La lettera della Regione ad Adp |
La seduta monotematica allargata del consiglio comunale sull’allungamento della pista dell’aeroporto Lisa lascia più dubbi che non certezze.
Il bando potrebbe essere riaperto. E comunque l’ipotesi che l’allungamento della pista del Lisa violi le norme che disciplinano gli aiuti di stato, sembra del tutto remota. Ma resta il rischio che a causa dell’allungamento dei tempi provocato dallo stop al bando il finanziamento possa andare perduto.
Dal consiglio comunale che si è svolto questa mattina a Palazzo di Città, allargato a parlamentari, assessori e consiglieri regionali, sindaci degli altri comuni dauni e organizzazioni sindacali, sono giunte diverse rassicurazioni, impegni politici, ma nessuna certezza.
Tutti i riflettori puntati sull’assessore regionale al bilancio Leo Di Gioia che, pur essendo per ovvie ragioni bersaglio di tutti i malumori nei confronti della Regione, ha cercato comunque di chiarire lo stato dell’arte davanti a una foltissima platea, che assieme ai rappresentanti istituzionali vedeva compattamente presente tutta quella parte della società civile e dell’opinione pubblica che segue con partecipazione e attenzione le vicende dell’aeroporto: dal Comitato Gino Lisa ai componenti di Mondo Gino Lisa, a rappresentanti dei tanti gruppi che su Facebook si battono perché il sogno di un aeroporto funzionale possa diventare finalmente realtà.
Di Gioia ha lasciato intendere che la procedura potrebbe essere riaperta e che comunque da parte della Regione Puglia c’è tutta la volontà politica a portare avanti il progetto.
Davanti alle telecamere, l’esponente del governo regionale ha così ricostruito la vicenda: “Avendo origine europea, il finanziamento per l’allungamento della pista è soggetto ad alcune verifiche, alcuni adempimenti che non sono nella disponibilità della Regione.”
Secondo Di Gioia, l’ente di via Capruzzi deve accertare se e quanta parte dell’investimento può essere finanziata con i fondi comunitari e quanta parte dev’essere invece coperta da fondi del bilancio regionale. Sembra insomma di capire che anche qualora non fosse possibile l’utilizzazione totale o parziale del finanziamento comunitario (per non incappare in un procedimento di infrazione), la Regione assicurerebbe in ogni caso il finanziamento del progetto.
“Io non drammatizzerei – ha aggiunto l’assessore regionale al bilancio – questa è una questione politica importante. Gli unici problemi possono derivare da una possibile trasformazione di quella che è una questione politica, di territorio, in una questione elettorale.”
Di Gioia ha anche sottolineato che la verifica circa la sussistenza di un possibile “aiuto di stato” nel ricorso a finanziamenti comunitari per l’allungamento della pista dell’aeroporto foggiano è un adempimento necessario. Per quanto riguarda la tempistica – ha concluso – “stiamo facendo tutto il possibile per evitare di incappare nelle maglie del definanziamento. Il bando resta in piedi. È stato sospeso però nel corso di questa sospensione si potranno sanare alcuni inadempimenti che oggi ci sono.”
Non si è fatta tuttavia attendere la risposta della società civile. Andrea Casto, esponente della community Mondo Gino Lisa, ha pubblicato sula bacheca del gruppo Basta Chiacchiere Aeroporto un appello direttamente rivolto all’assessore regionale: “Il bando va riaperto, come appena affermato da Lei. Ma senza “se” e senza “ma”, ovvero nessuna procedura di infrazione da portare avanti, nessuna riserva, nessun paracadute, poiché il caso Gino Lisa non ha niente a che vedere con Lipsia, non è neanche un capriccio. A buon intenditor… Si sappia che noi non stiamo giocando e non siamo degli sprovveduti qualsiasi…”
E si deve a un autentico scoop di un altro animatore del gruppo, Renato Imbriani, la certezza che la lettera inviata dalla Regione ad Aeroporti di Puglia e che ha indotto la società aeroportuale pugliese a sospendere lo svolgimento della gara d’appalto, non ha un mittente politico. Imbriani ha pubblicato infatti sulla bacheca del gruppo copia della lettera (nella foto in alto), che risulta firmata da due alti burocrati della Regione.
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Non capisco dove sia lo scoop. Quella lettera di cui ho parlato riportandone i dettagli nel pezzo sul Corriere del mezzogiorno del 14 nov non ha intestatari politici come numerose lettere tra dirigenti pubblici. L'assessore Giannino ha sempre dichiarato di conoscerne il contenuto e oggi lo ha confermato lo stesso assessore affermando che fosse un atto dovuto. Dov'e' dunque lo scoop? Quella lettera e' invece la prova che non c'e' mai stata procedura d'infrazione in quanto i due dirigenti regionali non ne fanno riferimento. Scrivono che "e' opportuno" verificare la possibilita' che si tratti di aiuti di stato. Citano anche la sentenza sull'aeroporto di Lipsia. Ma a Lipsia non sono stati usati fondi europei per opere infrastrutturali ma per aumentare il capitale della societa' aereoportuale. Dunque la Ue in quel caso ha fatto bene ad aprire la procedura. Un paragone quindi che con il Gino lisa non c'entra nulla. E su questo l'assessore regionale non ha fugato i molti dubbi.
Scoop immaginari e repliche di fantasia. Casto si rende conto di essere ridicolo quando si mette a discettare sull'eventuale procedura di infrazione comunitaria? Di Gioia a me è sembrato chiaro in modo cristallino: quello della Regione è un atto dovuto, previsto come obbligatorio dall'accordo Regione-Cipe, e che è stato attuato e si sta attuando per molte opere, fra cui l'Interporto di Bari. Fa discutere -giustamente- la tempistica, e non so se questa procedura obbligatoria rendesse obbligatoria la sospensione della gara. Certo che non è stata aperta procedura di infrazione, e sarebbe stata una procedura molto strana, se aperta prima dell'utilizzo dei fondi. Ma molti -da ultimo il servizio dello speciale Teleblu- ne hanno parlato come di un dato di fatto, sulla base del sentito dire. Mi pare che già questo sia indicativo del livello di ponderazione della discussione sul "Lisa".