“Il Gino Lisa non è un lusso” recita lo striscione sul palco del teatro del Conart che ha ospitato la presentazione del Comitato “Vola Gino Lisa”. Sulla tesi che l’aeroporto di Foggia non sia un lusso, ma una necessità, un obiettivo nevralgico per il futuro anche economico ed occupazionale della città e della sua provincia, concorda la società civile, presente compatta all’appuntamento. Raramente a Foggia s’è vista una conferenza stampa così affollata e vivace.
Il comitato si presenta alla città dichiaratamente aperto. “Siamo pronti a ricevere chiunque, abbiamo interessi diversi, ma siamo riuniti in un solo progetto: restituire piena efficienza al Gino Lisa, sia per quanto riguarda l’allungamento della pista, sia per quanto riguarda la ripresa dei voli”, afferma il presidente Marcello Sciagura, e subito incassa un significativo risultato. Giuseppe Potenza, presidente dell’Adiconsum (l’associazione di categoria dei consumatori aderente alla Cisl) annuncia l’adesione della sua organizzazione, che conta migliaia di iscritti.
La grande novità di Vola Gino Lisa sta proprio nella sua ampia rappresentatività: ci sono dentro organizzazione economiche come il Con.Art, associazioni come Mondo Gino Lisa, esponenti di primo piano del mondo ambientale e culturale, come Marialuisa d’Ippolito (capodelegazione Fai di Foggia che tuttavia precisa di aver aderito a titolo personale al comitato, di cui è vicepresidente).
“Ognuno dev’essere pronto a fare delle scelte, senza aspettarsi che siano altri a farle”. Così Sciagura motiva la decisione di dare vita al comitato che sostanzialmente mette assieme quanti, dal 2011, cioè da quando sono cessati i voli al Lisa, si stanno battendo affinché l’aeroporto possa trovare piena operatività. “Il nostro obiettivo primario – spiega – è l’allungamento della pista, senza tuttavia trascurare la ripresa dei voli. Siamo convinti che il Gino Lisa costituisca una risorsa centrale per il futuro del nostro territorio e che possegga un bacino potenziale in grado di assicurare, con opportune politiche di sostegno, una grande prospettiva di sviluppo dell’aeroporto.”
Il bacino di cui parla il presidente è perfino più grande di quello dell’aeroporto di Bari Palese perché mette assieme le province di Potenza, Benevento, Campobasso e Foggia, nel cui territorio c’è quel Gargano la cui economia turistica dalla piena operatività del Lisa potrebbe trarre un impulso decisivo. “Parlare della possibilità di una utilizzazione dell’aeroporto militare di Amendola per il decollo e l’atterraggio dei voli turistici – aggiunge Sciagura – è limitato e riduttivo, perché si tratterebbe di un’attività limitata a pochi week end l’anno. Invece, quando la pista sarà allungata, il Gargano potrà contare su un aeroporto aperto tutto l’anno, e puntare senza riserve sulla destagionalizzazione e la diversificazione dell’offerta.”
Dello stesso avviso è Marialuisa d’Ippolito: “Aderisco al comitato a titolo personale e non come capodelegazione Fai. Ma tra la mia esperienza con i beni culturali e l’impegno in Vola Gino Lisa c’è un collegamento stretto: non è possibile la promozione culturale e turistica di un territorio, se questo non è in grado di relazionarsi fortemente verso l’esterno. E questa relazione passa attraverso il recupero e il rilancio dell’aeroporto.” La vicepresidente ha anche un passato nello sport e le si può quindi credere quando dice che “il nostro territorio ha una vocazione naturale per tutti gli sport all’aria aperta, e non mi riferisco solo al Gargano, ma anche ai Monti Dauni. Ma per valorizzare questa vocazione occorre che si relazioni meglio con il resto d’Italia e del Mondo. Ecco perché non si può fare a meno del Gino Lisa.”
Antonio Nunziante, imprenditore e componente dell’area di coordinamento del comitato, elenca le occasioni perdute dal territorio a causa dell’assenza di uno scalo pienamente funzionale: prima tra tutte c’è la Fiera, che era una volta il fiore all’occhiello della città. “Il Con.Art. si è particolarmente impegnato perché Foggia potesse avere una fiera campionaria a fianco a quella agricola. Ma – sottolinea Nunziante – la fiera d’ottobre si è progressivamente svuotata: un territorio che non ha un aeroporto efficiente ha uno scarso appeal sugli imprenditori.”
L’argomento più gettonato del dibattito è l’ipotesi, ventilata dal ministro della difesa, Mario Mauro, che ha chiesto all’Aeronautica Militare uno studio di fattibilità sulla possibile, parziale utilizzazione a fini civili della base militare di Amendola. Il “no” a un’idea che viene giudicata da un lato improbabile, dall’altro pericolosa per il Lisa (potrebbe rappresentare un diversivo), è praticamente unanime. “Amendola non sarà mai un aeroporto civile: è una base Mob, vedrà dislocati gli F35, ospita velivoli ad altissima tecnologia come i droni, e poi manca la stazione”, puntualizza Sciagura, che fa anche un po’ di conti: “l’utilizzazione anche parziale a fini civili dello scalo potrebbe provocare un declassamento della sua funzione militare, con costi altissimi, anche per quanto riguarda i livelli occupazionali che la struttura garantisce”.
L’ex vicesindaca, Lucia Lambresa, parla senza peli sulla lingua: “È assurdo che si torni ciclicamente ad invocare soluzioni alternative. Il rischio è che deviare l’attenzione sul Amendola faccia perdere l’attenzione sul Lisa.” Va giù ancora più pesante Renato Imbriani: “La suggestione di Amendola offende l’intelligenza dei cittadini foggiani.” Massimo Colia, imprenditore ed esponente dell’Italia dei Valori, punta il dito verso la classe politica accusandola di “essersi interessata ad intermittenza sulla questione dell’aeroporto.” Anche Pasquale Basso spera che l’allungamento della pista “ponga fine all’inconcludenza ormai decennale che ha caratterizzato la storia dell’aeroporto.”
Franco Cuttano, esponente storico del movimento pro-Lisa (non ha aderito al comitato per evitare commistioni politiche, avendo scelto nel frattempo di impegnarsi attivamente nel M5S) è perentorio: “Dobbiamo contestare tutti quanti vogliono applicare al Lisa incomprensibili “leggi di mercato”. La funzionalità dello scalo è un servizio indispensabile per il territorio, e i cittadini pagano le tasse proprio per ottenere servizi, a prescindere dalle leggi di mercato.”
Oltre ad annunciare l’adesione di Adiconsum, Giuseppe Potenza offre all’uditorio un’autentica chicca. Anche se Foggia non ha (ancora) uno scalo pienamente operativo, ospita il sito più frequentato dai consumatori in materia di rimborsi per i voli aerei. Www.rimborsovoli.it è una iniziativa di Adiconsum, portata avanti con straordinario successo da un gruppo di avvocati foggiani che si sono specializzati nel contenzioso con le compagnie aeree.”
Foggia non ha insomma un aeroporto perfettamente efficiente ma evidenzia una diffusa cultura del volo aereo, che potrebbe essere – così come spera Vola Gino Lisa – il trampolino di lancio per risolvere una volta per tutte il problema dell’aeroporto.
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La fiera delle deduzioni senza premesse. Il "no" all'ipotesi Amendola è un esempio di tafazzismo militante di rara efficacia. Quanto a parlare delle infrastrutture come di un dovere morale, caro Geppe, con tutto il rispetto, siamo in piena mistica del foggianesimo.