Sentinelle d’innovazione: la Capitanata assente o quasi

La fotografia come strumento di documentazione e di
narrazione delle piccole e grandi storie di imprese pugliesi innovative. L’intrigante
idea è dell’ARTI, Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione che ha lanciato
la sfida a  fotografi e fotoamatori
pugliesi affinché diventino Sentinelle d’Innovazione. Con questa iniziativa, l’ARTI
si prefigge di realizzare una mappatura fotografica della Puglia che innova nel
lavoro.
L’appello dell’Agenzia è stato raccolto da numerosi
soggetti: si sono avvicinati al progetto non soltanto i fotografi, i
fotoamatori pugliesi e i media locali e nazionali, ma anche le piccole realtà
innovative locali, che stanno piano piano tessendo e documentando una rete di
eccellenza della Puglia che innova nel lavoro.
Una rete, però, che si sta disegnando a macchia di leopardo.
Come si legge nel sito dell’ARTI, “65 sono i fotografi che ad oggi si sono
candidati a diventare le Sentinelle dell’Innovazione pugliese e 80 le storie
proposte in tutta la Puglia.”

I numeri differiscono molto da un territorio all’altro: “Bari
e Lecce le province più attive e propositive (rispettivamente il 65% e 16%
rispetto alle candidature totali pervenute), seguite da Brindisi, BAT, Foggia e
Taranto.”
La Capitanata sta in retroguardia, e non si sa se per scarso
interesse dei fotografi o se per difetto, come dire, di materia prima, o
semplicemente di fantasia. Eppure l’ambito da indagare è ampio: come suggerisce
l’ARTI non solo aziende, ma anche università, distretti tecnologici e
produttivi, laboratori ed enti di ricerca, ma soprattutto persone, “vera chiave
di (s)volta per l’innovazione: le loro competenze, la loro visione, le loro
azioni e il loro approccio nuovo alle cose, volti a cercare soluzioni
innovative in uno scenario lavorativo liquido e costantemente in evoluzione.”
La Capitanata ha tanti fotografi d’eccellenza, ed anche
tante storie d’eccellenza da poter raccontare. Com’è che il cerchio non si
chiude? Un sospetto ce l’ho: un po’ la mancanza d’informazione, un po’ la
solita storia della difficoltà ad entrare in certi meccanismi regionali. Spesso
accusiamo la Regione Puglia di essere distante dalla Capitanata, ma in questo
caso è vero il contrario: è la Capitanata a non cogliere una bella opportunità,
e ad allontanarsi dalla Regione.
Ma non tutto è perduto almeno per quanto riguarda il
progetto Sentinelle d’Innovazione. L’ARTI ha infatti deciso di prorogare 16
dicembre 2013 i termini di scadenza per le adesioni di fotografi e fotoamatori
pugliesi. Creativi di Capitanata, è giunto il momento di scendere in campo.

Per maggiori informazioni sul progetto cliccare qui.

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Author: Geppe Inserra

2 thoughts on “Sentinelle d’innovazione: la Capitanata assente o quasi

  1. Più di altri,nei fatti, la Daunia è la più colonizzata di tutte. Colonizzata con l'italia intera dall'Europa, colonizzata con la farsa dell'Unità d'Italia dal Nord e con il passaggio avvenuto nel 1977: "quasi tutto dallo Stato alle Regioni", colonizzata dalla stessa sua Regione con Bari in prima fila.
    BEN TRE UNITE COLONIZZAZIONI da sopportare! A livello regionale la Daunia ha la colpa di essere il territorio più ricco, più vasto ma meno popolato. Da qui la misera consistenza dei nostri consiglieri regionali (che ogni giorno dimostrano di valere poco o nulla), quindi territorio indifeso vocato ad essere sfruttato e scippato di ogni suo bene. Questa situazione i dauni la toccano con mano da tempo. Quando si è fatto sentire, nulla è riuscito ad ottenere (le ultime ingiustizie: Aeroporto, Regi Tratturi; Ist. Zooprofilattico; baffo ferrovia Bari-Napoli; il devastante progetto trivellazioni "Masseria Montarozzo" e i tanti inceneritori con l'ok di Vendola etc.).Quando si vive in una situazione d'IMPOTENZA il virus che si diffonde è la DEPRESSIONE che spesso viene combattuta (per autodifesa) col girare la testa dall'altra parte per non stare ancora più male, con l'INDOLENZA!!! Io così me la spiego questa Daunia sempre all'ultimo posto! Su quest'ultimo caso in oggetto, di sicuro c'è anche l'aggravante della mancata informazione e prego i nostri esperti ed appassionati di fotografia di far vedere quanto bravi e capaci sono i dauni. Saluti – franco cuttano

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