Da par suo, Tommaso Palermo risolve il mistero dei punti neri tracciati dai genieri del quartiere generale del 904° reparto dell’Air Force sulla mappa della città di Foggia di cui ho parlato in un precedente articolo su Lettere Meridiane, e che qualche giorno fa ho nuovamente pubblicato, sulle bacheche dei gruppi Foggia sparita, Foggia ricordi del cuore e Foggia com’era, alcuni dei quali non ancora costituiti al momento della prima pubblicazione.
Ecco quanto scrive l’amico Palermo, commentando il reprint dell’articolo: “L’interessante mappa venne realizzata da genieri del 904th Engineers Headquartes Command stanziati a Manduria ed è costituita da una copia a stampa della misura di mm 510 x 340, in scala 1:4000. La mappa è custodita all’Archivio Storico della Città di Foggia, collocazione: tit. B, XIV 11 3. Un particolare richiama l’attenzione: la dicitura “via Cappuchini”, evidente storpiatura anglosassone. I punti neri indicherebbero sicuramente le bombe cadute in città: ne è prova il fatto che i vari edifici distrutti o danneggiati dalle stesse (di cui si ha memoria) coincidono con i suddetti punti, integrati da altri tracciati a matita: il 54 corrisponde infatti alla casa di Giordano, 50 alla voragine causata dalla bomba caduta vicino le Marcelline (visibile in un noto scatto dell’epoca) e via dicendo. Personalmente trovo di estremo interesse il punto 1: non so con quale priorità è stata eseguita la numerazione ma il numero 1 (localizzato all’incrocio fra via Piave e via Fiume) coincide perfettamente con quanto raccontatomi da un lucidissimo foggiano, testimone dello sgancio di quella bomba, quella che a suo dire sarebbe stata la prima bomba sganciata sul centro urbano, la mattina del 31 maggio 1943. Ho inserito la testimonianza nel mio volume Foggia, dalle tenebre del ’43 alla rinascita”.
I genieri localizzano sulla mappa gli edifici più gravemente danneggiati dalle bombe alleate, ed è impressionante constatare come i punti neri disegnino un reticolo piuttosto uniforme sull’abitato cittadino. Gli alleati non si limitarono a colpire soltanto gli obiettivi sensibili (stazione ferroviaria ed aeroporti), ma infierirono su tutta la città, secondo la tesi del bombardamento strategico (che doveva sia distruggere sia terrorizzare la popolazione civile, convincendola della responsabilità di chi la governava).
Una tesi agghiacciante che esalta il valore della pace, confermando che, a prescindere da chi le vinca e da chi le perda, la guerre sono sempre sbagliate, ed un’offesa all’umanità.
La mappa può essere scaricata ad alta risoluzione a questo link.
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