Don Tonino Intiso non è più il parroco di San
Filippo Neri. Il passaggio delle consegne ha avuto luogo da qualche giorno, l’ultima
domenica di settembre. Il sacerdote era assente, al momento di quello che il
codice canonico definisce ingresso del nuovo parroco, don Antonio Sacco. Non
già per una scelta polemica, ma per dare maggior peso e sostanza a quella
pagina di storia della città e della chiesa foggiana rappresentata dalla più
periferica e più giovane delle parrocchie del capoluogo. Don Tonino era a Vallo
della Lucania, per celebrare e festeggiare il novantesimo compleanno dell’arcivescovo
emerito di Foggia, mons. Giuseppe Casale, che volle la parrocchia e la chiesa
nella zona 167 di Rione Biccari.
Filippo Neri. Il passaggio delle consegne ha avuto luogo da qualche giorno, l’ultima
domenica di settembre. Il sacerdote era assente, al momento di quello che il
codice canonico definisce ingresso del nuovo parroco, don Antonio Sacco. Non
già per una scelta polemica, ma per dare maggior peso e sostanza a quella
pagina di storia della città e della chiesa foggiana rappresentata dalla più
periferica e più giovane delle parrocchie del capoluogo. Don Tonino era a Vallo
della Lucania, per celebrare e festeggiare il novantesimo compleanno dell’arcivescovo
emerito di Foggia, mons. Giuseppe Casale, che volle la parrocchia e la chiesa
nella zona 167 di Rione Biccari.
Anche per questo, don Tonino ha preferito affidare
il suo commiato ad un testo scritto, di rara intensità e di grande tensione
morale. Il sacerdote ripercorre le diverse fasi della sua vita di parroco di
periferia, sempre dalla parte degli ultimi e dei più deboli, scorgendo in
questo percorso le tracce di quella storia di Dio che opera sempre, nel
profondo di una comunità. Anche, e soprattutto, dove sono più acute la povertà, la
sofferenza, l’emarginazione.
il suo commiato ad un testo scritto, di rara intensità e di grande tensione
morale. Il sacerdote ripercorre le diverse fasi della sua vita di parroco di
periferia, sempre dalla parte degli ultimi e dei più deboli, scorgendo in
questo percorso le tracce di quella storia di Dio che opera sempre, nel
profondo di una comunità. Anche, e soprattutto, dove sono più acute la povertà, la
sofferenza, l’emarginazione.
Di seguito il testo integrale del suo saluto alla comunità parrocchiale di San
Filippo.
Filippo.
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Avrei voluto non parlare perché́ certe in
occasioni silenzio esprime molto più̀ tante parole!
occasioni silenzio esprime molto più̀ tante parole!
Tuttavia, avendo predicato, per 44 anni, che
cristiano è colui che sa riconoscere in ogni circostanza ed ogni momento della
vita la presenza operante dello Spirito, non posso tacere in un evento che
tocca profondamente chi va via, chi rimane, chi arriva, la comunità̀
parrocchiale e quella diocesana.
cristiano è colui che sa riconoscere in ogni circostanza ed ogni momento della
vita la presenza operante dello Spirito, non posso tacere in un evento che
tocca profondamente chi va via, chi rimane, chi arriva, la comunità̀
parrocchiale e quella diocesana.
Nulla come un “passaggio” è segno rivelatore, ed
occasione privilegiata, per accogliere e vivere la dimensione cristiana della
vita che è quella che nasce dal passaggio per eccellenza che è la Pasqua del
Signore.
occasione privilegiata, per accogliere e vivere la dimensione cristiana della
vita che è quella che nasce dal passaggio per eccellenza che è la Pasqua del
Signore.
I modi di leggere partenza del parroco dalla
parrocchia, possono essere tanti ma non sarebbe da cristiani se il primo e più
importante non fosse in “dimensione pasquale”!
parrocchia, possono essere tanti ma non sarebbe da cristiani se il primo e più
importante non fosse in “dimensione pasquale”!
In tale prospettiva non può sfuggire a nessuno
che ogni passaggio comporta un momento di morte ma finalizzato ad una vita
nuova, per cui tutti noi siamo chiamati ad accogliere questo momento della nostra
vita come dono di grazia da parte di Dio, così come sono stati suoi doni tutti
semi del bene che si è tentato seminare in questi 25 anni vita, primi della
parrocchia Salvatore e primi di S.Filippo Neri, Sarà necessario scrivere
storia di questi 25 anni, non perché́ si dica: ”Quanto sono bravi quelli del
Salvatore e Filippo Neri, ma per tramandare, a lode dì Dio, le grandi
meraviglie da Lui compiute, nonostante i limiti e le resistenze di ognuno di
noi!
che ogni passaggio comporta un momento di morte ma finalizzato ad una vita
nuova, per cui tutti noi siamo chiamati ad accogliere questo momento della nostra
vita come dono di grazia da parte di Dio, così come sono stati suoi doni tutti
semi del bene che si è tentato seminare in questi 25 anni vita, primi della
parrocchia Salvatore e primi di S.Filippo Neri, Sarà necessario scrivere
storia di questi 25 anni, non perché́ si dica: ”Quanto sono bravi quelli del
Salvatore e Filippo Neri, ma per tramandare, a lode dì Dio, le grandi
meraviglie da Lui compiute, nonostante i limiti e le resistenze di ognuno di
noi!
