Foggianesimo o foggianite? La questione non è soltanto lessicale, ma politica. Come si sa, foggianesimo è un neologismo coniato dal governatore regionale pugliese, Nichi Vendola, per stigmatizzare un malvezzo, a suo giudizio tipicamente foggiano, che è quella di lamentarsi troppo.
Da Manfredonia nasce invece una cordata bipartizan, che restituendo al mittente l’accusa, parla non già di foggianesimo, ma – ancora peggio – di foggianite. Si trovano d’accordo sul fenomeno e sulla sua definizione due personaggi politicamente distanti quali il consigliere regionale Giandiego Gatta, Pdl, e il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi. Tutt’e due contro il governo regionale pugliese.
Ma procediamo per ordine. Cominciando dall’aspetto lessicale,
Se le parole hanno un senso, foggianesimo sarebbe una tendenza, un fenomeno. Foggianite qualcosa di peggio: una malattia, una patologia.
Il suffisso “ismo” oppure “esimo” denota una categoria ideologica o culturale. Al contrario la forma più corrente del suffisso “ite” sta a designare una patologia: più precisamente donata un’infiammazione dell’organo cui si riferisce (tonsillite, polmonite, meningite).
La questione sorse nel momento stesso in cui Vendola coniò il neologismo. Correva il dicembre del 2012, e i consiglieri regionali foggiani Lucio Tarquinio, Giandiego Gatta e Giannicola De Leonardis si batterono per ottenere maggiori stanziamenti per la Fiera di Foggia e i Consorzi di Bonifica della Provincia di Foggia. Vendola disse di no, accusando i tre consiglieri, appunto, di foggianesimo.
Il primo a buttarla sul piano grammaticale fu il consigliere regionale di Manfredonia, Giandiego Gatta: “Se fosse malattia, sarebbe foggianite. Ma al più è una religione”, puntualizzò l’esponente del Pdl, riferendosi evidentemente alla comune desinenza col cristianesimo.
Gatta è tornato sulla questione qualche giorno fa, autoaccusandosi di foggianite nel puntare il dito contro il governo regionale pugliese, accusato di aver escluso il Gargano e la Capitanata dall’accordo chiuso di recente con un’associazione turistica austriaca: “Non vorrei che la patologia attribuitami dal governatore Vendola, quella del foggianesimo” (rectius: “foggianite”) mi abbia offuscato del tutto la mente, ma se è vero che un recente accordo tra la Regione Puglia e la “Pensionistenverband Austria”- la più importante associazione dei pensionati austriaci, che ha scelto la Puglia per il suo abituale viaggio primaverile in Italia – vedrebbe esclusa la parte nord della Puglia, allora ci sarebbe proprio da indignarsi. Infatti, sembrerebbe che l’assessorato al Turismo retto da Silvia Godelli, all’esito di una campagna di promozione della mirabolante “Pugliapromozione”, l’agenzia regionale sul turismo, abbia siglato un contratto con il tour operator dell’Associazione dei Pensionati Austriaci, che prevederebbe per due anni consecutivi l’arrivo in Puglia di circa 1400 presenze a settimana fra aprile e maggio del 2013 e del 2014. Sennonchè tali turisti – e qui viene il bello! – soggiorneranno nell’area di Castellaneta Marina, con Tour ed escursioni ad Alberobello, Bari, Ginosa, Lecce ed Ostuni.”
Sulla stessa lunghezza d’onda di Giandiego Gatta si colloca Angelo Riccardi, sindaco di Manfredonia, esponente doc del gruppo dirigente del Pd di Capitanata. Se Gatta bacchetta Vendola per lo scarso interesse prestato al Gargano nell’accordo con l’associazione turistica dei pensionati austriaci, Riccardi se la prende per l’esclusione di Manfredonia e del Gargano dal “tour emozionale” dei giornalisti russi. L’intesa tra Riccardi e Gatta non è soltanto politica, ma anche filologica. Anche il primo cittadino parla infatti di foggianite, in una nota pubblicata sul suo profilo Facebook e significativamente intitolata “Scusatemi se sono malato di “foggianite”, ma sono pugliese anch’io. “
Ed ecco che scrive il sindaco di Manfredonia.
“Ma che bello! Sfoglio i quotidiani, leggo siti web, ricevo comunicati stampa e mi rallegro e mi compiaccio di una serie di iniziative che stanno coinvolgendo Paesi e cittadini stranieri nella scoperta della nostra Puglia. La nostra amata Puglia. La nostra regione. La nostra terra. Anzi no, scusatemi. Devo aver preso un abbaglio. O forse l’ha preso chi ritiene che Manfredonia, il Gargano e la provincia foggiana non facciano parte della Puglia? Mi sto interrogando ad alta voce e pubblicamente su questo.
Mi limito alla recentissima attualità, ma se serve sono pronto ad andare indietro nel tempo e senza timore di smentita alcuna. “Tour emozionale della Puglia per giornalisti russi” il titolo e l’argomento di un comunicato dove si parla di 30 giornalisti russi di “importanti testate del settore turismo” invitati a conoscere e assaporare la nostra terra; “La Puglia scelta da Pensionistenverband Austria per i consueti tour primaverili” è la materia di cui tratta un altro articolo dove si descrive l’accordo grazia al quale per due anni consecutivi arriveranno in Puglia oltre quattordicimila turisti austriaci.
Leggo con attenzione, ma non trovo traccia alcuna di località e città che si trovino nella nostra provincia. Ci sono Castel del Monte, Polignano, Alberobello, Cisternino, Grottaglie, Lecce, Galatina, Gallipoli, Acaya, Bari, Ginosa, Lecce e Ostuni. E’ solo questa la Puglia? C’è stata una nuova ridefinizione geografica della nostra regione di cui non sono al corrente? Fosse così chiedo venia per la mia disinformazione, ma se non fosse così non voglio e non chiedo scuse da nessuno. Il tempo delle parole è terminato ed anche da tempo. Questo è il tempo dei fatti. Dove sono i fatti? Pugliapromozione vogliamo annoverarla tra i fatti e le azioni concrete? Allora spieghiamo all’Agenzia Regionale del Turismo in questione, al suo Presidente ed all’Assessore Regionale competente che cosa è il Gargano e quali sono i dati riferiti al turismo delle nostre impareggiabili bellezze naturali.”
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