Certe volte vorrei abbracciarvi tutti, uno ad uno, cari amici e lettori di Lettere Meridiane. È quando mi fate ritrovare il senso e il fascino e la bellezza della città in cui viviamo. È quando la dimensione del vivere la città prevale sull’abitarla e basta.
È quando riuscite a stupirmi, com’è accaduto per i vostri commenti alla poesia di Luigi Scopece sui bombardamenti del 19 agosto 1943.
Vale la pena condividerli. A cominciare da quanto ha scritto un poeta vero, come Nino Abate: ”L’orrore non uccide la poesia. La morte collettiva e il terrore della violenza cieca non offuscano gli occhi del poeta, che grondano di lacrime e di dolore. Ma ne contristano il cuore. Splendido documento e poesia neoverista. E parliamo di 71 anni fa.”
Un altro commento che inquadra assai bene il documento pubblicato da Lettere Meridiane è quello di Gianni Ruggiero: “La poesia di Luigi Scopece oltre ad avere valore per la testimonianza storica sul numero delle vittime è di grande spessore poetico; una delle più belle lette sul tema se non la più bella. Grazie a Geppe Inserra.”
Seguono commenti lapidari, ma non per questo non efficaci: Gabriella Mastropieri (Struggente), Guglielmo Greco riferendosi ai bombardamenti in sè (Uno scempio e una barbarie); Elvira Arago (straziante).
Ringraziando Rosalia Gatta per aver condiviso la poesia, una lettrice scrive una toccante testimonianza in prima persone: “non la conoscevo Rosalia… grazie… è talmente viva che ti sembra di partecipare a quell’orrore… mio padre è morto il 19 agosto ’43, .per questo mi sento particolarmente coinvolta. Questa poesia di Luigi Scopece non è rivolta solo ai miei concittadini ma anche a coloro che hanno subito gli orrori della guerra…”
Sono moltissimi gli amici che hanno accolto l’invito a condividere la poesia, come Daniela Marcone: “ Come suggerisce Geppe Inserra condivido questo articolo con l’anima e con il cuore.” “Leggetela e condividetela, con l’anima e con il cuore – dice anche Rita Carollo – . Ricordo i racconti di mia nonna…”
Secondo Sabrina De Santis, la poesia è un “bel documento che riporta tutto lo sgomento di quei momenti”.
Tra i dibattiti più intensi e partecipati quello sulla bacheca dell’impareggiabile gruppo Foggia com’era, che riporto integralmente.
Alessandro Mastrodomenico: molto bella!!
M Antonella Gallo: Commovente, mia madre aveva 9 anni,anche lei nei rifugi e quando racconta mi si accappona la pelle. Adesso ha tanta paura dei tuoni forse perché la riportano a quei terribili momenti.
Geppe Inserra È verissimo. Anche mia madre e mio padre avevano paura dei tuoni. Un’intera generazioni scossa dal ricordo dei boati e della morte. Onorare le vittime dei bombardamenti – DA PARTE DI TUTTI – dovrebbe essere il primo passo verso una MEMORIA CONDIVISA.
Antonello Turi ma perché’ foggia fu bombardata così violentemente’,?
M Antonella Gallo Perché aveva un importante snodo ferroviario
Antonello Turi infatti era quello che volevo sapere, oggi la nostra stazione la stanno smantellando, quindi foggia era, è , sarà un nodo ferroviario importante, ma i nostri politici la stanno svendendo a favore dei baresi…
M Antonella Gallo Mia madre rimase scioccata anche perché uscendo dal rifugio vide sua nonna colpita da una scheggia mentre cercava di raggiungere il rifugio
M Antonella Gallo Così come la messa in opera dell’aeroporto che se fatta porterebbe solo benefici alla città
Concetta Vannella Mia madre dice che sin da Apricena era visibile il massiccio bombardamento che subiva la città…
M Antonella Gallo Mio nonno quel giorno era in in paesino limitrofo per lavoro e da lontano vide tutto si precipitò in città in lacrime pensando che la sua famiglia fosse stata distrutta.
Dora Scopece Mio nonno e’ morto sotto i bombardamenti con più di quaranta persone in un pianoterra che si credeva sicuro!
Lucio Masullo che vergogna!
Anna Maria Gasperi sono davvero commossa…quanta crudeltà
Matteo Gatta L’Italia doveva chiedere i danni per un così grande errore
Geppe Inserra Foggia fu bombardata tanto violentemente per l’importanza del suo nodo ferroviario, ma soprattutto per l’importanza del suo sistema aeroportuale, la cui conquista permise agli Americani di bombardare mezza Europa. Lettere Meridiane ha più volte scritto su questo argomento, c’è una pagina dedicata.
Nico Schiavone peccato! nn si può invertire gli anni cioè l’importanza che avevamo un tempo averla oggi! e la poco importanza che abbiamo oggi la passiamo al 1943 così si salvavano un sacco di persone!!
M Antonella Gallo Non è questione di importanza ma di memoria storica. …..la divulgazione di questa alle nuove generazioni. Purtroppo l’ignoranza la fa da padrone…..
Dibattito intenso anche sulla bacheca del gruppo Foggia ricordi del cuore.
Dopo questa ennesima incursione, mia madre con la sua famiglia, cerco’ riparo a Bovino. Tutti miracolosamente illesi !
Maria Gabriella Cianci …mio papà salvò alcune persone e poi finì ferito con una scheggia in una gamba.questa tragedia mi ricorda costantemente mio padre e Foggia col suo dolore.
Giuseppe de Lillo La famiglia di mio padre scappo’ a Montenero di Bisaccia; mio padre mi dice che in Molise tante famiglie di Foggia trovarono rifugio e furono accolte davvero con tanta amicizia.
Giuseppe de Lillo Mentre durante l’incursione precedente mio padre e mio nonno si salvarono nascondendosi sotto un canale all’ingresso di via Manfredonia,alla masseria dello stallone chiamata così’ per via della grandezza della stalla ,dove venivano allevati bufali
Tonio Sereno, regista, attore ed intellettuale che con la sua compagnia ScenAperta tanto a fatto per valorizzare la memoria dei bombardamenti promette: “L’ho letta. E’ molto bella. Alla prima occasione si potrà anche recitare”. Esprime la sua commozione anche Carlo Della Pace (autore del film Foggia, siamo perfetti ed animatore dell’omonimo gruppo fb): “Poesia da brividi. Grazie Geppe.”
Auser Foggia torna sulla questione se quel giorno Foggia fosse o meno spopolata: “non è vero che era vuota; ci furono ben 9581 morti in maggioranza civili contro i 7643 del 22 luglio.”
Una ulteriore testimonianza che conferma l’agghiacciante virulenza dell’incursione aerea del 19 agosto è quella di Fernando Faleo: “Per ricordare tutti i nostri fratelli morti in quelle due tragiche giornate del 22 luglio e del 19 agosto allego una mia poesia in dialetto ; il 19 agosto sono caduti sotto le bombe cinque familiari fra cui due due miei fratellini Fernando”.
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