Kàlena è il luogo più simbolico ed emblematico di quel che il Gargano avrebbe potuto essere, se il suo sviluppo avesse cercato percorsi più coerenti con la sua identità plurimillenaria. L’abbazia peschiciana racconta a suo modo la storia non lineare della comunità, del territorio. Da faro di fede e di civiltà è finita in mano di privati, venendo sottratta alla sua funzione originaria e consegnata ad un presente fatuo ed incerto.
Da anni Teresa Rauzino si batte assieme al Centro Studi Martella e a un folto numero di associazioni, intellettuali e cittadini affinché S. Maria di Kàlena venga riconsegnata ad un uso pubblico coerente con la sua vocazione. Il Comune di Peschici non è riuscito a recitare nella vicenda quel ruolo propulsivo che avrebbe probabilmente consentito anche di recuperare preziosi finanziamenti in grado di garantirne il restauro e la riapertura.
Le diverse petizioni promosse da Teresa e dai suoi amici hanno sicuramente concorso a sensibilizzare i garganici sulla necessità di tutelare e valorizzare questo bene prezioso, senza tuttavia ancora raggiungere l’atteso risultato concreto.
Qualche giorno fa, in un post pubblicato sulla sua bacheca di Facebook, Teresa Rauzino ha confidato la sua stanchezza, la sua impotenza di fronte a battaglie che ricordano quelle di don Chisciotte contro i mulini al vento, quasi preannunciando un passo indietro.
Meno male che non è stata di parola. Perché soltanto ventiquattr’ore dopo si è accorta che dopo aver tanto seminato, qualche germoglio cominciava a spuntare. E qualche importante spiraglio cominciava ad aprirsi.
Qualche giorno fa, l’abbazia di Kàlena figurava al 49° posto dei luoghi del cuore del FAI con 94 segnalazioni, seconda in Puglia e sesta in Italia nella categoria Abbazie. È appena il caso di ricordare che qualora Kàlena dovesse venire proclamata luogo del cuore, il Fondo Ambiente Italiano provvederebbe a sue spese a quanto necessita per i restauro e la riqualificazione dell’Abbazia. Un’occasione decisiva per puntare ancora una volta la lancia dritta contro i mulini a vento. Chissà che questa non sia la volta buona.
Superato quell’attimo di smarrimento, Teresa si è buttata a capofitto nella sensibilizzazione di amici e non. “Troppi anni di attesa – ha scritto – per la rinascita di un monumento che dovrebbe essere l’orgoglio del nostro territorio, luogo culturale d’eccellenza, e invece sta crollando sotto i nostri occhi impotenti, senza che i decisori ci degnino di una risposta! Un’agonia di pietra, quella di Kalena, che è il simbolo delle velleità di un “popolo”, quello garganico, che sembra pronto a grandi slanci e a grandi progetti, ma dimentica tutto il giorno dopo che il sipario sull’obiettivo è calato!”
Soltanto qualche ora dopo l’appello, l’abbazia cominciava a scalare la classifica, salendo al 46° posto dei della classifica generale con 100 segnalazioni, e al quinto in Italia nella categoria Abbazie.
Per vincere c’è ancora tanto, tantissimo da fare. Ma, come ha auspicato in uno degli ultimi post, Teresa “il nostro spirito indomito, fra cent’anni, non vagherà tra le rovine di Kàlena, ma veglierà su un’abbazia rinata nel suo pieno splendore.”
Lettere Meridiane fa propria la battaglia di Teresa Rauzino aggiungendo alla sua speranza, l’augurio che la rinascita di Kàlena possa diventare un modello per il riscatto dell’intero Gargano e della Capitanata, per il decollo di un modello di sviluppo che ponga al centro come sua risorsa fondamentale il territorio, la sua storia, la sua cultura e la sua identità.
Per questo l’occasione offerta da luoghi del cuore 2014 non può essere perduta. Condividete e fate condividere. Votate e fate votare. Si può farlo on line all’indirizzo http://iluoghidelcuore.it/luoghi/4248
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