Per il Gargano si avvicina l’ora della verità. Così come ha preannunciato il sottosegretario Ivan Scalfarotto, domani il Consiglio dei Ministri dovrebbe licenziare il provvedimento che riconosce lo stato di emergenza (ormai un mese e mezzo dopo l’alluvione) assicurando una prima dotazione finanziaria per la ricosotruzione. Non sarà marginale verificare la consistenza dei finanziamenti. Dal canto suo, l’on. Michele Bordo, esponente di punta del Pd così come Scalfarotto, ha fatto sapere di aver parlato a telefono con il capo del Govern, Matteo Renzi che ha ribadito tutto il suo impegno personale per la ricostruzione del Gargano. Domani si vedra. si saprà, si capirà.
In mezzo a tante polemiche (molte delle quali pretestuose, va detto) spicca la riflessione pacata ma soprattutto piena di buon senso di Giampiero Protano, renziano della prima ora: “Il Gargano non ha bisogno né di promesse, né di polemiche – ha scritto sul suo profilo fb -, ma soltanto dei finanziamenti necessari per avviare senza ulteriori indugi il difficile percorso del risanamento e della ricostruzione. Ogni giorno trascorso rende problematico il regolare svolgimento della stagione turistica 2015, con il rischio che al danno si aggiunga la beffa. Attendiamo fiduciosi la data indicata dal sottosegretario Scalfarotto – lunedì prossimo – per la dichiarazione dello stato d’emergenza, con la speranza che ii provvedimento metta a disposizione tutte le risorse finanziare necessarie per la ricostruzione.”
Sottoscrivo. Anche se resta il fatto che qualcosa non ha funzionato come dovuto, che brucia il mancato inserimento dei comuni garganici nell’elenco di quelli per i quali è stato disposto il differimento del pagamento delle imposte.
I garganici vogliono capire ed è davvero commovente la tenacia con cui soprattutto da Peschici mi si chiede di verificare quali danni si siano effettivamente verificati in taluni comuni inseriti dal decreto del governo tra quelli che beneficeranno del differimento del pagamento delle imposte, provvidenza che vede al momento esclusi i comuni del Gargano.
Ricapitoliamo per quanti avessero perso qualche puntata della storia. All’indomani delle notizia del decreto, Lettere Meridiane ha pubblicato un post in cui prendevo a caso un comune (compreso nell’elenco) della provincia di Rovigo, Bergantino, verificando, per prima cosa che, diversamente da quanto affermato nel comunicato ufficiale di Palazzo Chigi, non si tratta di un comune colpito da alluvione.
In realtà, Bergantino, come altri comuni del Polesine, è stato interessato lunedì scorso da una tromba d’aria, circostanza che ho chiarito in un’altra lettera meridiana, ieri. Da Peschici mi sollecitano ad approfondire il discorso sulla consistenza dei danni riportati dal comune veneto.
Applichiamo la stessa tecnica del post iniziale sulla presunta alluvione, cercando su Google ed utilizzando, come chiave di ricerca, questa volta, i termini “tromba d’aria Bergantino”.
Il risultato è sorprendente: in buona sostanza le sole notizie che si trovano sono quelle che si riferiscono al provvedimento di Palazzo Chigi. In pratica, la notizia è che Bergantino figura tra i comuni compresi nell’elenco, ma nessun collegamento conduce ad articoli sui danni provocati dalla trombe d’aria.
Proviamo quindi ad allargare la ricerca, utilizzando questa volta i termini “tromba d’aria rovigo”.
I link restituiti sono in questo caso un paio e consentono di ricostruire meglio la vicenda: andando agli articoli relativi si apprende che la richiesta di sospensione del pagamento dei tributi era partita dal presidente della provincia di Rovigo, Marco Trombini, ed era stata rivolta al governatore regionale veneto, Luca Zaia. “Lo scorso 13 ottobre – ha scritto il presidente Trombini – il territorio altopolesano è stato colpito da trombe d’aria che, con inaudita violenza, in successione, hanno provocato danni ingenti ad abitazioni e attività produttive. Le scene viste riportano danni superiori a quelle del terremoto. Le somme, in corso di quantificazione, danno stime preoccupanti”.
Il sito Rovigooggi fornisce numerosi approfondimenti sull’accaduto. Di seguito i testi integrali che si riferiscono ai danni per dare modo ai lettori di farsi un’opinione autonoma.
Melara, Occhiobello, Canda, Fiesso, Ficarolo (Ro) – Una cinquantina di interventi ancora in lista di attesa. Turni prolungati su tutte le 24 ore, tutte le squadre impegnate e richieste di rinforzi anche ai comandi delle province limitrofe. Da 24 ore ormai i Vigili del fuoco sono impegnati in un tour de force per cercare di riparare ai danni provocati dal maltempo in tutta la provincia, ma soprattutto in Alto Polesine.
Questa la situazione martedì 14 ottobre, circa 24 ore dopo la tromba d’aria che, dalle 15.45 sin verso le 18.30 di lunedì 13 ottobre, ha sferzato numerosi Comuni, provocando i danni maggiori a Santo Stefano di Melara e a Gurzone, frazione di Occhiobello.
In entrambi gli abitati le conseguenze sono state pesanti: nel territorio di Melara sono state evacuate una decina di famiglie, sono state scoperchiate numerose case, talune in modo pesantissimo. E’ franata la copertura della stalla Tosi con la necessità di sistemare altrove circa 150 bovini. A Gurzone, frazione di Occhiobello, invece pareva si fosse combattuta una battaglia: coppi ovunque, auto danneggiate dalle tegole e dagli alberi caduti, cassonetti dell’immondizia scagliati a oltre 100 metri di distanza dalla collocazione originaria. Transennata la zona della chiesa locale e pesanti danni al muro perimetrale del cimitero. Scoperchiata la ex sede delle scuole elementari che ora ospita la protezione civile. Una stima dei danni è in corso. Il Comune di Occhiobello ha messo in preventivo una cifra nell’ordine dei 4 milioni di euro circa.
Tre feriti. Tre persone di 65, 64 e 22 anni che a Gurzone, località di Occhiobello, sono state colpite dalle tegole scagliate giù dai tetti dalla furia del vento. Una decina di famiglie evacuate a Santo Stefano di Melara, pesanti danni a una stalla con 150 bovini trasferiti, vari tetti scoperchiati e fughe di gas alle quali è stato necessario lavorare a lungo prima di un completo ripristino. La perturbazione poi si è spostata verso Occhiobello dove alle 18.30 si è accanita sulla frazione Gurzone. Scoperchiato il tetto della Protezione civile, impegnata nell’emergenza a Melara. Divelti i pali della luce lungo l’Eridania. Una automobilista adriese che si è vista crollare un albero sulla Peugeot 306 in marcia sulla strada tra Adria e Baricetta, miracolosamente illesa.
Bergantino è un comune che confina con Melara ed è dunque possibile che abbia riportato danni per il passaggio del ciclone, anche se – non essendo stato direttamente richiamato negli articoli presi in esame – dev’essersi trattato di danni di minore entità. Che i suoi cittadini possano godere del differimento del pagamento delle imposte – lo ribadisco – è sacrosanto. Ma è altrettanto sacrosanto sottolineare che analogo beneficio avrebbe dovuto essere disposto per i cittadini dei comuni garganici.
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