Come sempre succede quando si parla di questo straordinario artista e del suo rapporto con la città natale, il post su Renzo Arbore ha suscitato appassionate e in qualche caso polemiche reazioni. C’è però chi, come Pino Campagna (che su un certo modo di intendere e di rappresentare la foggianità ha costruito molti dei suoi personaggi televisivi, un po’ come lo stesso Arbore) non perde occasione per ricordare le sue origini foggiane.
Cosa che ha fatto anche commentando, sul gruppo Sei di Foggia se, il post su Arbore, raccontando un gustoso, recente episodio che mi piace condividere con gli amici di Lettere Meridiane.
“Si – scrive Campagna – è bello essere Foggiani e due giorni fa ritornando in aereo da Bari a Milano il destino ha voluto che avessi il posto 14 F sul volo e i due posti accanto a me ..14D e 14E erano vuoti ..Mi siedo al 14 F ed intanto entra gente in aereo ….e vedi il destino cosa ti fa?…chi arriva a sedersi in quei due posti ? Pio e Amedeo. Da brivido vero? E’ incredibile come qualcuno lassù’ abbia voluto unire Foggia i quei tre posti d’aereo.Nessuno dei tre ha spiccicato una sola parola,stupore sui visi, sguardi quasi increduli ho visto nei loro occhi la felicità di aver raggiunto il successo e nei loro occhi mi sono rituffato per riassaggiare il mio successo di 30 anni di Foggia in televisione portata nel cuore.Anche se non ci siamo detti neanche una parola, anche se non ci siamo salutati ..volare con questi due ragazzi mi è sembrato come consegnare il testimone a loro.. una sorta di staffetta …il cuore mi diceva ” ora tocca a voi raga’ .. io per Foggia ho fatto già dato tanto” Bravi Ragazzi non mollate mai. Foggia sempre nel cuore e a c… tutto il resto…”
Bellissimo quello che scrive, Pino Campagna, gli fa onore… Bella la coincidenza e tutto sommato non casuale…
Penso a Pino, a Pio e Amedeo come rappresentanti di una foggianità un po’ zamarra (nel senso buono) ma in fondo autentica. Con diversi toni e diverse sfumature, tutti e tre hanno portato sul palcoscenico quel modo d’essere e di criticarsi dei foggiani che strappa sorrisi sinceri, quella Foggia ridanciana che dovremmo riscoprire un po’ tutti dentro di noi, per affrontare con un sorriso i tanti problemi che quotidianamente ci assediano.
Views: 8
La polemica su Arbore che non cita mai Foggia ha un po' stufato e concordo con i commenti che mi hanno preceduto.
Propongo invece uno sforzo collettivo, cioè capire la 'grandezza' di un personaggio non quando corre via sull'onda, ma andando a recuperare le sue radici, gli albori. E' lì che possiamo vedere quanto e come sono stati capaci di fare qualcosa di originale, sincero, coraggioso, professionale.
Ricordo di Pino Campagna i suoi esordi, i suoi 'graffi' contro la Foggia della fine anni '70, i suoi primi 45 giri. Come di Pio e Amedeo ricordo il loro bellissimo programma in onda a 'Telefoggia', con servizi ironici che se la battevano con quelli seriosi dei nostri TG locali dell'epoca (era il 2004 e in un articolo su http://www.ilvademecum.it – tuttora in rete – prevedevo per loro il successo che avrebbero poi avuto negli anni a seguire. Oggi sorrido delle loro alte vette raggiunte ma non condivido le recenti 'cagate pazzesche' fatte per arrivarvi… Piuttosto dovremmo (ri)scoprire la grandezza di altri foggiani illustri ovviamente dimenticati. Ne cito due: Silvano Spadaccino e Fernando di Leo. Ma attenzione: anche parlando di loro invito a recuperare le loro radici, non i film di successo degli anni '70…
(Maurizio De Tullio)