L’indignazione dei foggiani per la mancata riapertura del Teatro Giordano

Fa molto discutere l’opinione pubblica foggiana la mancata riapertura del Teatro comunale Umberto Giordano, annunciata per il 9 agosto dall’ex sindaco Gianni Mongelli, proprio qualche giorno prima della scadenza del suo mandato. Ancora una volta non se n’è fatto niente. Non ci sono motivazioni ufficiali dell’ennesimo rinvio.
La discussione è nata a seguito della lettera meridiana in cui raccoglievo la riflessione di Gerardo D’Errico, secondo il qualche la città tiene poco al suo teatro, perché tiene in scarso conto la cultura in generale.
Uno che invece a teatro ci va, tanto da essere in crisi d’astinenza o quasi, è Alfredo Corvino, che scrive: “Amici, antichi cultori di teatro e dell’arte in sofferenza per astinenza, davvero questa volta si stanno terminando i lavori al Teatro. Sapete, invece, che sto pensando in questo periodo? Che sarebbe molto interessante studiare i documenti relativi a tutti gli infiniti, costosissimi e soprattutto inutili lavori fatti sulla struttura negli ultimi venti anni; chi ne ha tratto vantaggio, cioè politici (per dire) e loro amici. Infatti, tali lavori, improvvisati e fuori da un regolare e ovvio progetto generale, si sapeva che non sarebbero serviti, se non per arricchimenti personali. Io sono stato per molti anni membro della Commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, come esperto per i sistemi elettrici, e ne sono stato un testimone.
La maggior parte dei commenti si sofferma sull’ennesima scadenza non rispettata: Fiorella Pipoli avanza una ipotesi agghiacciante: “Stanno aspettando o sperando che qualcuno gli dia fuoco? Quanto pagherebbero le assicurazioni?”

Secondo Rino Scopece si tratta di “un rinvio abbastanza prevedibile…A) perché Landella si è appena insediato e quindi non potrebbe arrogarsi nessun merito per la riapertura…B) perché dal punto di vista mediatico, con la maggior parte della gente in ferie, l’ impatto sarebbe più vicino allo zero….quindi meglio rinviare in tempi migliori, con l’inizio della nuova stagione teatrale.
Per Fiorella Pipoli l’estate sarebbe stata invece l’occasione migliore per la riapertura del Teatro: “AMEN, anche se a Ferragosto a Foggia è sempre stata una grande festa.”
Salvatore Valerio replica a Rino Scopece formulando una ulteriore ipotesi rispetto a quelle adombrare dal lettore: “C) nuova stagione teatrale (?) quella del 20… 15/16”
Edmondo Di Loreto giudica il commento di Gerardo D’Errico “ampiamente condivisibile: nella sostanza e nella forma. Toni garbati ma incisivi e nessuna banalità.” Corrado Lecci sintetizza uno stato d’animo piuttosto diffuso in città: “Una pena o, meglio, una vergogna !”
Roberta Apicella non nasconde il suo scetticismo: “Non ci ho MAI creduto che riaprisse,ad agosto poi!”
L’amara storia del teatro comunale non fa comunque venire meno la proverbiale ironia dei foggiani. C’è chi la mette decisamente sul ridere, come il noto attore comico Michele Norillo che commentando la foto utilizzata nel post (che riproduciamo comunque qui a fianco) osserva: “ questo è  il disegno originale del giordano…cambiato causa vento che scompigliava i cappelli delle signore”. Gli ribatte Giovanni Manzari: “perché ora il vento a Goggia è scomparso… oggi scompiglia i capill de signor – nulla è cambiato”.
Fabio Massimo Benvenuto scherza invece sul rapporto tra Foggia e Bari per quanto riguarda il teatro (rapporto su cui avevo svolto alcune considerazioni nell’articolo sottolineando come la costruzione del Petruzzelli fu fortemente voluto dalla borghesia mercantile del capoluogo regionale: “..mentre nel ‘900, a Foggia hanno realizzato il teatro del fuoco, a Bari hanno dato fuoco ad un teatro…”

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Author: Geppe Inserra

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