Non c’è soltanto il foggianesimo a turbare i sogni del governatore pugliese, Nichi Vendola. Adesso ci si mette anche il salentinismo, da cui sembra essere inguaribilmente affetto Massimo Ferrarese, leader di Noi Centro ed ex presidente della Provincixa di Brindisi.
Ferrarese va giù pesante contro il presunto baricentrismo della giunta regionale, e fin qua poco male. In una regione il cui toponimo suonava una volta al plurale (le Puglie), ci sta che i diversi territori possano sentirsi in concorrenza tra di loro. Ma che Ferrarese confonda lucciole per lanterne scivolando addirittura sulla geografia pugliese lascia quanto meno perplessi.
Il pomo delle discordia è rappresentato dagli investimenti regionali nel settore, effettivamente nevralgico, dei trasporti. L’esponente centrista fa i conti in tasca al capoluogo regionale ed al suo hinterland, calcolando l’immane mole di danaro pubblico che questo territorio è riuscito ad intercettare: “Ottanta milioni per il passante ferroviario di Bari, investimenti per centinaia di milioni realizzati per il porto di Bari ed altri per decine di milioni per ampliare l’aeroporto di Bari. E per le infrastrutture del Salento nulla.”
Fin qua, come si è detto, nulla da eccepire. E quanto Ferrarese afferma subito dopo a lasciare di stucco: “Assolutamente nulla contro la parte a nord della Puglia, che attraverso le infrastrutture di Bari è riuscita e ancora di più ha messo le basi per un futuro più radioso sotto l’aspetto turistico, economico e industriale, ma al contempo non accettiamo che venga mortificato e in seguito dimenticato il Salento.”
A noi, che abitiamo nella parte Nord della Puglia indicata da Ferrarese come una sorta di eldorado, sinceramente non è parso di essere riusciti “attraverso le infrastrutture di Bari” a spiccare il volo verso un futuro più radioso. Probabilmente l’ex presidente della provincia di Brindisi ha capovolto la carta geografica.
L’arcano è tuttavia spiegato più avanti quando riferendosi agli equilibri aeroportuali regionali il leader di Noi Centro sostiene: “Anche le città salentine hanno bisogno di un passante ferroviario per essere collegate direttamente all’aeroporto. Ma basta analizzare i dati, per rendersi conto che la politica regionale va ancora nella direzione della parte nord della Puglia. Infatti – ha aggiunto Ferrarese -, quell’aeroporto ha ottenuto più del doppio di collegamenti nazionali e internazionali rispetto a quello del Salento.”
Ferrarese evidentemente ignora che l’aeroporto che sta al Nord della Puglia è il Gino Lisa, di Foggia, che ha fino ad oggi ottenuto soltanto le briciole degli ingenti investimenti che la Regione ha elargito agli aeroporti della Puglia Centrale e Meridionale. Può anche aver ragione se si riferisce all’aeroporto di Bari Palese, come tutto lascia supporre, ma denota una scarsa conoscenza della geografia pugliese.
La bizzarria dell’esponente politico salentino non è sfuggita al quotidiano on line Affari Italiani che, in calce al comunicato, pubblica un corsivetto (siglato ag, presumibilmente Antonio Gelormini), che mette le cose al loro posto: “Sia consentita una precisazione: Il Nord della Puglia è altro rispetto a quanto indicato dalla nota e in apparenza percepito -secondo la stessa- dalla prospettiva salentina. Quello geografico, ovvero la Capitanata, lamenta -anch’esso- una situazione ancora peggiore: con l’aeroporto più vicino a tre ore dal Gargano.”
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Trovo che non ci sia niente di più stantio della lamentazione sul "baricentrismo", che si trova pari pari nel Lazio per il romacentrismo, nella Campania per il napolicentrismo (ma io l'ho registrata anche a Busseto per il parmacentrismo). L'attitudine alla lamentela non conosce confini né pudori: è sufficiente ricordare che il sindaco di Bari Emiliano, nel proporre la sua candidatura a presidente della Regione, dice che quest'ultima trascura in modo vergognoso la sua città.