Sono convinto che il social network possa rappresentare una grande risorsa per il recupero della storia pubblica. La città di Foggia ne ha dato un esempio importante nelle celebrazioni del settantesimo anniversario dei bombardamenti, come ho già avuto modo di sottolineare in una lettera meridiana sull’argomento (se volete leggerla, e ve lo raccomando, cliccate qui).
Non è semplice spiegare in una parole cosa sia la storia pubblica o più precisamente la public history, visto che la disciplina è nata negli USA. Serge Noiret la indica come “una delle maggiori novità accademiche nel campo della storia e delle materie umanistiche della fine dell’ultimo millennio negli Stati Uniti”.
Lo stesso Noiret definisce la storia pubblica come “la storia concepita per essere trasportata verso un largo pubblico di non addetti ai lavori usando mezzi moderni di comunicazione per farlo. Public History è discesa della storia nell’arena pubblica.”
Il ciclo delle celebrazioni del settantesimo anniversario dei bombardamenti ne è appunto un esempio efficace, ma altrettanto lo sono i siti o i gruppi della rete che si occupano di raccogliere materiali e tracce di memoria, soprattutto fotografici.
Il social network offre quotidianamente esempi delle potenzialità della rete non soltanto in termini di recupero ma anche di indagini sui materiali. Come è accaduto qualche giorno fa a proposito della fotografia (che vedete in cima al post, pubblicata da Giuseppe Episcopo, sulla bacheca del gruppo Foggia ricordi del cuore fondato da Cristina Consales, uno dei più attivi (ma vanno citati anche Foggia com’era, il più antico; Foggia com’era bella e Foggia sparita).
La discussione, animata da due impareggiabili cultori di storia locale, oltre che collezionisti di immagini e reperti, quali Tommaso Palermo e Marco Scarpiello, si focalizza su due aspetti particolari: la localizzazione della fotografia e la scritta, illeggibile, sul cartello sopra FOGGIA. Viene arricchita da altri contributi fotografici, che consentono si risolvere entrambi gli aspetti, ma anche di arricchire la semplice immagini con altre informazioni di dettaglio, molto ricche. Bello il tono della discussione, sereno, ironico, divertente, e particolarmente significativo che il mistero della scritta venga risolto da un foggiano non più residente nel capoluogo dauno, ma a Cento. Nel lasciarvi alla lettura della discussione e alla visione delle altre foto mi chiedo e vi chiedo: che cosa si potrebbe fare semplicemente raccogliendo in modo più sistematico questi materiali (naturalmente nella loro versione digitale)?
Di seguito la discussione, con le relative immagini.
Tom Palermo via san Severo.
Marco Scarpiello le palazzine sullo sfondo sono ancora esistenti.
Marco Scarpiello pubblica una foto di Foggia moderna.
Antonio De Lillo non vedo Italiani!!
Tom Palermo Da sinistra: i piloti americani Simmons, Jones, Becker, Jule. Foto del febbraio 1944.
Pino del Grosso Non mi dire che sai anche i nomi degli abitanti la casa dietro i soldati?
Tom Palermo Io no ma Giuseppe d’Angelo si, vi abitavano i suoi parenti.
Giuseppe d’Angelo caro Pino ci abitavano i miei nonni.
Tom Palermo E’ stato Giuseppe d’Angelo il primo ad identificare esattamente il luogo
Pino del Grosso Nome della ditta che ha fornito i pali che sostengono la scritta “FOGGIA”…
Tom Palermo ehehehh
Giuseppe Episcopo Encomiabile come sempre Tom Palermo.
Marco Scarpiello forse forse per completare il tutto mi sa che manca la mia:)) che dici Tom?:))
Tom Palermo E già…
Marco Scarpiello che dici..l’accendiamo?:))
Giuseppe d’Angelo muvt
Pino del Grosso Appiciafuch…
Marco Scarpiello ahahahaha
Marco Scarpiello pubblica un’altra foto.
Pino del Grosso l’MD non c’e?
Marco Scarpiello no, l’hanno sfracanato di bombe
Giovanni Mustafa Palmulli Davvero bella…
Tom Palermo Ma la scritta sul cartello, sopra “FOGGIA” cosa dice?
Pino del Grosso Se non erro dovrebbe essere difronte alla casa dei genitori di Tommaso?
Tom Palermo si
Marco Scarpiello Tom, l’ultima parola è italiano…prima non riesco a leggere.
Tom Palermo infatti
Marco Scarpiello domani faccio una scansione ad alta risoluzione sperando che si riesca a leggere meglio.
Salvatore Primiano Cavallo La scritta dovrebbe recitare: “TOURING CLUB ITALIANO”. Qui a Cento (Ferrara) fino agli anni ’90 era ancora visibile una simile posta all’ingresso del centro storico. …Altro…
Marco Scarpiello confermo quanto detto da Salvatore Primiano Cavallo.
Tom Palermo Grazie Salvatore!
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