Nei primissimi anni Settanta, assieme ad un gruppo di amici che frequentava il Centro Diocesano di don Tonino Intiso e i campi scuola da questi animati, demmo vita ad una compagnia teatrale, che incrociò le sue attività con lo spirito conciliare di quegli anni e la cultura della contestazione giovanile.
Primo o poi vi racconterò la storia.
Per la Comunità Nuovo Teatro (che avrebbe successivamente assunto la denominazione di Collettivo Nuovo Teatro) scrissi diversi testi.
Il più rappresentativo di quell’irripetibile stagione culturale e spirituale è l’ultimo, Giullarata dei poveri cristi, andato in scena nella chiesa del Sacro Cuore e dedicato a don Nicola Palmisano, sacerdote straordinario e fondatore, assieme a don Michele De Paolis, del movimento che di lì a poco avrebbe dato vita alla straordinaria esperienza di Emmaus.
Mi piace offrirvi Giullarata dei poveri cristi, nudo e crudo, così com’era. È certamente rappresentativo di quegli anni di speranze, di impegno, di idee forti.
La rappresentazione – intercalata da alcune canzoni – venne tenuta in Chiesa, senza scenografe, e rappresentò anche l’ultimo spettacolo messo in scena dal Collettivo Nuovo Teatro.
La scelta di tenere la rappresentazione nella chiesa, davanti all’altare fu di don Nicola, indimenticabile parroco del Sacro Cuore, grazie al cui incoraggiamento la giullarata venne scritta e rappresentata. L’impianto del testo è volutamente corale: ogni attore interpretava diversi personaggi.
Gli attori lo recitavano secondo la lezione brechtiana: mostrando i personaggi, interpretandoli, in terza persona, più che attraverso le tecniche dell’immedesimazione, lasciando il più possibile oggettiva la straordinaria forza rivoluzionaria del messaggio. I riferimenti culturali (voluti) sono quelli della teologia della liberazione (cui si riferisce anche l’immagine utilizzata per la copertina).
Potete scaricare Giullarata dei poveri cristi ai link sottostanti:
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https://www.dropbox.com/s/ps7kmh919va27ft/giullarata.pdf?dl=0 (versione pdf)
https://www.dropbox.com/s/z9ufk1o4p48k1ez/giullarata.epub?dl=0 (versione epub)
Geppe Inserra
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Caro Geppe,
ho molto apprezzato il tuo "reportage" su Savignano (oltre al racconto di quell'esperienza), che sembrava scritto dal Geppe di questi giorni. E ho apprezzato, più che la trasposizione teatrale, il coraggio di quei tempi nel richiamo alla 'Teologia della Liberazione'.
Due testimonianze che ci consegnano un'immagine nitida e matura di un Inserra giovane ma fortemente capace di interpretare e trasmettere – da un lato – valori profondi e – dall'altro – prime, splendide gemme di professionalità giornalistica alle quali tutti dovremmo attingere. Grazie Geppe.
(Maurizio De Tullio)