Sono passati trentasei anni dall’entrata in vigore della legge 180 del 1978, conosciuta anche come legge Basaglia, dal nome dello psichiatra di Venezia che la volle e la sostenne. La legge più riformista ed innovatrice del nostro ordinamento prevedeva la chiusura dei manicomi ed una radicale trasformazione dell’approccio terapeutico verso la malattia mentale, da curarsi non più in strutture “altre” e separate dal mondo – come appunto i manicomi – ma “nel” e “dal” territorio.
A che punto sono le cose oggi in Capitanata? L’applicazione della legge ha raggiunto gli obiettivi che si prefiggeva? Darà una risposta a questo interrogativo il convegno promosso dalla Consulta Salute Mentale della Provincia di Foggia che oggi e domani nell’Auditorium dell’Ordine dei Medici metterà a confronto i principali attori della salute mentale: utenti, famiglie, operatori e servizi. Ma, attenzione: la battaglia riguarda tutti, proprio nello spirito della riforma psichiatrica. Un territorio che riesce a produrre salute mentale è un territorio in cui si vive meglio, tout court, pazienti e “sani”.
Il tema del convegno è dichiaratamente e volutamente ottimistico: Guarire si può. L’obiettivo è coinvolgere tutti in una prospettiva che può, appunto, migliorare la qualità della vita complessiva.
Ma il cammino da fare è ancora lungo. Il timore è che stia rientrando dalla finestra quanto Franco Basaglia era riuscito a cacciare dalla porta, chiudendo i manicomi. Un dato su tutti: l’80 per cento delle persone assistite vive oggi in strutture residenziali che sono comunque “altro” rispetto al territorio, alle famiglie, agli interventi domiciliari. C’è chi parla di una neo-manicomializzazione.
L’impatto sulla spesa pubblica è notevole, perché ogni assistito costa circa cinquemila euro al mese, a fronte di una rete di servizi pubblici piuttosto fragile.
Il Dipartimento della Salute Mentale dell’Asl è articolato sul territorio provinciale in 9 Centri di Salute Mentale e 3 Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (reparti ospedalieri per intervenire sui casi acuti). Ma soltanto due dei 9 CSM, che sono poi la vera trincea della salute mentale, sono aperti 12 ore al giorno. Gli altri soltanto 6 ore. La conseguenza è che la battaglia della salute mentale viene combattuta soprattutto negli ospedali e nelle strutture residenziali, con il rischio che si ricreino i ghetti, che è proprio quello che Basaglia voleva evitare.
Michele Grossi, psichiatra operante presso il CSM di Manfredonia, tra i promotori del convegno, non ha dubbi: “È necessaria una seconda rivoluzione per la salute mentale, che riporti la cura veramente nel territorio, potenziando i centri di salute mentale, razionalizzando la spesa, dando concretezza a sfide come il budget di salute e il welfare di comunità.”
Il sogno è di istituire anche in Puglia il budget di salute, che prevede la messa a punto di progetti terapeutici personalizzati per il singolo paziente, affidando all’esterno non più pacchetti di intervento, ma singoli budget che riferendosi a singoli casi permettono una migliore definizione degli obiettivi e una maggior possibilità di monitoraggi e verifica.
Ed ecco il programma dei lavori del convegno.
Si apre oggi alla 9.00 con i saluti di Fabio Costantini, Commissario straordinario Provincia di Foggia, Elena Gentile, Assessore alla Salute e al Welfare della Regione Puglia, Attilio Manfrini, Direttore Generale dell’ASL di Foggia, Gianni Mongelli, Sindaco di Foggia e Salvatore Onorati, Presidente dell’Ordine dei Medici.
Claudia Cignarella, presidente della consulta Salute Mentale della provincia di Foggia, parlerà sul tema Salute mentale la visione della Consulta. Le risposte ai bisogni di salute mentale nella ASL FG è invece il tema dell’intervento di Matteo Giordano, Psichiatra, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Al di Foggia.
Quindi un nome di primissimo piano della psichiatria italiana: Peppe Dell’Acqua, già Direttore del DSM di Trieste, Docente di Psichiatria Sociale Università di Trieste, che parlerà sul tema: Quale psichiatria oggi.
Si riprende alle 15.00 con la proiezione del video “In/visibili” di Antonio Fortarezza cui seguirà l’intervento del sociologo Alessio Maione su Olocausto, manicomio, riforma e restaurazione psichiatrica.
A seguire una tavola rotonda cui parteciperanno gli operatori della salute Mentale della Provincia di Foggia con l’intervento di Carlo Minervini – Centro di Salute Mentale di Mesagne; Donata Gentile – Servizio di Psicologia Clinica DSM ASL FG; Giuseppe Pillo – Centro di Salute Mentale di Troia; Michele Grossi – Centro di Salute Mentale di Manfredonia.
La chiusura lavori della giornata sarà svolta da Stefano Cecconi – Dpt Welfare Cgil Nazionale, politiche della salute.
Il programma di domani, mercoledì 29 gennaio, sarà aperto dall’intervento di Angelo Righetti – Psichiatra, Esperto OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che parlerà sul budget di salute nella riabilitazione psichiatrica.
Si confronteranno quindi sul passaggio al Welfare di Comunità Paolo Cascavilla – Assessore alla Solidarietà Comune di Manfredonia, Stefano Cecconi – Dpt Welfare Cgil Nazionale, politiche della salute, Antonella Morga – Segretaria Regionale Cgil Politiche socio-sanitarie e Nino Spagnolo – Osservatorio Politiche Sociali Provincia di Foggia.
Nel pomeriggio, altra tavola rotonda con la partecipazione delle associazioni della Salute Mentale della provincia di Foggia e gli interventi di Rosaria Caputo, Tutti in Volo – Troia, Antonio D’Angelo, CittadinanzAttiva, Rosanna Del Mastro – Daunia Autismo Gianluca Ianni, Filomena Minelli – ADASAM, Matteo Notarangelo, Genoveffa de Troia – Monte Sant’Angelo, Antonio Pettolino, Bel Lombroso – San Marco in Lamis, Luisa Schettino, Psychè – Manfredonia e Vincenza Stallone, NOOS – Foggia
La conclusione dei lavori è affidata al sociologo Franco Gugliotta che proporrà un documento a cura della Segreteria organizzativa. della Consulta.
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