Il monumento del Lisa finito nell’immondizia: monta il dibattito. Il FAI chiede ufficialmente il ripristino ad Adp

“Oramai si è superato ogni limite, ma forse questi gruppi della società’ civile riusciranno a risvegliare le coscienze….”  Il laconico commento di Olimpia Cardone, meglio di tutti riassume il senso, la portata, lo spessore della sfida lanciata dal Comitato Vola Gino Lisa, dai gruppi del social network, da pezzi della politica come il M5S e Franco Cuttano sui problemi dell’aeroporto e sulla rimozione del suo simbolo, il monumento di Gianfranco Rizzi, “Il Volo” che una volta abbelliva l’ingresso e che rimosso durante l’esecuzione dei lavori per la realizzazione del parcheggio non è mai più stato ricollocato al suo posto, finendo nella spazzatura.
Il Gino Lisa ha tanti problemi ancora da risolvere perché possa tornare alla sua piena funzionalità (l’allungamento della pista, la ripresa dei voli) ma lo sdegno che sale dall’opinione pubblica così come espresso da Olimpia Cardone, l’impegno per il restauro e la restituzione alla pubblica fruizione dell’opera di Rizzi hanno un valore simbolico particolare.
Il post pubblicato da Lettere Meridiane sull’argomento fa discutere, anche aspramente, restituendo a tratti l’immagine di un’opinione pubblica all’interno della quale, anche quando si tratta di sostenere una causa comune e condivisa, affiorano sempre i distinguo, che finiscono poi fatalmente coll’indebolire il raggiungimento dell’obiettivo.
Ma imparare a fare fronte comune, a tenersi le cose buone che ci uniscono e a riporre in un cantuccio quelle che ci dividono, così come auspicava qualche giorno fa Gioacchino Rosa Rosa, passa anche per confrontarsi aspramente, perfino litigare. L’importante è che alla fine riusciamo, però, a trovare il bandolo della matassa. Di seguito i commenti al post sul blog e nella conversazione che si è svolta su fb.

Direttamente su Lettere Meridiane interviene Davide Leccese che fornisce una preziosa notizia sull’altra rimozione stigmatizzata nel post (Il murale L’Isola della bella gente dipinto da Giovanni Albanese nella sala rosa del Palazzetto dell’Arte e successivamente coperto da tendaggi), ed avanza una proposta per quanto riguarda invece Ali Sospese.
“Per quanto riguarda l’opera d’arte “sottratta” al piazzale dell’Aeroporto io una proposta ce l’avrei – scrive Leccese -: metterla al posto di quello sconcio di aereo posto vicino alla sede della nuova Provincia. Per quanto riguarda l’affresco di Albanese io – assessore all’epoca – invano ho protestato per i tendaggi posti a copertura, simili alle mutande poste alle opere pittoriche romane di una certa epoca. Ma il “pudore” spudorato non ha limiti!”
Di segno diverso gli altri due commenti postati sempre sul blog. Nel primo, anonimo, si legge: “I tuoi ringraziamenti sono molto ma molto diretti. La questione de “Il volo” è vecchia, quantificabile a quasi 2 anni fa circa, quando all’epoca si pensava che la famosa scultura fosse conservata in un hangar o “scherzosamente” in un giardino di qualche benestante. Però torniamo ai meriti che di certo non sono di un unica persona, almeno che non lo si voglia far apparire più grande di quanto lo è, ma di un gruppo di persone o per meglio dire di un MEETUP 5 STELLE, non di certo spalleggiato dal signore da te menzionato come denunciatore. Geppe, le notizie devono essere dette in tutto e per tutto…ed iio credo di aver detto tutto, saluti.”
Di segno decisamente diverso il commento di Nunzio Lops che scrive: “Geppe Inserra coglie sempre nel segno. La questione, posta all’attenzione dell’opinione pubblica e della Magistratura dal gruppo di attivisti CINQUE STELLE FOGGIA (primo firmatario Franco Cuttano), è l’emblema di una città e di una classe politica che meritano le nostre attenzioni, nel bene e nel male. I cittadini sono indignati, è giusto che lo siano, verso le Istituzioni regionali che hanno impedito di rendere veramente operativo lo scalo foggiano. Partire dal monumento “il volo” per restituire alla città di Foggia e alla sua provincia lo storico aeroporto ‘Gino Lisa’ è cosa buona e giusta.
