“Patrimonio stuprato”, Foggia in cima alla classifica

Palazzo Trifiletti

Undici vergogne nazionali. E in cima alla classifica c’è Foggia. Tanto emerge dal sondaggio condotto dal blog di Mario Cobuzzi, Kunst, che ha chiesto ai suoi lettori di segnalare beni artistici, archeologici, paesaggistici lasciati all’abbandono. Le segnalazioni, pur non moltissime, disegnano una mappa nazionale di quello che giustamente Cobuzzi definisce “patrimonio stuprato”: essendo i lettori di Kunst sparsi in tutt’Italia: pur essendo l’autore foggiano, il blog si rivolge ad un pubblico nazionale di appassionati ed esperti di storia dell’arte.
Una iniziativa interessante, che se non altro riuscirà a dare una maggiore visibilità a questo patrimonio oltraggiato ed offeso dall’incuria, dall’insensibilità ma soprattuto da una distorta idea dello sviluppo economico.
Le testimonianze storiche ed artistiche del grande passato del Bel Paese potrebbero creare tante opportunità produttive e anche occupazionali, se soltanto venissero valorizzate come si deve. Invece sono condannate all’abbandono: che vergogna. Un patrimonio stuprato, appunto, come titola Cobuzzi nel post in cui dà notizia dei risultati della sua iniziativa.

Quattro degli undici beni segnalati dai lettori di Kunst ricadono in provincia di Foggia, anzi, ad essere precisi tutte nel capoluogo dauno. Si tratta di San Lorenzo in Carmignano, la chiesa che sorge verso Incoronata, sede di un importante sito archeologico medievale; Palazzo Trifiletti-Genovese, il bell’immobile settecentesco che sorge in corso Garibaldo, ormai in rovina; il sito archeologico di Arpi, e in particolare la cosiddetta Tomba della Medusa, al centro di un’incresciosa quanto incredibile vicenda, che da anni è stato lasciato a se stesso e infine la Villa federiciana della Masseria Giardino. Barletta totalizza due segnalazioni (c’è anche il sito archeologico di Canne della Battaglia, che versa in gravi condizioni di degrado). Non mancano, comunque,  anche segnalazioni che giungono da zone “insospettabili”, quali Roma (Villa Aldobrandini, XVI-XIX sec.) e Massa (Villa Massoni, XVII sec.).
Mario Cobuzzi inoltrerà le segnalazioni dei lettori al Ministro dei beni culturali, Bray, che ha già manifestato in diverse situazioni una particolare sensibilità in materia. Sulla tutela del patrimonio storico-artistico del Paese, sarebbe veramente l’ora di voltare pagina.

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Author: Geppe Inserra

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