Alluvione: la mappa dei danni, Comune per Comune

Adesso la conferma giunge anche dalla Protezione Civile regionale: l’alluvione che ha colpito il Gargano è stata un evento straordinario, che si verifica una volta ogni cento, duecento anni. Lo si legge nel Rapporto d’evento  31 agosto – 6 settembre 2014 freschissimo di pubblicazione (chi vuole scaricarlo lo trova qui) elaborato dal Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile regionale pugliese.
Un documento complesso e dettagliato, che ricostruisce l’accaduto sia sotto il profilo meteorologico, sia sotto quelli pluviometrici  e idrometrici, dando conto, alla fine degli effetti al suolo  provocati dalla enorme bomba d’acqua, con la conta dei danni, documentata anche dal punto di vista fotografico.

“L’eccezionalità dell’evento, analizzata attraverso le curve di possibilità pluviometrica  disponibili – scrivono i tecnici della protezione civile-, ha portato a classificare le piogge sulla durata di 24 ore associabili mediamente a  tempi di ritorno tra i 100 anni e i 200 anni (S. Marco in Lamis).”
Non è stato purtroppo l’unico record stabilito dall’eccezionale ondata di maltempo: “Le precipitazioni hanno dato origine, a partire dal 3 settembre, ad un aumento della portata defluente del torrente Candelaro – si legge ancora nella relazione -, facendo registrare una piena che al colmo ha raggiunto un livello idrometrico pari a 5.5 m alla stazione di monitoraggio ubicata in corrispondenza della SS 272 (massimo storico) e di 3.77 m alla stazione della SP 60 (denominata ex 13 luci).”
La figura che illustra il post mostra la distribuzione delle precipitazioni cumulate tra il 31/08/2014 e il 06/09/2013. Il colore viola corrisponde al massimo livello dell’intensità pluviometrica, e si nota come una impressionante quantità di pioggia si sia concentrata proprio sul cuore del Gargano.
Nel documento vengono anche forniti i dati sulle precipitazioni complessivamente registrate alle stazioni pluviometriche per le quali si è osservato il superamento delle soglie di criticità sono: S. Marco in Lamis (544.2 mm), S. Giovanni Rotondo (640.2 mm), Vico del Gargano (350.8 mm), Cagnano Varano (392.6 mm), Apricena (213.0 mm), Sannicandro Garganico (124.8 mm), Bosco Umbra (328.2), Monte S. Angelo (325.2 mm), Vieste (176.6 mm).
Va detto che questi dati, che si riferiscono naturalmente alle registrazioni rilevate dalle centraline della Protezione Civile sono probabilmente per difetto. Come Lettere Meridiane ha pubblicato qualche giorno fa, i meteorologi indipendenti di meteoGargano hanno rilevato, con le loro apparecchiature, che la località del Gargano che ha fatto registrare le precipitazioni più consistenti è Falcare, contrada che si trova nel bel mezzo del promontorio, a metà strada in linea d’aria tra San Giovanni Rotondo e Cagnano Varano, dove non sono presenti le centraline della Protezione Civile, ma solo quelle di meteoGargano.
Secondo tali rilievi, a Falcare sono caduti, dall’1 al 6 settembre ben 903 millimetri di acqua piovana. Per dare un’idea delle dimensioni della “bomba d’acqua” abbattutasi sulla Montagna del Sole basta dire che la località più piovosa del Gargano è la Foresta Umbra, con un valore pluviometrico di 1.100 centimetri l’anno. In soli sei giorni è caduta tanta pioggia quanta che cade in un anno.
Il documento della Protezione Civile aggiunge che in almeno cinque delle otto stazioni di rilevamento sono stati rilevati valori superiori ai massimi storici mai registrati, e precisamente a San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo, Vico Garganico, Cagnano Varano e Vico del Gargano.
La relazione si conclude con una descrizione dei danni provocati dall’alluvione che – si legge – ha determinato “ gravi e diffusi effetti al suolo che hanno largamente compromesso in primo luogo le infrastrutture viarie di diverso ordine, quelle idriche, le opere idrauliche (argini) e le opere di bonifica ed irrigazione. Dissesti si sono prodotti sul suolo, particolarmente in corrispondenza del diffuso reticolo idrografico. Anche le altre infrastrutture a rete, segnatamente quelle elettrica e di telecomunicazione, sono state localmente danneggiate. “