Abbiamo necessità di tornare a intercettare i flussi turistici in direzione del nostro territorio. Degli squallidi, piccoli “anonimi”, incapaci di esprimere contenuti non mi preoccuperei. Non sono neanche giudicabili, semplicemente perché non esistono.”
Di seguito invece, tutti gli interventi registrati nella conversazione su facebook.
Marialuisa d’Ippolito: “questa volta come Delegazione Fai, non solo appoggio in toto il recupero di queste due opere, ma mi farò parte attiva per un’iniziativa comune che riporti in visita a Foggia Gianfranco Rizzi. Certo, se ci fosse ancora il collegamento aereo Torino – Foggia sarebbe molto più facile per lui!”
Renato Matteo Imbriani: “Condivido”.
Angelo Stilla: “Pienamente d’accordo. Rimettere il monumento al suo posto costerebbe pochissimo, sia in soldi che in tempo. Comunque, consoliamoci di una cosa… siamo a Foggia, è già tanto che non l’abbiano subito buttato via per davvero!”
Cesare Rizzi: “Credo che il problema sia meno ovvio della semplice ricollocazione del monumento, che se non ricordo male fu realizzato con scarti di metallo acciaio, ferro e bronzo, sapientemente incastrati o accostati l’uno all’all’altro, pertanto anche molto difficili da ripulire da ossido e ruggine che con il tempo (e l’incuria) si sono accumulati sulla struttura…. Un restauro difficile che andrebbe a mio avviso eseguito (eventualmente) sotto l’occhio severo dell’autore…. Ma vi chiedo, se foste voi l’autore, accettereste l’incarico di restaurare un’opera che la città ha volutamente demolito ed accantonata a ferro vecchio ??? Certo l’incoscienza di aver così barbaramente disonorato l’opera e il nome di uno dei nostri migliori concittadini, stimato ed apprezzato a livello internazionale, è una colpa che la città si porterà dietro per moltissimo tempo
Antonio Vigilante: “A me quell’opera è sempre piaciuta molto. Penso che starebbe bene anche in una piazza cittadina, magari il piazzale della stazione (visto che si parla di riqualificazione della zona).”
Daniele Prencipe: “cose che possono succedere solo in italia perché l’arte non viene rispettata !! “
Angelo Stilla: “La collocazione ideale, dopo il restauro qui giustamente indicato come necessario, ; sarebbe al centro di una bella rotonda di medie dimensioni, con collinetta di verde ben tenuto, da realizzare davanti all’ingresso dell’aeroporto, assolutamente necessaria perché adesso è alquanto pericoloso entrare/uscire dal Gino Lisa. A maggior ragione quando aumenterà il traffico di passeggeri in auto/bus.”
Andrea McFly Casto: “La rotonda avrebbe anche l’effetto di dare importanza all’aeroporto.”
Antonio Mancini: “io pure quoto la rotonda, cosa che è stata fatta anche all’aeroporto di Pescara ad esempio, che è in una condizione urbanistica simile a quelle del Gino Lisa, e che peraltro serve anche a smistare il flusso del centro commerciale adiacente all’Aeroporto d’Abruzzo. E poi dicevano che la nostra era una zona altamente antropizzata…”
Daniele Prencipe: “Anche io sono d’accordo per la rotonda
Franco Cuttano: “Proprio non sapete resistere a metterci per forza del vostro. A me pare che si faccia sempre la gara a chi poi potrà dire: “è stata una mia idea!” Ma smettetela!!!! Le trovate tutte le motivazioni: troppo stretta… i pullman… etc. E meno male che non si sta parlando della Gioconda per sentirci dire che è meglio farle i baffi. Con questa pazza idea di distruggere per modificare… creare… fortuna che non abbiamo il Colosseo. Il Volo, Ali sospese deve ritornare al suo posto d’origine se avete veramente rispetto della storia e dell’autore.”
