Salvatore Agostino Aiezza è uno dei protagonisti della nuova generazioni di autori e ricercatori foggiani che stanno cercando di gettare nuova luce sul recente passato della storia di Foggia e, in modo particolare, su quel travagliato passaggio rappresentato dai bombardamenti, dalla successiva ricostruzione e dalla lenta ma inquietante marginalizzazione che il capoluogo dauno ha subito negli ultimi decenni. Memorabili, ad esempio, le pagine che ha scritto sulla storia della stazione ferroviaria foggiana, la cui posizione strategica fu una delle cause della durezza dei bombardamenti alleati, ma che è stata successivamente disconosciuta dalla miopia della classe dirigente regionale.
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Grazie Geppe per le tue sempre belle parole verso i miei scritti. Questa mio piccolo contributo si inserisce nel contesto di un grande fermento che vedo, come te e tanti altri, svilupparsi sulle pagine di questi moderni mezzi di comunicazione. Di questo sono molto soddisfatto e contento. Si sta "riannodando" il filo della memoria tra passato e presente; lo si sta rafforzando se, pensiamo, che fino a poco tempo fa rischiava di "spezzarsi" e portare nell'oblio tutto il nostro recente passato. Il lavoro (grande e importante) di tanti studiosi, scrittori e ricercatori e quello più modesto di altri, come il sottoscritto, che lo fanno per passione, sta dando buoni frutti. Il contributo delle istituzioni; dei Mass media, della scuola, degli opinionisti, dei giornalisti, come nel tuo caso, può essere determinante per consacrare definitivamente questa materia ( La storia di Foggia dagli anni 40 in poi) tra quelle che tutte le nuove generazioni devono conoscere.