Tanti e interessanti i commenti alla Lettera aperta ai candidati, nella quale suggerivo la lettura di alcune pagine di Danilo Dolci, per trasformare Foggia dall’omile che è, in una città-territorio. Nella lezione del filosofo non violento, è necessario un ribaltamento di sguardo, di prospettiva, così come ha dimostrato Antonio Vigilante, studioso del pensiero dolciano ed egli stesso autore di saggi e riflessioni sul grande pensatore (qui il post sulle proposte avanzate da Vigilante).
Ecco di seguito i contributi e i commenti giunti – va sottolineato – più dagli amici lettori meridiani che non dai candidati. Dove intervengono candidati, comunque li segnalo, chiedendo scusa fin d’ora per eventuali omissioni. Siete in 687, difficile ricordarvi tutti.
Patrizia Lusi (candidata) Rispondo volentieri alla “provocazione” di Geppe e lo faccio perché trovo interessante la definizione di Omile fornita nella tua riflessione. Intanto c’è nella parola stessa un riferimento alla dimensione umana (e questo lascia ben sperare), poi perché credo che Foggia abbia ancora la dimensione giusta per poter essere vissuta come casa comune da tutti noi. Non è così piccola da non poter proporre, ad esempio, la possibilità di costituire nei quartieri una sorta di “cooperative di comunità” in cui immaginare cittadini che mettono a disposizione il proprio tempo per svolgere piccole faccende quotidiane per chi non può lasciare il proprio domicilio. Si creerebbe un circuito di solidarietà reciproca utile per tutte le circostanze. È un’idea per umanizzare l’omile e combattere la solitudine, uno dei problemi più grandi da cui nasce emarginazione anche dei cittadini foggiani.
Alessandra Benvenuto (candidata) Grazie Geppe. Infinite grazie. Son convinta anch’io che l’assenza di comunicazione produce gravissime intossicazioni.
Costanza Moreo La buona lettura apre la mente e ci aiuta ad elaborare progetti ed interventi. Può, quindi, sicuramente supportarci nel migliorare la nostra città.Ed, allora, perché non cominciamo con il prolungare l’orario di apertura della Biblioteca Provinciale, formidabile contenitore culturale e frequentatissimo luogo d’incontro dei giovani foggiani? Del resto, è praticamente l’unico che abbiamo…
Cesare Rizzi Ma, io la cittå la guardo da una vita con occhi diversi
Loredana Russi Ringrazio Geppe Inserra per avermi suggerito la lettura di questi scritti del grande Danilo Dolci sulla città ideale.
Mi hanno richiamato alla memoria la Repubblica di Platone e la città del sole di Tommaso Campanella, tutte opere legate dal filo conduttore del sogno di una città come luogo nel quale il cittadino vive bene, raggiunge un benessere individuale e collettivo.
Nei prossimi giorni avremo la possibilità di esprimere – attraverso il voto – i nostri sogni e di affidarli ai candidati che riteniamo possano realizzarli.
Innanzitutto andiamo a votare e poi cerchiamo di operare una scelta oculata su persone oneste e capaci di sognare ad occhi aperti….
Michele Lauriola si sofferma, invece, ad analizzare diverse ipotesi strategiche formulate da candidati o partiti. In corsivo le proposte dei candidati, in tondo quelle direttamente formulate da Lauriola.
La ipotesi strategica di Michele Sisbarra: L’economia e lo sviluppo del territorio di Foggia non può essere solo ed esclusivamente orientata all’edilizia abitativa. L’obiettivo, oggi, è quello di concentrare gli sforzi su strutture che abbiano forte pregnanza economico-produttivo e sociale. Diventa, allora, indispensabile programmare l’uso del territorio non più in funzione della disponibilità dei suoli ma solo della crescita socio – economica.
Il mio contributo: per raggiungere l’obiettivo di cui parla Michele Sisbarra occorre fare rete territoriale tra pubblico e privato, perché la gestione del territorio non sia prerogativa di una sola componente del Settore Produttivo – quello edile, ancorché importante, ma anche delle altre componenti, come l’agricoltura, il commercio, l’industria, il turismo e la cultura. Far crescere/migliorare la “qualità della vita” significa partecipare non competere per il governo della città. E’ questa una delle condizioni necessarie per una “governance innovativa e integrata di pianificazione e programmazione strategica e sostenibile.
La ipotesi strategica del Partito Democratico prospettata da Piemontese. ZFU – Meno Tasse/Più lavoro è il titolo dell’iniziativa politica organizzata dall’Unione provinciale del Partito Democratico per promuovere le opportunità di rilancio dell’economia nell’area del centro storico di Foggia grazie ai fondi destinati alle Zone Franche Urbane. “Il progetto della Zona Franca Urbana è radicato nella volontà politica di rigenerazione e valorizzazione del centro storico espressa dalle amministrazioni di centrosinistra degli ultimi 10 anni – afferma Raffaele Piemontese – Grazie alla collaborazione attiva della Regione Puglia ed all’impulso decisivo dei Governi Letta-Renzi, oggi è possibile cogliere l’opportunità di defiscalizzare anche le microattività imprenditoriali e quelle professionali per generare lavoro e rivitalizzare l’area della cosiddetta ‘testa di cavallo’. Invece di contributi a fondo perduto disseminati anche con finalità assistenzialistiche, sarà premiato chi opera davvero, chi sceglie la legalità e la qualità, chi forma e assume i dipendenti. Sarà poi compito della prossima Amministrazione comunale valorizzare ulteriormente lo sforzo finanziario pubblico e l’intrapresa privata – conclude Raffaele Piemontese – con interventi mirati a garantire sicurezza, vivibilità e decoro all’area più antica e suggestiva di Foggia”.
Il mio contributo. A Raffaele Piemontese vorremo fare presente che la rigenerazione e valorizzazione del centro storico – area cosiddetta ‘testa di cavallo’ è una operazione di pianificazione e programmazione complessa. Presuppone l’analisi dettagliata del contesto, la valutazione di tutti quei fattori, conseguenza del degrado sociale e di quello strutturale dovuto ad interventi pubblici e privati disorganici effettuati nel tempo, e investimenti di ingenti risorse pubbliche e private.
Il progetto Tutti Pro Foggia sostenuto da un’Altra Storia di Foggia, viceversa, propone come Zona Franca Urbana tutte le zone destinate alla piccola e media impresa, localizzate ai margini delle direttrici di penetrazione alla città e della statale 16, e le zone agricole.
In queste aree è forte la presenza di micro imprese, a conduzione prevalentemente familiare, che opportunamente incentivate con la defiscalizzazione, con altre forme di incentivi, con interventi pubblici, concepiti con forme di pianificazione e programmazione strategica, sostenibile, innovativa ed integrata, e organizzate in rete possono dar vita al processo di crescita e di sviluppo auspicato, presupposto essenziale per generare lavoro.
Il modello scelto per lo sviluppo economico è il Territorio Fabbrica di Energia, visto come luogo di specifici e complessi mix di risorse patrimoniali e, soprattutto, come luogo non solo abitato ma anche vissuto.
Pro Capitanata, acronimo di rete informale dei territori della Capitanata tra Sistema Politico e Sistema Privato, è la possibile organizzazione strategica per realizzare un progetto industriale territoriale in grado di trasformare la energia in lavoro necessario per produrre, per trasformare e per commercializzare prodotti di qualità a basso costo e a basso impatto ambientale.
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