Angelo Stilla: “Ormai il giardino dov’era la statua non esiste più, non avrebbe senso affogarla in un parcheggio come è diventata adesso quell’area. Quell’opera doveva dare il benvenuto a chi arrivava/partiva dal Gino Lisa, e quindi sulla rotonda BEN FATTA (non un cerchio di cemento nudo, come si usa fare da quelle parti…) starebbe ancora meglio che nel suo posto originario. La rotonda SERVE DAVVERO, chi dice il contrario si vede che non è mai entrato/uscito dal Gino Lisa. E non si tratta di “manie di protagonismo”, ma solo di BUON SENSO che nasce dal saper osservare come si fanno le cose per bene… altrove! E a quanto pare il buon senso, laddove c’è ignoranza, suscita sempre invidie e malumori: peccato… per voi! Saluti.”
Angelo Stilla: “Per chi non l’avesse capito, la rotonda dovrebbe essere esattamente DAVANTI al Gino Lisa, quindi in realtà la statua si sposterebbe di 100m dalla sua posizione originaria, e sarebbe molto più visibile da chiunque transitasse in quel punto, anche se non fosse diretto all’aeroporto.”
Raffaele de Seneen: “Mi congratulo per l’iniziativa di Franco Cuttano e del M5S per la denuncia circa l’asportazione e lo scarico a rifiuti de “IL VOLO”, in sintonia e di seguito alla precedente sulle indennità premi risultato alla dirigenza comunale. Preciso che guardo sempre con più sospetto il M5S come le tante iniziative sul Gino Lisa poco incidenti a partire dalla prima manifestazione-sfilata per le vie di Foggia. Ma questo è altro argomento. Abituati a piangere degli scippi dei baresi, ci accorgiamo tardi di quelli perpetrati in casa nostra. Geppe Inserra in un suo articolo ha parlato de “IL VOLO” buttato, dell’affresco nascosto nella Sala Rosa, io aggiungo il Monumento al Ferroviere in fondo alla Villa spostato e nascosto dietro i cessi. Possiamo aggiungere i sette anni di scippo del Teatro Giordano, lo scippo del Teatro Mediterraneo, fino ad arrivare ai “PILONI DELLA VITTORIA” sostituiti dai fasci di Agostinacchio.
Raffaele de Seneen: “IL VOLO deve tornare lì dov’era, entrerà o meno il Gino Lisa in funzione, almeno per una questione di principio ed autorispetto, su una ROTONDA (non quella del Pal. della Provincia), lì dov’era come dice Cuttano, e su una ROTONDA come dice il Sig. Stilla, per cui non concepisco primogeniture o altro, perchè chi per primo scoprì dove era stato buttato IL VOLO (non io) e chi prima ne parlò ve lo posso dire io in un orecchio.Evitiamo le sciocche divisioni, impegniamoci a realizzare il piccolo, il poco, quello che è a nostra portata di mano, se ci riusciamo, questo ci farà diventare più grandi e più forti anche per affrontare quei problemi, anche fra gente stimata e all’altezza, ma che non è certo la “controparte” del momento, non è chi gestisce e decide, a cui fanno piacere e comodo anche certe iniziative e movimenti, che è naturale non trovino tutti consenzienti.”
Raffaele de Seneen: “Gran bel pezzo Geppe, l’ho scritto da qualche parte, agli scippi baresi si aggiungono quelli locali: IL VOLO, l’affresco nella Sala Rosa, ma anche il monumento al ferroviere in villa comunale, e il teatro Giordano, e il Mediterraneo e I Piloni della Vittoria. Abbiamo i nemici in casa, e anche gli stupidi.”
Angelo Stilla: “Sono d’accordo con Raffaele de Seneen. Qui nessuno vuole fare la primadonna, dobbiamo risolvere i problemi tutti insieme. È normale e giusto che i punti di vista possano essere diversi all’inizio, ma confrontandosi con rispetto ed intelligenza, alla fine la soluzione buona e condivisa esce.”
