Gino Longo risponde all’on. Salvatore Tatarella, con un intervento altrettanto documentato. Longo inserisce nella riflessione e nella discussione attorno allo scalo foggiano un aspetto cui Lettere Meridiane dedicherà nei prossimi giorni particolare attenzione: il rapporto tra il Lisa (che vanta un sedime aeroportuale, ovvero un’area di pertinenza) tra le più grandi d’Italia, e le vicende urbanistiche che nel bene e nel male hanno punteggiato la storia recente della città.
La
cronistoria wikipediana, redatta da Tatarella, può essere anche
interessante per qualche scolaretto, ma omette punti importanti. Muove
critiche a destra e a manca, ma di soluzioni, seguite da
argomentazioni tecnicamente fattibili, zero!
Intanto vanno fatte alcune precisazioni.
–
Il traffico aereo, nei primi anni di vita del Gino Lisa versione
civile, ha una vistosa diminuzione dopo la tragedia del Fokker caduto,
che da Roma volava verso Foggia.
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Negli anni ’70 e ’80 era necessario un collegamento con Roma e si era
collegati con tutta l’Italia, Europa e mondo. Questo valeva per Foggia,
come per Bari e Brindisi, che per molti anni hanno avuto come voli
diretti solo Roma, successivamente Milano. In quegli anni in treno si
impiegavano 6 ore per Roma e 8 per Milano, con i voli per Roma,un
‘ora, si raggiungeva Cagliari, Torino, Milano, Palermo etc in 3/4 ore.
–
Che l’area circostante al Gino Lisa sia oggetto di morbose attenzioni
lottizzatrici non è mistero ed è cosa nota sin dalla sua
smilitarizzazione!
–
Certamente Tatarella ignora che al Gino Lisa, che lui reputa
inadeguato, atterrò anche il DC9, come documenti, anche fotografici,
dimostrano! Ciò vuol dire che la pista era ed è idonea, e l’aereo
citato, rispetto a quelli più moderni in dotazione alle compagnie
odierne, richiedeva una pista sufficientemente adeguata. Ciò significa
che la pista era ed è idonea, come dimostreremo anche in seguito.
–
La Federico II, che ben poco centra con la validità dell’aeroporto, di
certo non è stata un’esperienza positiva. Tuttavia servì a far
rimuovere dal Comune, ostacoli costruiti abusivamente davanti alla
pista, restituendogli ben 400 mt. Tuttavia, assolutamente inutile è
stata l’ultra decennale esperienza del “Consorzio Gino Lisa” , dove mai
nessuno ha fatto i conti del denaro pubblico speso, così come la Promo
Daunia organizzata dall’amministrazione provinciale, entrambe distintisi
per non aver ottenuto alcun risultato.
Tatarella
afferma il falso sul conto della Darwin airlines che, negli anni in
cui operò a Foggia, si distinse per serietà, puntualità, affidabilità.
Piuttosto il buon Salvatore potrebbe spiegare perché la Regione ha
mercanteggiato con gli elvetici, quando da 5 milioni di contributo
pubblico annuale, ne proposero prima 4, e la Darwin accettò, poi
scesero ad un solo milione , qui la Darwin decise di andarsene. Va
detto che la Regione in quel periodo aumentò la quota di finanziamento,
se la memoria non m’inganna , con 18 milioni le compagnie che servivano
Brindisi, e con 26 quelle che servivano Bari.
La Darwin, dati alla mano, aveva di fatto operato un crescente
incremento di passeggeri, negli anni che aveva servito Foggia, e
nell’ultimo anno di attività l’incremento fu superiore agli altri due
scali pugliesi!
Non
solo, la Darwin, e questi sono atti pubblici, dichiarò la piena
soddisfazione del mercato di Capitanata, e riteneva vi potessero essere
grossi margini di miglioramento e interessanti potenzialità, tanto che
si era impegnata a portare un altro aereo fisso alla base foggiana per
attivare, a proprie spese, altre tre linea oltre le tre co-finanziate
dalla Regione!
Viene
revocato il finanziamento alla Darwin proprio quando il Gino Lisa
registra il maggior incremento in Puglia, classificandosi il primo
aeroporto pugliese per traffico, in percentuale alle rotte attive, che
erano di gran lunga inferiori a quelle da e per Bari e da e per
Brindisi!
La
Darwin smentisce clamorosamente la barzelletta raccontata per anni, che
da Foggia non esiste utenza, l’ultimo anno di servizio della compagnia
svizzera, da Foggia, volano in 12 mesi oltre 75 mila passeggeri, con
un solo volo giornaliero per Milano, 3 voli settimanali per Palermo e
due per Torino, con aerei da 50 posti!
