Amendola funzionale al rilancio del Lisa? Tutti d’accordo, o quasi…

Tutti d’accordo – o quasi – con la tesi sostenuta da Lettere Meridiane che l’apertura di Amendola al traffico civile, provvisoria e parziale, rappresenti un’opportunità anche per l’aeroporto Gino Lisa.
Tanti i commenti, in un confronto tanto appassionato quanto di notevole spessore, a confermare un’altra opinione che da tempo questo blog sostiene: attorno alla questione del Lisa, ed al di là di certe asprezze polemiche che sono fisiologiche al social network, è nata e si è sedimentata una opinione pubblica consapevole, di grande senso civico.
Cominciamo dal commento di un profondo conoscitore delle vicende del volo aereo, che del Lisa sa proprio tutto come Andrea Casto, che scrive, a proposito del post di Lettere Meridiane: “Ragionamento che non fa una piega. L’unica nota dettata da una conoscenza storica sull’argomento è la seguente. Fermo restando i problemi di imbarazzo operativo da noi già evidenziati (cfr ultimi articoli su www.ginolisa.it), che questa non sia la scusa per non fare o ritardare ciò che va fatto per il Gino Lisa. Il termine ultimo è perentorio: il 30 giugno 2014, data entro cui la VIA deve arrivare. È quella la condizione necessaria e sufficiente per partire davvero ovvero per proseguire ciò che eventualmente potrebbe avere un incipit proprio in Amendola. Essendo infatti essa espressamente descritta dai Militari come esperienza provvisoria e limitata, senza VIA, senza Gino Lisa, Foggia, il Gargano e tutto il resto della Daunia tornerebbero a rimanere a terra nel giro di poco tempo. E questa volta definitivamente. Con la scusa «non è dipeso da noi». O forse il gioco che si sta giocando è proprio quello? Ma non vogliamo essere pessimisti. Che si utilizzino queste “energie politiche positive” verso il corretto bersaglio: la VIA per il Gino Lisa… Bene insomma questo incipit. Ma continuiamo a pitturare la cornice senza aver ancora dipinto il quadro!”