Marcello Sciagura (presidente del Comitato Vola Gino Lisa): “Non per fare il guastafeste ,io proporrei di smetterla di scontrarci tra chi veramente ha voglia di ottenere finalmente qualche risultato. Sono convinto che tutti si vuole che “ali sospese” , torni a rappresentare il Gino Lisa . Ritorniamone a parlare in maniera tranquilla facendo delle proposte che poi potranno costituire la base di una discussione di un prossimo ,molto prossimo, incontro del comitato Vola Gino Lisa “VGL”Per quanto mi riguarda l’ipotesi di Angelo Stilla mi sembra la più corretta da un punto di vista rappresentativo in quanto la rotatoria si dovrebbe realizzare davanti all’ingresso dell’aeroporto e la stessa rappresenterebbe una zona di rallentamento atta a canalizzare in maniera più sicura il traffico in ingresso e in uscita dal Lisa. Qui potrebbero essere utili consigli di architetti e ingegneri. Forza con le proposte e mandate le mail per mezzo delle quali avviseremo quelli che vorranno partecipare agli incontri del comitato Vola Gino Lisa. Grazie a chi vorrà partecipare.”
Raffaele de Seneen: “C’è a chi interessa lo sciaraballe e a chi lo sciarramento, Imbriani tu sei per il secondo. Lo sfacelo di questa città non è una questione generazionale, ma dovuto alla politica attuata e a chi gli stato vicino vicino (io no), se mai zombellando da una parte e dall’altra. Comunque felice che alla fine condividi quello che io intendevo.
Altri scippi, non per mano barese, e da mettere in elenco, la Villa comunale ne è un contenitore:
– Giardino delle Fragranze inaugurato (10-15 anni fa) e immediatamente sottratto alla fruizione pubblica. Insomma chiuso, impraticabile e abbandonato.
– Alberi secolari abbattuti e costruzione di due gabbioni per leoni, inutilizzati.”
Pro Capitanata: “I problemi della Capitanata e della sua Capitale sono questi?”
Raffaele de Seneen: “Certo che no! Ma neanche questi riusciamo a risolvere, parlo per me, invece potrebbe essere una buona palestra, parlo per tutti, specie per chi ha avuto rovinata la vita da me e dalla mia generazione.”
Franco Cuttano: “Amici, il fatto che si parli di dove collocare “Ali Sospese” a mio modo di vedere (fissato per la tattica e la strategia) è già un risultato DOPPIO perché già avete dato per scontato il salvataggio. Perché sono fermo sulla collocazione originaria? Semplice! Per non cadere nella trappola delle tante idee che alla fine portano al nulla ovvero alla stagnante indecisione (alla fine arriverà qualche imbecille di assessore senza idee per proporci il devastante “concorso d’idee” (penso al treno-vespasiano nell’antica piazza Mercato e alla genialata del Parco Diomedee). Quante volte volete perseverare a sbagliare? Non vi sono bastati i 20 anni persi a causa delle tante idee: “meglio Amendola”; “meglio Mezzanone” ; “meglio un aeroporto ex-novo”; “meglio a Bari con una Frecciarossa” e “meglio chiuso perchè i foggiani non lo meritano” Sigh… sigh…
Guarda caso oggi (affievolite le idee stravaganti che hanno solo fatto perdere tempo) quasi tutti coesi sulla riattivazione dell’aeroporto Dauno, è potuto finalmente nascere il Comitato “Vola Gino Lisa”. Ci lasciamo prendere dalla permalosità se la risposta ricevuta è appena contraria, e atteggiandoci da professori si ricorre all’uso delle sottili offese verso chi crede che ignora. Fortunatamente io lo so e non ho motivo di offendermi  E’ per questo che non mi sogno di entrare nel merito tecnico ma solo sulla collocazione. Sarà il tecnico a lavorare per soddisfare la richiesta. Se poi il tecnico ci dirà che per sicurezza è opportuno farlo 10 – 20 – 100 metri più in là nessuno di sicuro si opporrà.
Attenzione! le polemiche tra i Pro-G.Lisa fanno solo male alla Giusta-Causa e credo che proprio in questo momento non possiamo permettercelo. Quindi cerchiamo di essere uniti per spiazzare chi non vuole farci volare.  Un rispettoso saluto.”
Marcello Sciagura: “Si va tutti insieme uniti avanti. Condivido con Franco.”