In quel periodo si vociferava, a mezzo stampa e non solo, di un
accordo – Giunta Ciliberti- fra comune di Foggia e un’azienda tedesca,
per installare un impianto di pannelli solari all’interno dell’area
aeroportuale, praticamente a bordo pista! Guarda caso avrebbero fornito
energia proprio agli aeroporti di Bari e Brindisi! Mentre a Foggia si
firmavano licenze edilizie nella zona Gino Lisa.
Sussistono
tutti gli elementi per sospettare fortemente, che esiste una volontà
ben precisa, che impone anche agli avventurieri “politici” di remare
contro lo sviluppo dell’aeroporto di Capitanata.
Quando
il gioco sembrava fatto, cioè la chiusura dei voli e già si pensava a
come smantellare lo scalo, a rompere le uova nel paniera a questa
operazione, arrivò quel “maledetto” finanziamento di 14 milioni di euro
per adeguare la pista e risarcire chi di diritto.
In
4 anni, e con una lentezza tale da far apparire un bradipo un
centometrista olimpionico, si varò un progetto per allungare la pista,
approvato dal Comune di Foggia e dalla Regione. Mentre la Giunta
Mongelli continuava a firmare licenze edilizie nell’area circostante! A
questo punto iniziarono una serie di giochi delle tre carte,
scaricando le colpe una volta al Comune ed un’altra alla regione sino al
Ministero dell’Ambiente.
A
mio modesto parere, la Magistratura, molto assente a Foggia, dovrebbe
interessarsi a questi fatti! Comunque il progetto è rimasto chiuso in
un cassetto del Ministero dell’Ambiente, in attesa che si pronunciasse
il Ministro Lupi, che escluse il Gino Lisa dagli aeroporti d’Interesse
Nazionale, nell’assoluta indifferenza dei deputati di Capitanata e con
il solo Lello Di Gioia, eletto altrove, ad alzare la voce!
Ma
tutto questo lo si era capito quando piombò a Foggia, nel mese di
Gennaio, l’ex Ministro Mauro, ad annunciare: “da domani si vola
dall’Amendola” … Infatti Mauro è stato poi a Sanremo a cantare un
revival di Domenico Modugno!
Chi
tira per i capelli Amendola, lo fa o per ignoranza oppure in malafede,
con lo scopo di spostare l’attenzione sul gravissimo atteggiamento
degli amministratori comunali e regionali, che hanno fatto perdere il
finanziamento. Persa un’ importante opportunità, danneggiata la
Capitanata!
La
dimostrazione che vi è un muro di gomma alzato puntualmente ad ogni
valida iniziativa, è la disavventura di un tour operator locale, messo
in condizione, da Aeroporti Puglia, di non poter organizzare charter da
Foggia per Medjugorje, questo succedeva la primavera scorsa!
Quest’ultimo
tassello completa il mosaico che vuole: garantire gli interessi di
pochi sul piano della lottizzazione e del fotovoltaico, eliminare la
concorrenza allo scalo barese con atteggiamenti mafiosi, contenere il
largo primato che il Gargano vanta rispetto alle altre zone turistiche
balneari pugliesi, tutto ciò a discapito dello sviluppo della
Capitanata e con la complicità di conterranei politici incapaci,
chiacchieroni e racconta balle!
Il
buon Salvatore accusa la classe politica locale, gli chiedo se ha
incluso anche se stesso. Se sì, sarà ammirato il suo senso di
obbiettività!
Infine
sarebbe interessante se, Salvatore Tatarella, facesse sapere ai
lettori di Lettere Meridiane, quali iniziative pro aeroporto in
Capitanata, ovviamente escluso il Gino Lisa, abbia portato avanti nelle
sedi competenti a favore di Amendola o di Mezzanone, nelle vesti di
Consigliere provinciale, regionale, Sindaco di Cerignola, Euro
parlamentare e da parlamentare italiano. Se esistono, le rendesse
note, e gli chiedo scusa sin d’ora per aver mal pensato, diversamente,
meglio che taccia, fa più bella figura.
A
Foggia e alla Capitanata serve essere collegati con Roma e Milano, per
essere collegati a tutto il mondo, e poter lasciare atterrare charter
sempre osteggiati.
Concludo
dicendo che almeno quattro compagnie italiane, senza contare quelle
europee che possono operare in Italia, hanno flotte, anche con aerei
di oltre 100 posti – vedi gli Embraer 190 e 195, il bombardier con
le varie versioni, il BAe 146 – , che decollano e atterrano in
1.200/1.300 metri di pista, quella del Gino Lisa è di circa 1.800!
Di
balle e pretesti se ne trovano a iosa pur di non fare, vedere anche
ciò che successe con la Raynair interessata a Foggia in tempi non
sospetti, e dirottata altrove, e chissà quante altre situazioni simili
vengono nascoste alla gente!
Caro Salvatore, non è il Gino Lisa ad aver fallito, ma a fallire siete voi esponenti della classe politica di Capitanata!
Gino Longo
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