Il 4 ottobre del 1964, ovvero esattamente cinquant’anni fa, alla stazione di Bologna, don Tonino Intiso faceva quella scelta che avrebbe scolpito la sua vita e quella delle centinaia, forse migliaia di persone che sono venute in contatto con lui ed hanno avuto la loro vita in qualche modo segnata: i giovani dell’Azione Cattolica, i parrocchiani di San Salvatore e San Filippo Neri, i bsmbini della Casetta, i “matti” ricoverati al Don Uva, e poi i lebbrosi, gli ammalati di cancro, i poveri, gli immigrati.
Il 4 ottobre del 1964, Don Tonino era ancora, semplicemente, Antonio Intiso quando, assieme ad un altro giovane che avrebbe scritto pagine indimenticabili di carità e di fede, Gigi Fischetti, aspettava nella stazione del capoluogo felsineo la coincidenza con il treno che li avrebbe portato ai seminario di Verona.
Consacrare la propria vita, riconoscere una vocazione, non è mai una scelta facile. E proprio lì, a Bologna, don Tonino fu preso da un attimo di ripensamento. Semplicemente si chiese, e chiese a Dio, quale fosse la sua strada. Fu soltanto un momento. Don Tonino scelse. La Provvidenza fece il suo corso.
A quello “snodo” cui il sacerdote andò incontro a Bologna, ha dedicato una bella poesia Gino Paglia. Lettere Meridiane l’ha ripubblicata in occasione del cinquantesimo anniversario di quell’episodio. I versi di Paglia hanno sollecitato la vena creativa di Antonio Gelormini, che a don Tonino Intiso, suo concittadino, perché sono entrambi di origine troiana, ha voluto dedicare altri versi, estremamente significativi. Eccoli. Leggeteli, amateli, condivideteli.
don Tonino, 4 ott 1964 – 4 ott 2014
Il passo nella stazione di Bologna
scioglie un groviglio di Speranze,
e si fa cammino di Carità.
Devia dal tragitto dei rimorsi,
per affrontare deciso
il sentiero illuminato della Fede!
Antonio Gelormini
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