Gargano che non t’aspetti: Mammaliturki a Torre Mileto

Non smette mai di stupirmi il Gargano.
Sarà per questo che ogni volta che vado a trascorrere le vacanze altrove mi dico: “Vabbé, ma il Gargano è più bello…”? (Confesso: la mia granitica certezza ha vacillato solo una volta, a Costa Rei, dieci chilometri di incredibili spiagge giudicate da Lonely Planet tra le dieci più belle del mondo).
Grazie al dibattito accesosi dopo il mio botta e risposta con Maurizio De Tullio sul modo diverso di fare marketing territoriale tra il Salento e la Capitanata e il Gargano (ne darò ampiamente conto nelle prossime Lettere Meridiane) , scopro grazie a Gianfranco Pazienza un piccolo angolo di paradiso a Torre Mileto: Mammaliturki, un lido senza barriere e senza recinti (nella foto), ideato da un imprenditore locale, Francesco De Rosa, che ha puntato le sue carte più sulla cultura dell’accoglienza che non sullo “sfruttamento” del cliente.
Pazienza lo  cita come modello di una diversa cultura del territorio, puntando il dito contro “la granitica cultura della chiusura del territorio recintato fino al mare.”

“Un interessante esempio aperto è quello di Francesco de Rosa con “mamma li turchi”, un “non lido” a Torre Mileto. Una sosta sul mare ove ritrovare gusto per il Gargano. Un piccolo lembo di libertà”, conclude Gianfranco Pazienza e tanto basta a scatenare tanti altri interventi su questo esperimento pionieristico.
Lucia Peluso conferma: “Mi
piace, tutto vero…Accoglie la gente, lasciando i luoghi cosi come
sono… Potrebbero essere le vacanza del futuro turismo pugliese …
Zero costruzioni… “

Luigi De Nisi chiarisce meglio la filosofia di Mammaliturki:Non posso non condividere il pensiero di Gianfranco Eugenio Pazienza e confermare che fino a quando ci saranno recinti, muri e catene il turismo sarà solo fine a se stesso e per quei pochi che se lo potranno permettere. L’idea di Francesco de Rosa di non mettere barriere in entrata e di concedere gratis sdrai ed ombrelloni è vincente, perché si passa dal mero turismo , alla cultura dell’accoglienza fino ad arrivare (come è poi successo) a creare una piccola Comunità.” Una piccola comunità che si fa sentire sul social. Si sprecano i “mi piace” e le espressioni di consenso.
L’interessato, Francesco De Rosa, sorprende per la sua genuina semplicità: “In una ” lotta ” interna non da poco tra Gargano e il super Salento , sentirmi citato ad esempio , mi rende orgoglioso.”
Forse occorrerebbe puntare maggiormente sull’orgoglio (garganico, dauno, foggiano) per affrontare le sfide che il futuro ci riserva. Come fanno Francesco ed altri coraggiosi imprenditori. Quelli che non smettono mai di stupire. Lettere Meridiane cercherà di raccontarli.

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Author: Geppe Inserra

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