D’accordo con quanto scritto da Lettere Meridiane si dichiara anche Severo Cardone che aggiunge ”un altro fattore altrettanto importante, quello del “culture contact”, ovvero l’entrare in contatto con popolazioni, culture e modi di pensare “diversi”, a mio giudizio indispensabile per consentire agli imprenditori e ai cittadini della provincia di Foggia di “aprirsi” al cambiamento. Da un punto di vista turistico questa terra ha tutto…turismo balneare, religioso, eno-gastronomico, ambientale. Serve soprattutto una “mentalità” diversa, una formazione adeguata e un sistema di trasporto in grado di abbracciare le nuove frontiere dell’internalizzazione, della destagionalizzazione, del turismo attivo ed esperienziale.”
Nella discussione interviene anche, il responsabile del gruppo La Foggia che vogliamo che non nasconde un certo scetticismo sulla possibilità che l’apertura di Amendola ai voli civili si concretizzi per davvero: “Cortese e ottimo Geppe Inserra, concordiamo tutti sulla necessità di un aeroporto di Capitanata. Si parla di charter…la stagione turistica balneare inizia dalla metà di Giugno, quando Foggia e alcuni altri comuni avranno eletto i nuovi Sindaci. Non da domani, ma fra un mese, vedremo un charter di pellegrini diretti a San Giovanni Rotondo, atterrare ad Amendola, allora ci crederemo. Ma considero che i politici,vecchi e nuovi che siano, in campagna elettorale fanno impallidire persino i fratelli Grimm, per l’abilità nel raccontare fiabe.”
Soddisfatto invece Michele Lauriola, fondatore della rete Pro-Capitanata: “Geppe, come al solito, riesci a cogliere in ogni attività/azione che riguarda i territori della Capitanata gli aspetti positivi per infondere ottimismo e, quindi, speranza per un presente e un futuro più “dignitoso” per la collettività, per lo sviluppo e per la economia dei territori della Capitanata. L’opportunità offerta dal Ministro della Difesa di utilizzo dell’aeroporto di Amendola per i voli charter risponde alle tante segnalazioni fatte in tal senso anche da Pro Capitanata, come le tante altre segnalazioni fatte per non far fermare l’uso della pista del Gino Lisa, nello stato di fatto, per i voli civili di linea per garantire gli stessi servizi della mobilità veloce degli altri territori della Puglia. Adesso dici bene “attorno a questo obiettivo è chiamato a far quadrato tutto il territorio” perché se fallisce è sicuro che lo scalo del Gino Lisa sarà destinato definitivamente al fallimento. Se la classe imprenditoriale locale, specie quella dedita al turismo, compreso quello religioso, non avrà la capacità di articolare la offerta per incentivare la domanda di tutti gli operatori che movimentano il turismo internazionale e, quindi, non ci saranno richieste di utilizzo dell’aeroporto di Amendola la responsabilità sarà tutta nostra. Per fare quadrato non resta che fare rete tra tutti i territori della Capitanata per far si che l’offerta turismo in Capitanata sia abbastanza articolata e tale, quindi, da incentivare la domanda di operatori intercontinentali e l’uso di aerei che richiedono aeroporti adeguati come quello di Amendola.”
Laconico ma come sempre puntuale e stimolante il commento di Ninì Russo, fondatore ed animatore di Civitas Troiana: “Vi sono infrastrutture che promuovono lo sviluppo, come la diga di Piano dei Limiti, e infrastrutture figlie dello sviluppo, come quelle aeroportuali. La soluzione Amendola permette la verifica.”
Dibattito acceso anche sulla bacheca de Gli amici della domenica. Ecco i diversi interventi.
Cesare Rizzi: “Completamente d’accordo… l’esperimento Amendola sarà la cartina al tornasole su tutta la questione dei voli da e per la capitanata. Il rischio è basso ed anche gli investimenti. Un plauso al Ministro Mauro. Strategia e Lungimiranza.”
Raffaele de Seneen: “meglio prima la lungimiranza e poi la pista lunga.”
Antonio Fanelli: “Beato chi ci crede!”
Gaetano Cusenza: “Concordo con Geppe.”
Interessante e puntuale l’intervento di Nicola Biccari: “Sono d’accordo con Inserra. Anche se Amendola non è affatto destinato a diventare civile, servirà finalmente a chiarire a tutti se ci sono margini o no per avere un aeroporto a Foggia.”
L’opinione di Michelangelo D’Arrissi è ragionata ed articolata ed avanza forti perplessità: “Geppe, dovresti sottolineare meglio nei tuoi articoli che Amendola è una soluzione provvisoria che data l’incertezza dell’operatività non può sostituirsi al Gino Lisa, che, fatti i dovuti aggiornamenti infrastrutturali, rimane l’unica soluzione positiva e garante dell’operatività a lungo termine. 
Ricorda, poi, che lo sviluppo del Gino Lisa non garba ad ADP forte accentratrice di traffico e risorse finanziare….
Non ti dimenticare nemmeno dei costruttori a cui fanno gola i terreni limitrofi e quindi forti detrattori dello sviluppo del Lisa.
Infine, se ti avanza altro spazio, ricorda anche che una soluzione provvisoria ed impraticabile ( vedrai fra qualche mese) come l’Amendola, non farà altro che nuocere al Lisa, perché i disagi arrecati ai tour operator non farà altro che scoraggiare la loro operatività su Foggia…”
Dello stesso tenore l’opinione di Antonietta Pistone: ”Tutto purché non si parli del Lisa, per affrontarne seriamente i problemi, mah…”

Infine, Nico Baratta propone una soluzione diversa radicalmente: “Io continuo a sostenere che per far prendere il volo a Foggia, l’aeroporto dev’essere anche commerciale, con un hub per lo scalo di merci del nostro territorio, per favorire il commercio delle fabbriche della zona ASI. Ecco perché la necessità di guardare oltre il nostro naso, orientando gli occhi e il nostro cervello verso Borgo Mezzanone. Il Lisa va bene, ma per un turismo di settore e piccole imprese. Per quanto riguarda l’Amendola ho dubbi sulla sua efficienza e realizzazione: è e rimarrà una base con vincolo NATO.”

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Author: Geppe Inserra

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