Fa discutere il “pensiero laterale” dell’on. Scalfarotto sull’aeroporto Gino Lisa

Si potrà essere d’accordo o meno con le opinioni dell’on. Scalfarotto sull’aeroporto di Foggia, ma una cosa è certa: il suo “pensare laterale” sulla questione del Lisa, illustrato in un post del blog del deputato foggiano, ripreso dal blog gemellato al  Quotidiano di Foggia, Lettere Meridiane, ha sollevato un bel confronto, dimostrando una volta di più – se ce ne fosse bisogno – la necessità di riprendere la discussione sui grandi temi dello sviluppo, da troppo tempo delegati alla politica e agli addetti ai lavori.
Come ho già scritto, Ivan Scalfarotto propone di affrontare il nodo dell’aeroporto da un punto di vista diverso e comunque originale, che può essere tranquillamente esteso a tutta la questione della infrastrutture: “le infrastrutture – vi si legge – dovrebbero essere mezzi da utilizzare e non fini da raggiungere”. Di qui la proposta di separare il problema che riguarda la riqualificazione dello scalo foggiano da quello che invece interessa la competitività di un territorio che vede nel turismo il suo comparto trainante e che pertanto non può concedersi il lusso di costringere i turisti ad estenuanti trasferimenti dagli scali più vicini.

D’accordo con la tesi enunciata dal parlamentare foggiano si dichiara Girolamo Arciuolo: “Scalfarotto ha detto delle cose serie, addirittura di puro buon senso – scrive in un commento su Lettere Meridiane -. È esattamente il tipo di politico che serve a questo territorio. La battaglia per l’aeroporto a Foggia è persa in partenza. È nulla più che perdita di tempo, va bene per chi non avendo idee, già si prepara a dire “è colpa dei baresi”. Io ho una idea alternativa. Investire su un servizio efficiente di trasporti di superficie collegato direttamente con l’aeroporto di Bari; realizzare una bretella che colleghi con una superstrada, l’autostrada adriatica e la statale 16 con la superstrada Manfredonia-Foggia. Cambierebbe tutto con spesa minima, tempi rapidi, pragmatismo, buon senso. Così farebbero nei paesi normali.”
Di avviso diametralmente opposto Nicola Vascello, per molti anni commissario dell’APT e convinto assertore della vocazione turistica dell’aeroporto foggiano (peraltro riconosciuta nello stesso piano del ministro Passera) che affida al suo profilo facebook il commento alle opinioni del parlamentare: “Il Gino Lisa non è un lusso perché è una infrastruttura a sostegno di un comparto fondamentale per l’economia della nostra provincia, una industria quella alberghiera che con i suoi 96.000 posti letto, 4.500.000 di presenze, 450 mln di euro di fatturato e gli oltre 7000 addetti rappresenta molto probabilmente la più grande industria (pulita) della nostra regione.
Il Gino Lisa non è un lusso perché in una economia globalizzata e con le recenti tendenze del mercato del turismo che vede una richiesta sempre maggiore di vacanze più brevi ma più frequenti nell’arco dell’anno, avere il primo aeroporto utile a tre ore e mezza dalle località turistiche appare una vera e propria eresia.
Non è un lusso chiedere l’allungamento della pista (14 mln), stiamo chiedendo di investire risorse che sono irrisorie rispetto ai 130 mln di euro spesi per l’aeroporto di Grottaglie, i 120 mln di euro per Bari e i circa 60 mln per Brindisi.
Non è un lusso avere finalmente un’idea di sviluppo che partendo dalle inclinazioni di questa terra sia conseguenziale nei fatti e dica che se è vero come è vero che turismo e agro alimentare sono le nostre vocazioni è indispensabile un aeroporto degno di questo nome.
Vediamo come non più rinviabile l’esigenza di scorgere una nuova consapevolezza che guidi gli attori preposti lungo un percorso di sviluppo programmato sul medio e lungo termine. Una visione complessiva che riesca a restituire la speranza di un futuro per questa terra.”
Una visione integrata emerge, invece, dall’intervento di un altro tecnico che ha seguito molto da vicino la vicenda del Lisa, per essere stato ingegnere al Comune di Foggia e per affrontare i temi dello sviluppo nel suo bel portale Pro Capitanata: “Quando Minervini presentò il Piano della Mobilità regionale – scrive Lauriola – , mi permisi, nella mia personale qualità di ingegnere e ex dirigente del Comune di Foggia, di suggerire una diversa logica di concepire l’uso delle infrastrutture della mobilità presenti sull’intero territorio della Puglia, come gli aeroporti, i porti, i nodi ferroviari e i nodi della mobilità su gomma. Sostenevo e continuo a sostenere, in particolare per il Gino Lisa, che non va perseguita l’idea di un altro aeroporto con valenza nazionale ma di considerare lo scalo di Foggia uno slot dell’aeroporto di Bari. Questo consentirebbe anche ai cittadini dei territori della Capitanata di poter fruire della mobilità veloce per via aerea. La gestione delle infrastrutture in rete consente di utilizzarle tutte. E’ notizia di questi giorni che anche al porto di Manfredonia attraccano navi da crociera. La politica o meglio i politici non possono limitarsi a fare considerazioni giuste o sbagliate, ma devono sostenere nelle sedi opportune l’uso delle infrastrutture presenti sui territori per sostenere lo sviluppo e l’economia sostenibile.”
Sul valore politico del “pensiero laterale”, del metodo di Ivan Scalfarotto e di Pro Capitanata si sofferma invece, con la consueta ironia, un capitano di lungo corso della politica provinciale, come Ninì Russo, fondatore ed animatore del gruppo facebook Civitas Troiana: “Fino a qualche tempo fa, un uomo di media cultura riusciva a cogliere il rapporto tra causa ed effetto. Oggi, smarriti in un riprodursi di effetti difficilmente ricollegabili alle cause, produciamo una cultura della crescita o meglio della crescenza al limite dell’escrescenza. Che bello tornare a riprendere le redini del proprio destino e del proprio sviluppo, che bello fare politica in questo modo. Grazie a Scalfarotto, grazie a te per avercelo evidenziato e grazie a Pro Capitanata di cui conoscevo la tensione sociale che ora mi si accompagna a un’identità.”

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Author: Geppe Inserra

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