“Gli eventi di cui trattasi – scrivono ancora i tecnici regionali –  hanno comportato conseguenze riconducibili alle seguenti tipologie: rotte arginali sul torrente Candelaro, frane e cedimenti di versanti lungo il reticolo idrografico; esondazione dei corsi d’acqua principali, secondari e del reticolo minore; sormonto di attraversamenti ferroviari;  danni alla viabilità statale, provinciale e comunale; danni alla rete acquedottistica e di bonifica;  danni ad edifici pubblici e privati, alle strutture ricettive e alle attività produttive;  danni alla viabilità rurale. “
Di seguito, quanto si legge nella relazione della Protezione Civile regionale, a proposito dei danni rilevati in ciascun centro interessato.
PESCHICI
Le abbondanti precipitazioni hanno determinato l’esondazione dei torrenti Ulse e Calena che attraversano il centro abitato. L’innalzamento dei livelli idrometrici dei torrenti ha determinato il sormonto di alcuni attraversamenti e l’isolamento di alcuni nuclei abitativi e strutture ricettive  quali villaggi e campeggi posti sulla costa. Numerose famiglie evacuate e 1 morto.
S. MARCO IN LAMIS 
L’innesco di vari corpi di frana ha determinato colate di fango che hanno interessato il centro  abitato del comune di S. Marco in Lamis e alcune strutture ricettive poste in periferia (Ristorante Edera presso Bosco Difesa). Le abbondanti precipitazioni hanno determinato  l’esondazione dei torrenti Iana e Fajarama, l’allagamento di numerosi scantinati, delle strade comunali e della seguente viabilità statale e provinciale:
– SP22 San Marco-Cagnano;
– SS272 da Stignano fino al depuratore tratto di circa 3 km, zona Iancuglia;
– SS272 direzione San Giovanni, zona San Matteo alla confluenza dei canali Fajarama e Iana;
– SP per San Nicandro;
– SS89 pedegarganica dalla stazione di San Marco fino all’incrocio con SP per Foggia.
150 Evacuati  
VICO DEL GARGANO
Gli eventi piovosi hanno determinato una situazione critica su tutto il territorio comunale e in particolar modo nella zona di Calenella dove circa 1000 persone sono rimaste bloccate all’interno dei campeggi. La frazione marina S. Menaio è stata invasa da detriti. La strada foresta umbra-Vico è rimasta bloccata per frana e sulla SP52 bis del mandrione si sono riversati notevoli quantità di detriti.
Località S. Menaio invasa dai detriti
CARPINO 
Gli eventi piovosi hanno determinato estesi allagamenti su tutto il territorio comunale, una frana in prossimità della SP50 direzione Carpino. Un morto.  
RODI GARGANICO 
A causa delle forti precipitazioni il torrente Romandato è esondato interessando la SS 89, il Canale del Pincio che attraversa la marina di Rodi è stato intasato da detriti così come la strada Rodi-San Menaio.
S. GIOVANNI ROTONDO 
Gli eventi piovosi che hanno colpito il territorio del comune di S. Giovanni Rotondo hanno determinato estesi allagamenti nella parte bassa dell’abitato ed hanno generato forti criticità sui versanti settentrionali quali frane di piccole e medie dimensioni, nonché il dissesto della rete viaria extraurbana. Evacuati 45  
VIESTE 
Gli eventi piovosi che hanno colpito il territorio del comune di Vieste hanno determinato estesi allagamenti nel centro abitato e negli insediamenti turistici costieri in località S. Maria di Merino.
Vieste: litorale invaso da acqua e fango.
TORRENTE CANDELARO
L’esondazione del torrente Candelaro ha determinato alcune rotte arginali, l’allagamento di vaste aree agricole e l’interruzione della viabilità extraurbana (SP28).

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Author: Geppe Inserra

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