Nessun apparentamento di liste per i due contendenti foggiani al ballottaggio di domenica prossima. Solo accordi politici per Franco Landella e per Augusto Marasco, che si disputeranno la fascia tricolore, rispettivamente per il centrodestra e il centrosinistra.
Scaduto il termine per il deposito di eventuali collegamenti, la segreteria generale di Palazzo di Città non ha ricevuto alcuna dichiarazione da parte dei candidati sindaci.
Ma il colpo di scena è rappresentato dalla scelta dell’assessore regionale al bilancio, Leo Di Gioia, che al primo turno si era classificato a ridosso di Landella e Marasco, guidando una coalizione di centro, sostenuta anche dai socialisti di Lavoro e Libertà, che aveva conquistato il 20 per cento circa dei consensi.
Di Gioia ha rotto gli indugi facendo sapere che al ballottaggio, pur senza apparentamenti formali, sosterrà il candidato del centrosinistra, Augusto Marasco. La decisione verrà ribadita in una conferenza stampa congiunta che in mattina l’assessore regionale al bilancio terrà assieme ad Augusto Marasco e al segretario regionale del Pd, Michele Emiliano.
“Ai liberi cittadini che hanno premiato la nostra coalizione proprio in virtù della sua indipendenza da partiti e apparati – ha detto Di Gioia in una dichiarazione – non ho la presunzione di impartire diktat di voto. È però mio dovere dire in quale direzione penso debba proseguire il lavoro fin qui svolto e dove debba incamminarsi Foggia; e su questo chiedere un giudizio che si traduca in una condivisione di voto.”
“Detto che mi legano ad entrambi i candidati sindaci sentimenti di rispetto – dice ancora Di Gioia – , mi pare di cogliere nel centrodestra alcune criticità per me difficilmente superabili. Si tratta di una coalizione più fondata sulla contrapposizione che sui contenuti, in cui permane un eccesso di frammentazione e leaderismi e, che finisce per indebolirne la proposta programmatica e la affida più ad un generico sentimento di rivincita che ad ipotesi coerenti e praticabili.”
“Nella coalizione di Augusto Marasco, malgrado possa rinvenirsi più di una contraddizione, a cominciare dall’eredità di dieci anni di governo fortemente controversi, si trovano maggiori spinte al rinnovamento ed una complessiva maggiore opportunità di interlocuzione. Lo stesso profilo del candidato sindaco, con la sua “scarsa dimestichezza” con il mondo della politica locale, è un motivo di interesse e di attenzione per la Foggia che immaginiamo e che vogliamo contribuire a costruire.”
Di Gioia precisa che la sua opzione in favore di Augusto Marasco “è un atto di gratuità politica che compiamo nell’interesse della città; proprio per questo è condizionato al rispetto di precisi indirizzi programmatici (da noi già ricordati) e da assetti gestionali da determinarsi a cure del sindaco sulla base delle competenze e delle capacità, pur coniugate con le appartenenze.”
Riferendosi all’appello lanciato ieri dal sottosegretario Ivan Scalfarotto, affinché il capoluogo dauno colga il nuovo clima politico che si respira nel paese, Di Gioia afferma di convidere “gli autorevoli appelli a tenere la città in sintonia con il nuovo clima di fiducia che si affaccia nel Paese, purché sia chiaro che questo clima è legato alla pragmaticità del fare e del saper fare.”
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