasportava a velocità pazzesche carcasse di animali e automobili. Sono caduti dei ponti in località San Pietro e in località Macchito. Molto gravi sono anche i danni agli oliveti e alcuni terreni sono stati inghiottiti dal fango, divenendo così improduttivi e sterili. Il canale in cui ha trovato la morte l’allevatore Antonio Facenna, secondo le testimonianze della popolazione locale, era in secca da almeno 40 anni;
- nel territorio di Rignano garganico (Foggia), sono 2.000 gli ettari inondati dal fiume Candelaro tracimato. Incalcolabili i danni agricoli, secondo il sindaco sono state distrutte le coltivazioni di pomodori, asparagi, verdure, frutta, olive e uva da vino e da tavola;
- a San Giovanni Rotondo (Foggia), tra gli smottamenti verificatisi, desta particolare preoccupazione quello generatosi nell’impluvio in località Scurci, a monte di viale Cappuccini, all’altezza di via Sant’Adele-via Sant’Ignazio;
- il sindaco di Cagnano Varano (Foggia) denuncia l’avaria del depuratore cittadino e la pesante compromissione della viabilità rurale;
- inoltre, vi sono 2 importanti canali che arrivano nella baia di Peschici: l’Ulse e il Kalena. Il primo raccoglie le acque delle colline di Peschici e di Vico del Gargano, mentre il secondo, più grande, raccoglie le acque provenienti dalla foresta Umbra. Entrambi hanno la peculiarità di essere stati realizzati a lotti, l’ultimo dei quali, quello che dovrebbe collegarli alla collina e alla foresta Umbra, è inesistente. Ciò fa sì che il naturale scorrere dell’acqua verso tali canali venga investito da una marea di detriti, di alberi ed arbusti, e che siano trasportati notevoli cumuli di materiale ogni volta che piove;
- la baia di Peschici è stata investita in pieno dai 2 canali che hanno trasportato in mare detriti, arbusti, roulotte, pezzi di immobili con il relativo mobilio, automobili, motorini e altri rifiuti di ogni genere; pertanto, la baia attualmente è pericolosa per la balneazione, in quanto coloro che si sono avventurati hanno subito ferimenti e in molti casi hanno dovuto ricorrere alle cure mediche per suture. In vista della prossima stagione estiva, occorre assolutamente procedere ad una dragatura, onde evitare il definitivo collasso dell’indotto turistico del Gargano;
- tra le infrastrutture seriamente danneggiate è possibile annoverare anche lo stadio “Michele Maggiano”, in erba artificiale di ultima generazione, costruito tra il 2000 e il 2009.
I senatori pentastellati chiedono una nuova ricognizione dei danni, in modo che possano essere univocamente accertati,. la dichiarazione dello stato di emergenza, la sospensione del pagamento dei tributi statali e l’esclusione dal patto di stabilità interno per quelle opere programmate dai Comuni e dalle Regioni che possano essere funzionali alla mitigazione del dissesto idrogeologico nonché alla bonifica dell’intero territorio nazionale.
La mozione presentata da Lucio Tarquinio e da altri senatori di Forza Italia ha per oggetto l’intera provincia di Foggia e non solo il Gargano, e si sofferma particolarmente sulla questione del dissesto idrogeologico e sui danni riportati dal comparto agricolo:
le piogge eccezionali che hanno interessato il territorio della provincia di Foggia durante i primi 6 giorni del mese di settembre – vi si legge – hanno messo in ginocchio l’economia, la stabilità e l’integrità socio produttiva di questa parte della Puglia, dando vita anche ad una vera catastrofe per il sistema agricolo locale; dai primi dati resi noti dalle organizzazioni professionali agricole in merito ai danni causati alle produzioni agricole, si stima un danno di oltre 60 milioni di euro per le colture del pomodoro (la provincia di Foggia è leader in Italia nella produzione di questa coltura) e per le produzioni di vigneti e oliveti.
Anche Tarquinio e gli altri senatori firmatari chiedono il riconoscimento dello stato di emergenza, lo stanziamento delle risorse finanziarie necessarie per la ricostruzione e indicano gli strumenti tecnici per reperire i finanziamenti nello scomputo dal patto di stabilità delle spese effettuate per la realizzazione di interventi destinati al ristoro dei danni e nella riprogrammazione dei fondi nazionali e comunitari 2007-2013 in ritardo di spesa, per l’attuazione di un piano nazionale di interventi cantierabili, da concordare con gli enti locali.
Potete scaricare a questo link l’allegato all’ordine del giorno della seduta del Senato, che comprende tutte le mozioni in discussione.
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