La denuncia di Mario Cobuzzi sul blog Kunst e il film di Antonio Fortarezza sul degrado della Regia Masseria Pantano risvegliano la coscienza e l’indignazione dei foggiani. Tanti gli interventi, tanta l’amarezza.
Scrive Carmine de Leo, storico e saggista, nonché presidente degli Amici del Museo Civico di Foggia: “La masseria attuale insiste sull’antico luogo del palazzo reale del Pantano, sito archeologico individuato da una campagna di scavo dell’Università di Foggia, ma la costruzione è ottocentesca e andava valorizzata acquisendola per creare un Museo della Civiltà Contadina e Pastorale (transumanza) della Daunia, che a Foggia, nonostante le varie proposte susseguitesi negli anni da varie associazioni culturali, nessuna amministrazione ha pensato di realizzare, si potevano sfruttare anche i fondi della Comunità Europea, ma così non è stato.
Ora la masseria sta andando in malora e tra poco l’area sarà cementificata ed un altro angolo della nostra memoria storica, compreso l’attiguo sito archeologico del Pantano, scomparirà !
Noi continueremo a lottare per la nostra identità storica, ma nessuno ci ascolta !”
La scarsa sensibilità degli amministratori locali è il fil rouge che collega la maggior parte degli interventi. Mauro Masullo, intellettuale ambientalista e tecnico del paesaggio (autore di parte dei testi utilizzati da Fortarezza nel suo video) commenta: “20 anni fa ho cercato di sensibilizzare il territorio ma, vedo, che ora sono crollate pure le volte…amara terra!”
Simona Mendolicchio invita a guardare il film: “risveglia amore per la nostra terra, per tutto quello che su di essa è stato fatto a partire dal neolitico fino al nostro illuminato Federico II. Prima che gli interessi sporchi di pochi annegassero le meraviglie naturalistiche preservate o edificate in tempi lontani!”. Dello stesso tenore il commento di Maria Maizzi: “che meraviglia…nessuno che ha mai pensato ad una conservazione e recupero dell’area.”
“Molto bello” il lavoro di Fortarezza anche per Alba Sannoner, mentre Rosalia Gatta osserva: “c’è da vergognarsi dell’ignoranza e dell’incuria.” Molto sintetico ma anche molto significativo il commento di Luigina Ricucci: “Quel che fu storia, ora è degrado.”
Secondo Alfredo Signorile, “ciò che non trova “interesse” per i nostri amministratori …si tralascia.” Anche Cristina Consales, fondatrice del gruppo Foggia: ricordi del cuore punta l’indice verso le amministrazioni locali: “Un video struggente per cui non ci sono parole. Dico solo: Vergognatevi signori Amministratori della nostra bellissima Foggia.”
Fernando Faleo invita a smetterla “di cementificare dappertutto, visto che sono giunti a cinquanta metri dal meraviglioso sito meritevole di recupero; lanciate un appello con il FAI !!”
E sulla questione interviene proprio il capodelegazione del Fai di Foggia, Marialuisa d’Ippolito che auspica: “sarebbe utile che qualcuno entrasse nel merito per trovare soluzioni ai tanti ostacoli, economici e non, che i Foggiani, loro malgrado, non hanno trovato il modo superare.”
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