Per la prima volta a Foggia il mondo del social network, dell’impresa, delle professioni (di quella società civile tanto spesso evocata e assai raramente declinata e messa veramente sotto i riflettori) incontra quello della politica. Chiamata ad ascoltare e non a predicare dal pulpito.
Sullo sfondo c’è già la campagna elettorale che nella primavera del 2013 porterà al rinnovo dei consigli comunali a Foggia e in altre importanti città della Capitanata, ma è il metodo che è assolutamente diverso. A rompere gli indugi sono i renziani, con un evento che già nella forma e nello stile marca una evidente discontinuità rispetto alle liturgie della politica convenzionale: tanti interventi, ma tutti brevissimi; infografiche per descrivere il tema da affrontare, e poi musica e teatro. La politica sullo sfondo.
Il tema non è nuovo (“Ultimi ma non ci arrendiamo”) ma assai nuovo è il punto di vista, ben declinato nella head line del manifesto (dal look aggressivo: una bocca che urla, quasi a gridare:basta!): “È vero che le classifiche ci relegano agli ultimi posti per qualità della vita, sicurezza, ricchezza. Ma c’è anche una Foggia possibile e nascosta. Giovane. Creativa. Attenta alle nuove tecnologie. Desiderosa di rilanciare la splendida posizione geografica della città, che la rende un naturale ponte di civiltà e di cultura. Questa Foggia vogliamo portare alla ribalta.”
Il programma della serata sembra ritagliato apposta per portare alla luce questa “Foggia possibile nascosta”. Ci sono i gruppi di facebook: Riaccendiamo le Idee (Luca Vigilante), Basta chiacchiere aeroporto (Nicola Vascello), Foggia Creativa (Giuseppe Marrone). Diversi i rappresentanti del mondo dell’impresa (ma di un’impresa nuova, fatta di startup oppure operante in settori strategici per il futuro dell’economia provinciale, come la logistica, la ristorazione di qualità, la finanza solidale): Antonio Cavaliere (Hands Company), Domenico Cilenti (Gusta Peschici ), Armando De Girolamo (Lotras), Michele Gravina (Banca Etica). Di lavoro e di legalità parleranno, invece, il sindacalista della Cgil, Nico Salvatore, e Costantino Squeo, ex sindaco di Sannicandro Garganico. Il punto di vista dell’associazionismo e delle donne sarà illustrato da Rita Rungetti (Cantiere 8 Marzo).
Tante facce nuove ed anche tanti indizi di una nuova, possibile classe dirigente. Molto dipenderà dalla capacità della politica e della società civile di colmare il fossato che le divide strutturalmente. È significativa la scelta degli organizzatori che hanno rinunciato al simbolo del Pd nel manifesto che annuncia l’iniziativa. La marcia di avvicinamento tra l’universo renziano di Capitanata e la società civile che guarda con sospetto alla politica inizia in punta di piedi.
Intelligente e di notevole spessore simbolico lo spazio riservato alla cultura: l’evento si aprirà con un omaggio teatrale a Foggia. Verrà ricordata la tragica estate del 1943, con un monologo di Luigi Schiavone della Compagnia Teatrale ScenAperta, mentre nel corso dei lavori ci sarà un break musicale affidato alla voce e alla chitarra di Mario Salvatore, raffinato interprete della canzone napoletana classica. Il dialetto di Schiavone e le canzoni di Salvatore sembrano voler lanciare un messaggio preciso: la cultura è importante, ma è necessario ripartire dalle radici, dall’identità, perché possa sprigionare futuro.
Infine la politica, che vedrà protagonista lui, Matteo Renzi, con un videomessaggio in cui il sindaco di Firenze parlerà proprio della Capitanata, laboratorio emblematico di una questione meridionale la cui soluzione potrebbe trovare una linfa nuova proprio dalle indicazioni programmatiche del “rottamatore” toscano. In scaletta anche gli interventi di Fabrizio Ferrante, coordinatore regionale dei Comitati Renzi, e Giampiero Protano, coordinatore dello storico comitato “Adesso!Capitanata” ed organizzatore della manifestazione assieme al coordinatore provinciale dei Comitati, Michele Salatto.
Il fitto programma si conclude con le interviste di Grazia Rongo (Telenorba) e di chi scrive al sindaco di Bari, Michele Emiliano, all’assessore regionale alla sanità, Elena Gentile e all’on. Ivan Scafarotto, deputato foggiano della componente renziana. Anche la scelta dei politici non sembra casuale: si tratta di personaggi non sempre allineati alle leadership ufficiale del Pd.
Il sasso gettato da Protano e Salatto sembra promettere bene: l’evento su Facebook sta registrando una pioggia di adesioni. Questo il link per quanti volessero saperne di più: https://www.facebook.com/events/568391013204315/?ref=14
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quali sono le facce nuove?
"… andando al di là del pregiudizio politico." Con questo slogan CIVITAS TROIANA XXI sec., qualche giorno fa, ha annunciato analoga iniziativa.
Una comunità civica è per sua natura prepolitica, essa è fatta di persone accumunate da elementi, quali: il territorio, il dialetto, gli intrecci parentali e amicali, la religione, le tradizioni e il patrimonio culturale. Questa comunità, la nostra comunità troiana, cui ci sentiamo legati e affezionati, per non essere rassegnata erede delle circostanze, ha il dovere morale di individuare fini e obiettivi che si propone di raggiungere in avanti.
CIVITAS TROIANA XXI sec., a un anno dalla scadenza amministrativa, si propone di offrire uno spazio per ragionare e far ragionare su fini e obiettivi in avanti. Si vuole tracciare un programma di possibile sviluppo, mettendo insieme intelligenze e competenze, aggregando gruppi di rappresentanza, sindacali, professionali, imprenditoriali e culturali. Il tutto per offrire al dibattito politico la possibilità di non irrigidirsi in un’alternanza oppositiva ma di sintesi.