Pierluigi Torre |
Maurizio De Tullio è senz’altro il maggior esperto vivente di “dauni famosi nel mondo”, visto che ha realizzato l’eccellente Dizionario Biografico di Capitanata. Presso la Biblioteca Provinciale, dove lavora, è tra i curatori del progetto Meravigliosa Capitanata che raccoglie le biografie di illustri personaggi nati in provincia di Foggia e che spesso hanno fatto fortuna altro.
È dunque un’autorità quando interviene sul tema di una possibile, diversa intitolazione dell’aeroporto di Foggia, alla ricerca di un personaggio più noto dell’attuale Gino Lisa. Ecco quanto ha scritto Maurizio, commentando la lettera meridiana di ieri sull’argomento.
Partendo dal presupposto che il futuro aeroportuale della Capitanata lo immagino nell’area di San Severo, con una struttura realizzata ex novo, provo a suggerire qualche ipotesi di intestazione all’aeroporto che sarà (…quel che sarà).
Intanto il nome del torinese Gino Lisa – che morì in battaglia – era la scelta di un aviatore e ufficiale funzionale ad un aeroporto militare. Se pure dovesse sopravvivere, l’attuale “Gino Lisa” è invece uno scalo civile. Per cui suggerirei nell’ordine un nome fortemente evocativo, “Federico II”, ed uno tecnico, “Pierluigi Torre”.
Del primo non c’è molto da dire, fortunatamente. L’altro (1902-1989) – sconosciuto ai più – è stato un grande personaggio, nativo di Vieste, e, soprattutto, un simbolo positivo della creatività e nome di eccellenza della nostra Aeronautica.
L’ingegnere viestano Pierluigi Torre – al quale per primo, nel 2010, dedicai un lungo servizio sulla rivista “Diomede” – inventò la “scatola nera” per gli aerei e, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, propose quel grande sogno che ancora viaggia su due ruote in tutto il mondo: la mitica “Lambretta”. Ma in precedenza Torre fece molto altro, come il progetto – insieme all’ing. Marchetti – dell’idrovolante Savoia-Marchetti S.55; così come sarà lui a studiare e progettare il velivolo S.55X usato per compiere, nel 1933, la celebre seconda trasvolata atlantica di Italo Balbo.
E se vogliamo rimanere nel campo dei motori e pensare a un nome che suoni anche bene (e in parte legato anche all’aeronautica) suggerirei il biccarese Ralph De Palma, “campione dei motori e dei valori”.
Cordialmente.
Maurizio De Tullio
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