Recriminazioni, giudizi, rancori, sensibilità̀ ferite,
impegni non riconosciuti, il “si poteva o doveva fare così” sono
atteggiamenti, sentimenti, situazioni reali, perché́ il mondo è dentro di noi,
ma in questo momento possono essere delle autentiche tentazioni diaboliche per
non farci accogliere la chiamata di Dio ad andare oltre, a non farci fare
passaggio; tra le tante occasioni perdute in questi 25 anni questa sarebbe la
peggiore!
impegni non riconosciuti, il “si poteva o doveva fare così” sono
atteggiamenti, sentimenti, situazioni reali, perché́ il mondo è dentro di noi,
ma in questo momento possono essere delle autentiche tentazioni diaboliche per
non farci accogliere la chiamata di Dio ad andare oltre, a non farci fare
passaggio; tra le tante occasioni perdute in questi 25 anni questa sarebbe la
peggiore!
Il mio saluto, perciò, si fa preghiera: il Signore
conceda a voi e a me la capacità di vivere questo passaggio bruciando l’umano
in quell’aspetto di morte che esso comporta, quella parte di umano che spesso
in noi diventa lo zoccolo duro che impedisce allo Spirito di compiere in noi
cose grandi, quelle cose grandi alle quali ci chiama con il dono dell’Anno
della Fede, della riscoperta del Concilio Vaticano Il, del Catechismo della
Chiesa Cattolica, di Papa Francesco per acquisire una nuova capacità
evangelizzatrice “per e nella” Carità Operante .
conceda a voi e a me la capacità di vivere questo passaggio bruciando l’umano
in quell’aspetto di morte che esso comporta, quella parte di umano che spesso
in noi diventa lo zoccolo duro che impedisce allo Spirito di compiere in noi
cose grandi, quelle cose grandi alle quali ci chiama con il dono dell’Anno
della Fede, della riscoperta del Concilio Vaticano Il, del Catechismo della
Chiesa Cattolica, di Papa Francesco per acquisire una nuova capacità
evangelizzatrice “per e nella” Carità Operante .
A qualcuno potrà sembrare strano l’aver messo per
iscritto questo mio saluto, ma ho voluto evitare il rischio dei
“formalismi” in agguato in queste circostanze.
iscritto questo mio saluto, ma ho voluto evitare il rischio dei
“formalismi” in agguato in queste circostanze.
Ecco perché, sento di essere in comunione con voi
partecipando al rendimento di grazie dell’Arcivescovo Emerito di Foggia Mons.
Casale per i suoi 90 anni, come segno, anche, di gratitudine nell’aver emanato
la 1° “Bolla di Erezione” della Parrocchia S. Filippo Neri in data 1
Gennaio 1999.
partecipando al rendimento di grazie dell’Arcivescovo Emerito di Foggia Mons.
Casale per i suoi 90 anni, come segno, anche, di gratitudine nell’aver emanato
la 1° “Bolla di Erezione” della Parrocchia S. Filippo Neri in data 1
Gennaio 1999.
In questi 44 anni di sacerdozio ho servito la
Chiesa di Foggia per la quale ho sempre dato tutto me stesso, anche… il denaro:
servizio alla Chiesa senza aggettivi.
Chiesa di Foggia per la quale ho sempre dato tutto me stesso, anche… il denaro:
servizio alla Chiesa senza aggettivi.
Grazie a quanti hanno accolto con gioia e
disponibilità la mia presenza, chiedo scusa a quanti hanno dovuto sopportarla.
disponibilità la mia presenza, chiedo scusa a quanti hanno dovuto sopportarla.
Un ringraziamento particolare al confratello don
Fausto Parisi, fedele collaboratore, a quanti con diverse collaborazioni hanno
diffuso costantemente la Parola di Dio e spezzato il pane ai poveri.
Fausto Parisi, fedele collaboratore, a quanti con diverse collaborazioni hanno
diffuso costantemente la Parola di Dio e spezzato il pane ai poveri.
Un particolare saluto, estensibile a tutti i
bimbi, alla piccola Sara che non mi ha fatto mancare il suo bacetto quotidiano.
bimbi, alla piccola Sara che non mi ha fatto mancare il suo bacetto quotidiano.
Un grazie all’Arcivescovo per avermi affidato il servizio
di pastore della nascente parrocchia di S.Filippo Neri e auguro un fecondo
impegno pastorale al nuovo parroco Mons. Antonio Sacco e alla Comunità tutta.
di pastore della nascente parrocchia di S.Filippo Neri e auguro un fecondo
impegno pastorale al nuovo parroco Mons. Antonio Sacco e alla Comunità tutta.
Il Signore dica bene di noi e ci renda docili alla
Sua volontà.
Sua volontà.
Fraterni saluti.
don tonino intiso
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