Garanzia Giovani, opportunità per lavoro e sviluppo. E sfida da non perdere.

Cosa può rappresentare Garanzia Giovani per la Capitanata? La risposta non sta soltanto nella capacità di governance da parte dei diversi attori coinvolti negli strumenti messi in campo dalla misura comunitaria (tirocini professionali, percorsi formativi, incentivi all’autoimpiego, apprendistato, bonus occupazionale, servizio civile, contratti di lavoro a tempo determinato e non, per citarne i principali).
Garanzia Giovani potrebbe diventare un’opportunità per riprendere in mano le redini dello sviluppo di un territorio che da troppo tempo arranca, e che vede nella crisi del lavoro, il vincolo più drammatico ad ogni tentativo di rilancio. Come?
Molto – forse tutto – dipenderà dalla qualità degli interventi che verranno progettati e finanziati. Lo scopo di Garanzia Giovani non è creare posti di lavoro, ma di ridurre la distanza che separa i giovani che non studiano né lavorano dal mondo del lavoro, distanza particolarmente ampia nel Mezzogiorno, offrendo loro un’opportunità che, efficacemente raccordata con le più generali vocazioni e istanze di sviluppo del territorio, potrebbe diventare l’avvio di un vero e proprio percorso di inserimento lavorativo. La massa finanziaria che verrà messa a disposizione è considerevole: utilizzarla bene o male non è dunque questione secondaria.
La prima risposta tocca al sistema delle imprese, che deve saper cogliere l’opportunità offerta, utilizzando gli incentivi. Utilizzare o meno gli incentivi spetta alle aziende. Per evitare il rischio che si ripetano fallimenti come quello della dote occupazionale (i finanziamenti finirono quasi interamente alle altre province pugliesi, perché furono poche le imprese locali a presentare la domanda) occorre sviluppare azioni strategiche di informazione, di scouting, di affiancamento verso le imprese.


C’è poi il problema, non meno nevralgico, della qualità delle azioni che verranno messe in campo.
Più si cercherà di progettare interventi “di prospettiva”, più Garanzia Giovani potrà diventare una concreta opportunità per dare una risposta non occasionale ed estemporanea alle istanze occupazionali dei giovani interessati e per avviare percorsi virtuosi di cui possa beneficiare l’intera economia di Capitanata. Se è vero che il lavoro è una risorsa, questo è il momento di dimostrarlo.
Per il territorio si tratta di una sfida importante. Dalla fitta rete di iniziative promosse dalla Provincia, e di cui diamo conto in questo stesso numero di Informazione Lavoro, pubblicando un documento riassuntivo, emerge qualche indizio confortante almeno per quanto riguarda la consapevolezza della posta in palio. C’è l’attenzione del sindacato, c’è la sensibilità della Camera di Commercio o di soggetti come le Acli con cui si sta sviluppando un rapporto di collaborazione profondo. C’è, seppure a macchia di leopardo, l’interesse dei Comuni, per maggiori sinergie con i Centri per l’Impiego e con  gli Sportelli polifunzionali dei servizi pubblici per il lavoro.
Nel corso dell’incontro con Cgil, Cisl e Uil è stata ampiamente riconosciuta la necessità di un’animazione territoriale condivisa, e finalizzata a ricondurre la Garanzia Giovani in un contesto di sviluppo territoriale, con un percorso di specificità e di specializzazione di obiettivi più ampio e sistemico.
In particolare, è stata condivisa l’opportunità di svolgere tutte le iniziative opportune affinché gli interventi che saranno resi possibili attraverso i finanziamenti della Garanzia Giovani siano inseriti in una logica di rete ed incanalati verso il raggiungimento di Obiettivi di interesse collettivo, da individuarsi attraverso il  confronto progettuale tra i diversi attori dei processi (istituzioni locali, aziende, forze sociali, terzo settore, forze culturali, ufficio scolastico provinciale) e con particolare riferimento a contesti quali la manutenzione del territorio, la cultura, l’agroalimentare e le sue connessioni con il turismo.
Orientare gli interventi e i progetti di Garanzia Giovani verso questi o altri obiettivi che potranno essere individuati durante il confronto, potrebbe fare la differenza rispetto al passato, consentendo il superamento della logica degli interventi tampone, e propiziando positivi effetti di ricaduta anche nel medio e lungo periodo.
Attenzione a considerare Garanzia Giovani il toccasana per i drammatici problemi occupazionali che angustiano la Capitanata. Senza una diffusa ripresa dell’economia, sarà molto difficile risalire la china che ha fatto diventare la mancanza di lavoro in provincia di Foggia un’autentica emergenza, più grave che nel resto della Puglia e del Mezzogiorno.
Ma Garanzia Giovani offre una imperdibile occasione per sperimentare un metodo nuovo, un rapporto più solidale tra istituzioni locali, forze sociali e sistema delle imprese. 

Geppe Inserra
(L’articolo riprende, ampliandolo in un paio di passaggi, l’editoriale pubblicato ieri da Informazione Lavoro. Per ricevere gratuitamente la newsletter della Provincia dedicata al lavoro e alla formazione è possibile iscriversi a questo link: http://www.politichedellavoro.provincia.foggia.it/)

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Author: Geppe Inserra

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