Il contrappasso dell’isola ecologica eruttata dal sottosuolo

Se c’è, a Foggia, qualcosa che più di altre può essere additata come occasione perduta, o peggio ancora, come monumento allo spreco, questa è rappresentata dalle inutili isole ecologiche che punteggiano il centro cittadino e qualche zona di periferia. Le predette isole sono anche un’eloquente testimonianza di come vengano spesi male i finanziamenti comunitari: all’epoca della loro installazione costarono la bellezza di 2 milioni e mezzo di lire, ovvero cinque miliardi delle vecchie lire, al costo unitario di circa 800.000 euro.
La tecnologia è molto sofisticata: le isole – una trentina in tutto – avrebbero dovuto consentire una raccolta differenziata intelligente, consentendo il conferimento di carta, cartone, vetro e plastica e soprattutto, attraverso una memory card, l’identificazione del cittadino diligente, che avrebbe visto premiato il suo senso civico attraverso uno sconto sul tributo per la raccolta dei rifiuti. Inaugurate un paio di volte, le isole non sono mai entrate concretamente in funzione, perché Amica e assessorato comunale all’ambiente non sono mai riuscite ad organizzare una efficiente distribuzione delle card.

Della triste vicenda si occupò anche Striscia la Notizia, qualche anno fa, a seguito di una denuncia presentata dalle associazioni ambientalistiche. L’Amica e il Comune promisero di intervenire, ma anche in questo caso non riuscirono a conseguire l’obiettivo: ci si  limitò alla distribuzione di alcune migliaia di card alle circoscrizioni, senza sensibilizzare la cittadinanza a ritirarle ed a utilizzarle. I pochi foggiani che diligentemente si recarono alle sedi circoscrizionali per ritirare la card e diligentemente depositarono i rifiuti nelle isole restarono delusi perché il servizio non decollò mai. Risultato: la stragrande maggioranze delle isole è oggi guasta, alcune sono state incendiate o fatte oggetto di atti di vandalismo.
Ieri è successo che l’isola ubicata in via Saragat si è sollevata dalla strada senza, per fortuna, provocare danni alle persone o alle cose. “Forse a causa delle piogge abbondanti che per tutta la notte si sono abbattute sul capoluogo dauno – scrive la redazione di Foggia Città Aperta, che ha anche scattato la foto che pubblichiamo sopra, l’isola ecologica del quartiere è letteralmente saltata fuori dalla sua naturale sede, protetta dall’asfalto. Il blocco di cemento, normalmente interrato sotto l’asfalto, sembra essere stato catapultato fuori, innalzandosi dal piano stradale di oltre un metro. La zona è stata immediatamente transennata e messa in sicurezza, tra la curiosità e lo sbigottimento degli abitanti della zona, passanti o semplici curiosi.”
L’eruzione dell’isola sembra sia dovuta alle cattive condizioni meteo. Oppure è semplicemente scattata la legge del contrappasso? Dopo essere state per così tanto tempo sepolte nella coscienza della classe dirigente, l’isola è balzata prepotentemente fuori. Sarebbe il caso di tenerla così come, a far bella mostra di sé: monumento allo spreco, monito ai posteri.

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Author: Geppe Inserra

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