Marialuisa d’Ippolito: “Ci sono silenziosamente da un po’, e come Delegazione Fai di Foggia non solo mi associo al Cavaliere, ma sto inviando ufficialmente, con posta certificata, una nota per il recupero e il restauro del monumento all’ Amm.re di AdP. Sindaco e Assessori pertinenti. Tutti possiamo “fare” qualcosa…solo le chiacchiere stanno a zero …”
Angelo Stilla:  “Bene Maria Luisa. Giacché ci siamo, ricordiamoci anche delle casette-alloggio in cui negli anni ’20 soggiornarono i piloti americani dell’AEF (American Expedition Force) istruiti da Fiorello La Guardia… e scusate se è poco. Sono in abbandono nel Villaggio Azzurro, che i palazzinari hanno quasi “conquistato”. Restaurati (sono poche casette) potrebbero essere un mini-museo di quello che è stato il Gino Lisa… dalla prima scuola dei “top gun” al suo ruolo bellico nella 2′ Guerra Mondiale.”
Marialuisa d’Ippolito: “Breve indagine; con piacere ti comunico che per ora quelle case restano a chi le abita ! http://www.casadiritto.it/notizie/2013/foggia_hanno_vinto_le_famiglie.html
Daniele Prencipe: “Non posso che compiacermi con tutti di come stanno andando avanti le cose ” VOLA GINO LISA ” UNITI CE LA FAREMO A RISCATTARCI .”

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Author: Geppe Inserra

1 thought on “Il monumento del Lisa finito nell’immondizia: monta il dibattito. Il FAI chiede ufficialmente il ripristino ad Adp

  1. "Il Volo", opera d'arte che da piccolo mi rendeva felice, forse perché sapevo che ero all'aeroporto e potevo vedere volare i tanti giganti dell'aria. Un'affascinante momento che ogni bambino ha sognato nel suo mondo fiabesco e che ora noi foggiani non possiamo farlo rivivere ai nostri figli.
    Senza entrare nel merito se sia più giusto il "Gino Lisa" o la pista di Borgo Mezzanone, o per assurdo (la solita boutade propagandistica di politici in cerca di voti) quella di Amendola, che tutti sappiamo coperto da vincolo NATO, la stupenda scultura de Il Volo doveva rimanere a prescindere nel luogo dove era incastonata come una perla. E ciò lo dobbiamo alla nostra classe dirigente, politica e imprenditoriale, che da anni non sa compiere, o vuole farlo, il proprio dovere: valorizzare la Capitanata. Bene le denunce, bene il grido popolare, bene i media, ma ci vuol di più. Smuovere coscienze è prioritario, rendere partecipi i giovani a riappropriarsi dei loro e nostri valori, etici-morali-economici è il passo che si dovrebbe compiere, semmai reagendo con l'arma più democratica che il popolo ha: il voto, sempre che la democrazia sia superiore al clientelismo. Forse l'ora è propizia anche come risposta alla demagogia e populismo messo in campo da faziosi e fanatici pseudo politici, giullari di corti che invece di divertire il popolo gridano "al lupo al lupo" incamerando consensi volubili per poi perderli al primo e vero appuntamento serio della politica. Piuttosto pensiamo a rafforzare quello che c'è e che da decenni ci ha contraddistinti con il senno e non con l'arroganza e l'offesa, con la partecipazione e la condivisione allontanando chi sotto mentite spoglie ha promesso fumo. Diamo forza a persone che nella loro semplicità e coraggiosa evidenza vorrebbe cambiare questa società corrotta, cambiare una Foggia deturpata e stuprata, dando fiducia a chi con l'inclusione e la fratellanza crede nei valori tramandati dai padri che hanno vissuto il '43. E come avvenne l'indomani di quel 22 luglio del 1943, ricominciamo a ricostruire la nostra cara amata Foggia, ricordando chi senza divise ha difeso e liberata una città sventrata. Valori, ricordi e amor di patria e per la propria terra, gli ingredienti per la rinascita di Foggia e …chissà per ridare "Il Volo" ai foggiani.
    …Ah quanto vorrei mostrare a mio figlio le cose belle che vidi io da piccolo qui nella nostra Foggia.

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