Fernando Faleo ha depositato un commento molto interessante, su fb, al mio invito a partecipare al sondaggio promosso da Lettere Meridiane sulle opere pubbliche in Capitanata. Riflessioni che condivido in tutto e per tutto.
“Lo sviluppo di un territorio – afferma Faleo – parte dalla difesa del suolo; pertanto occorre fare investimenti per tutelarlo dalle frane e dal dissesto idrogeologico come si faceva negli anni 60-78 quando con questi progetti si occupava manodopera in tutta la nostra provincia. Adesso che il territorio è abbandonato a se stesso a maggior ragione si dovrebbero riprendere queste attività. Le grandi opere non fanno altro che sconquassare e cementificare impegnando una marea di soldi pubblici . Sistemiamo la rete esistente e facciamo la seconda diga Piano dei Limiti perché il fondo del lago di Occhito è colmo di fango che si è accumulato in oltre 50 anni e poi l’acqua è la risorsa dell’agricoltura senza della quale non vi sarà sviluppo.”
Lettere Meridiane ha dedicato proprio qualche settimana fa un post ai temi sollevati da Faleo, in occasione della recente ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Puglia, ricordando come i lavori di sistemazione idraulica del fiume Fortore non siano mai stato completati, dopo la realizzazione del primo lotto, mettendo implicitamente a rischio strade, autostrade e ferrovie che si trovano a valle. Senza parlare della drammatica situazione in cui versa la viabilità nei Monti Dauni, i cui problemi sono provocati proprio dal diffuso dissesto idrogeologico.
C’è anche da aggiungere che questo tipo di interventi non sta nelle priorità dell’Unione Europea. più propensa ad elargire finanziamenti a progetti più visibili, cioè con maggior ricaduta politica.
Grazie a Faleo per il tuo bell’intervento. Ricordo agli amici di Lettere Meridiane che ancora non l’avessero fatto che possono partecipare al sondaggio cliccando qui. È possibile esprimere la propria opinione fino all’1 gennaio 2014, cioè fino a dopodomani.
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Vogliamo dare lavoro utile , facciamo le cose come si devono fare , a regola d'arte.
Senza aspettare il disastro inevitabile.
Non potremmo organizzarci tra cittadini in una specie di consulta alternativa sul tema?