Come la moda avvelena pizzica e tarantella

Cosa resta di veramente popolare nelle pizziche e nelle tarantelle danzate, suonate e cantate nei riti turistici estivi in Puglia e non solo? Se lo domanda il blog Tarantelle Avvelenate (segnalato con il consueto occhio di lince da Domenico Sergio Antonacci, in un recente post sul suo blog Amara terra mia).
Politically incorrect, irriverente, a tratti dissacrante, Tarantelle Avvelenate punta a demistificare la dimensione primomaggista e modaiola dell’exploit della musica popolare pugliese, una tigna che sono ormai in troppi a cavalcare, con la conseguenza di un progressivo snaturamento della sua dimensione più autenticamente popolare, più autenticamente folk.
Il furore dissacratorio degli autori di Tarantelle Avvelenate non risparmia neanche la Notte della Taranta: si punta l’indice contro “contaminazioni musicali a tutto spiano (alcune validissime, come quelle proposte nel passato da Ludovico Einaudi) diventate poi matrimoni forzati”. A farne le spese è l’esibizione (effettivamente parecchio discutibile) di Emma Marrone.
Molto divertenti le recensioni a diversi video pescati su You Tube. Come si legge nella pagina about, “il  blog – sinceramente irriverente e appassionatamente velenoso – che recensisce -in maniera ironica- spettacoli di danza popolare scelti arbitrariamente tra le vostre prodigiose segnalazioni su quello che meno vi piace. Il  tentativo è di offrire uno spazio dove parlare chiaro, prendersi poco sul serio e mettere tutto un pò in discussione. Siccome non è mica cosa da poco, le segnalazioni sono rigorosissimamente anonime.”

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Author: Geppe Inserra

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