Gargano, per la bonifica e la ricostruzione urgente una cabina di regia

È necessario che la delicatissima fase del risanamento ambientale e della ricostruzione del Gargano venga governata da una cabina di regia. E presto. Perché c’è il rischio che rimedi affrettati e poco scientifici possano essere peggiori del male.
Fa discutere a Rodi Garganico la gestione dell’area adibita allo stoccaggio provvisorio dei detriti, in località Guardiola, sulla strada provinciale per Lido del Sole, a pochi metri dalla battigia, nei pressi della foce del rottente Romondato, pesantemente danneggiata dall’alluvione.
Maurizio Marrese, esponente del mondo ambientalista ed esperto di ecologia, sul suo profilo facebook lancia l’allarme: “L’area non è neanche transennata a parte dei pezzi di legno ed un po di nastro colorato…. I rifiuti sono stati trattati come inerti normali trascurando l’impatto che la loro non nota provenienza potrebbe causare sulla salute pubblica e sull’ambiente visto che l’area scelta è in riva al mare in balia degli agenti atmosferici, ovviamente trascurando le normative vigenti (potrebbe esserci di tutto da animali morti all’amianto). Devo segnalare che ad ogni modo l’impatto su questo tratto di spiaggia è ormai segnato… Se ho capito come funziona il Gargano, lasciatemi pensare che questi detriti saranno usati a breve per fare un ignobile ripascimento di questo piccolo tratto di spiaggia, risolvendo all’italiana capra e cavoli. La superficialità nel gestire l’emergenza e la pessima gestione del territorio è preoccupante, oggi ma soprattutto per il Gargano, ove devo segnalare una totale mancanza di una cabina di regia ( ma dov’è il #‎parconazionaledelgargano?) così come fu per gli incendi del 2007, dove il caos permise disastri peggiori dell’incendio stesso!”
Il rischio evocato da Marrese è concreto. La sua segnalazione suscita un interessante dibattito sulle tecniche di ripascimento, ovvero di riposizionamento sulla spiaggia di sabbia e ciottoli portati via dagli agenti naturali. Riporto la discussione perché dà conto dei grossi rischi che si corrono senza un’attività programmatoria precisa.

Scrive Gianfranco Pazienza, dirigente di Legambiente: “Una parte della terra rossa alla foce del Romondato e accumulata è stata risucchiata in mare dalla mareggiata di venerdì notte. I detriti andrebbero caratterizzati e puliti dai rifiuti.. Molte sabbie e ciottoli costituiscono i detriti provenienti dai canali che, sfociando naturalmente a mare, potrebbero costituire materiale da ripascimento: i ciottoli per le spiagge ciottolose le sabbie per le spiagge sabbiose o di renella…”
Replica Marrese: “Un ripascimento deve essere fatto con sapienza, in primis deve esser fatta un’analisi del detrito dal punto di vista chimico, la maggior parte dei canali era ricettacolo di rifiuti anche pericolosi (se c’è amianto?) e non è da escludere, anzi, la possibilità che siano rifiuti pericolosi (oltretutto la legge li ritiene rifiuti speciali), poi il ripascimento va fatto rispettando la natura del luogo! La normativa dice che il rifiuto va selezionato e accumulato per tipologie e dimensioni, isolato dal suolo, dall’aria e dall’acqua, etc. Quella era una spiaggia sabbiosa che aveva la caratteristica di nascondere i noduli di selce (avete presente?)…  Poi proprio li c’è un affioramento di rocce molto interessante dal punto di vista geologico, sai che bello mischiarlo fra i copertoni e i mattoni? Il problema è che siamo una massa di bifolchi che non si rendono conto del patrimonio naturale che ogni giorno andiamo a deturpare… L’alluvione? Secondo me deve ancora iniziare…”
La conversazione prosegue, con un altro intervento di Gianfranco Pazienza: “Quando mancano gli apporti di sedimenti di origine continentale, le spiagge si ricostruiscono andando a prendere quei sedimenti dal fondo del mare con costi esorbitanti.tutta la massa detritica scaricata a mare dalle piene torrentizie, oltre al fango quella massa ha un contenuto di ciotoli e sabbie che aiutano il ripascimento delle spiagge (vedi il delta del Romondato). È necessario uno studio, offrire suggerimenti tecnici e vigilare. Sono d’accordo con te e con la tua preoccupazione per questo dobbiamo essere attenti”.

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Author: Geppe Inserra

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