Non sono stati in molti a sottolinearlo, però la manifestazione promossa l’altra sera all’Altrocinema, dai renziani di Capitanata, ha messo assieme sul palco, nella parte riservata alla politica, tre personaggi che per un verso o l’altro saranno chiamati a svolgere un ruolo di prima piano nella campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale, che si terrà nella prossima primavera che vedrà alle urne gli elettori della maggiori città di Capitanata.
Per il centrosinistra la sfida è quasi proibitiva, ma molto dipenderà dal candidato sindaco e dalla forza della coalizione che questi riuscirà a mettere assieme.
Nella sala di via Duomo si sono ritrovati Ivan Scalfarotto, Michele Emiliano, Elena Gentile, ovvero tre esponenti del Pd che per una ragione o l’altra non fanno parte della tradizionale intellighenzia.
Ivan Scalfarotto è apparso molto attento a dare ulteriore sostanza ad un’idea che persegue fin dalla campagna elettorale. Ricucire il rapporto con la sua città d’origine, essere il deputato foggiano a tutto tondo, portare a Montecitorio i problemi dei cittadini foggiani.
Questa attenzione al territorio potrebbe però fare il paio con il desiderio di svolgere un ruolo sempre più pesante e significativo anche ai vertici provinciali del Pd. Per il momento Scalfarotto, renziano doc, ha piazzato un suo uomo nella segreteria provinciale. C’è chi sostiene che grazie al lavoro quotidiano che i due svolgono fianco a fianco alla Camera, stia nascendo un asse che lega Scalfarotto a Michele Bordo, il deputato di Manfredonia, suffragato alle primarie con una maggioranza bulgara.
Sempre più verso Renzi va anche il sindaco di Bari Michele Emiliano, che non ne ha fatto mistero, dal palco dell’Altrocinema: “Sarò quello che lo trattiene e lo corregge quando litiga col sindacato o non si rende conto del ruolo che il movimento operaio ha svolto nella terra di Di Vittorio. ” Attraverso il sindaco di Bari potrebbero passare molti dei complessi equilibri che si vanno profilando nella prossima campagna elettorale: è quasi sicura la presenza ai nastri di partenza di una Lista Emiliano, e chissà che alla fine non sia proprio questa lista ad esprimere il candidato alla fascia tricolore per il centrosinistra, se le cose prenderanno una certa piega, ovvero se il Pd farà marcia indietro.
A lanciare il più pesante sasso nell’acqua, nella affollata serata all’Altrocinema, è stata però Elena Gentile. Per quanto riguarda le complicate prospettive congressuali che si vanno lentamente profilando, l’assessore regionale alla sanità ha detto di non aver ancora deciso da che parte stare, e di non escludere la possibilità di non schierarsi affatto, svolgendo così un ruolo da battitore libero, come si diceva un tempo.
Sulla situazione comunale è stata però perentoria: “Sono necessarie le primarie”, ha detto, riferendosi evidentemente alla scelta del candidato sindaco.
In prima fila, che assentiva, c’era l’attuale primo cittadino, Gianni Mongelli, che sembra averci preso gusto con la politica e non ha alcuna intenzione di gettare la spugna.
Si può anche capire il perché. Mongelli si è fatto carico degli anni peggiori della storia amministrativa del capoluogo dauno, dal dopoguerra ad oggi. Non candidarlo equivarrebbe ad una bocciatura, che il sindaco sente di non meritare. Però scalpita quale possibile candidato a sindaco il presidente del consiglio comunale, Raffaele Piemontese. Le primarie suggerite da Elena Gentile possono essere un’opportunità per mettere d’accordo tutti, chiamando preventivamente il popolo del centrosinistra (o anche solo del Pd) a scegliere il candidato alla difficile sfida.
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Oscar è un nome non da Scalfarotto ma da Scalfaro… Troppo onore, caro Geppe.
Grazie per la bella serata.
Caro Geppe, devo pubblicamente elogiarti per il tuo saper porgere e per il tuo tratto gentile ma fermo da grande comunicatore !!! Complimenti per le fotografie che hai saputo regalare descrivendo una serata penso da incorniciare per Foggia e per il suo rilancio politico e sociale!!! E' un buon inizio e chi …ben inizia è alla metà dell'opera !!!
Chiedo scusa all'on. Scalfarotto. Ho provveduto alla correzione.