Ivan Scalfarotto |
Uno stile diverso, quello di Ivan Scalfarotto. Un’attenzione alla sostanza dei problemi e delle cose che lo distanzia parecchio (e in positivo) dai modi convenzionali e tradizionali della politica dalle nostre parti. Una volta tanto, la metafora del valore aggiunto comportato dalla sua elezione, non sembra sprecata.
Come Lettere Meridiane ha pubblicato qualche giorno fa, sulla questione del Gino Lisa il neo-parlamentare foggiano eletto nel Pd ha assunto una posizione decisamente fuori dal coro, invitando gli addetti ai lavori e l’opinione pubblica ad una riflessione più approfondita sulla questione nevralgica dello sviluppo della Capitanata, le infrastrutture. Nel post del suo blog in cui si è occupato dell’aeroporto, Scalfarotto sostiene: “le infrastrutture dovrebbero essere mezzi da utilizzare e non fini da raggiungere”. Detta così sembrerebbe quasi una banalità, ed è invece una mezza rivoluzione copernicana quella che viene indicata dal deputato blogger. Una sfida da non perdere, tenuto conto che proprio sulle infrastrutture e sui trasporti si sta per giocare la partita decisiva per il futuro della provincia di Foggia.
Da una recente indagine della Filt Cgil si evince che sono in cantiere progetti pubblici per una spesa complessiva di oltre mezzo miliardo, 526 milioni per la precisione. Una somma che il sindacato ritiene “capace di creare 5mila posti di lavoro per i prossimi cinque anni”. I progetti più importanti riguardano il completamento della linea ferroviaria ad Alta Capacità Bari-Foggia-Napoli (230 milioni), le opere per il centro intermodale passeggeri della stazione di Foggia (6 milioni), il raddoppio ferroviario sulla tratta Lesina-Termoli (189 milioni), l´elettrificazione della linea Foggia-Potenza (51 milioni), la realizzazione del casello autostradale Foggia Sud (26 milioni) e infine lo stesso allungamento della pista dell´aeroporto “Gino Lisa” di Foggia (14 milioni).
Se queste opere non saranno – così come suggerisce Scalfarotto – solo fini da raggiungere, ma anche mezzi da utilizzare, potrebbe schiudersi per il territorio una nuova stagione di sviluppo. Ma a patto che vi sia la necessaria consapevolezza, quella tensione ideale e politica che ha fatto invece del tutto difetto negli ultimi anni.
Chi si sta sforzando, in questa direzione è Michele Lauriola che per riprendere a ragionare di sviluppo ha creato una bella piattaforma web (www.procapitanata.it) ed un profilo facebook (Pro Capitanata). Proprio traendo spunto dall’articolo di Lettere Meridiane sulla posizione assunta dal parlamentare sul Lisa, Lauriola ha scritto a Scalfarotto, per illustrargli le caratteristiche del portale e per illustrargli la sua posizione sull’aeroporto e più in generale sulla logistica dei trasporti, essa stessa oltremodo stimolante, perché va al sodo della questione, e cioè che fare del Lisa, una volta che la pista verrà (finalmente) riqualificata.
“Quando Minervini presentò il Piano della Mobilità regionale – scrive Lauriola – , mi permisi, nella mia personale qualità di ingegnere e ex dirigente del Comune di Foggia, di suggerire una diversa logica di concepire l’uso delle infrastrutture della mobilità presenti sull’intero territorio della Puglia, come gli aeroporti, i porti, i nodi ferroviari e i nodi della mobilità su gomma. Sostenevo e continuo a sostenere, in particolare per il Gino Lisa, che non va perseguita l’idea di un altro aeroporto con valenza nazionale ma di considerare lo scalo di Foggia uno slot dell’aeroporto di Bari. Questo consentirebbe anche ai cittadini dei territori della Capitanata di poter fruire della mobilità veloce per via aerea. La gestione delle infrastrutture in rete consente di utilizzarle tutte. E’ notizia di questi giorni che anche al porto di Manfredonia attraccano navi da crociera. La politica o meglio i politici non possono limitarsi a fare considerazioni giuste o sbagliate, ma devono sostenere nelle sedi opportune l’uso delle infrastrutture presenti sui territori per sostenere lo sviluppo e l’economia sostenibile.”
Con rara sensibilità ed ancora più rara tempestività, Scalfarotto ha risposto a Lauriola: “Concordo su tutta la linea. Io sono a Foggia tutte le settimane, spero di incontrarla presto.”
Che bello, il “metodo Scalfarotto”. E che bello sapere che il nostro concittadino, emigrato per lavoro da tempo a Milano, una volta che è stato eletto parlamentare della sua terra di origine, abbia deciso di rinsaldare i legami, tornando a Foggia una volta alla settimana, per seguire più da vicino i problemi.
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Fino a qualche tempo fa, un uomo di media cultura riusciva a cogliere il rapporto tra causa ed effetto. Oggi, smarriti in un riprodursi di effetti difficilmente ricollegabili alle cause, produciamo una cultura della crescita o meglio della crescenza al limite dell’escrescenza. Che bello tornare a riprendere le redini del proprio destino e del proprio sviluppo, che bello fare politica in questo modo. Grazie a Scalfarotto, grazie a te per avercelo evidenziato e grazie a Pro Capitanata di cui conoscevo la tensione sociale che ora mi si accompagna a un’identità.